Archivi categoria: Aforismi citazioni e composizioni

Frammenti di deliri alcolici e qualche aforisma…

Il mese che non scrivo.

Esatto. E’ uscito il Gioco che aspettavo da 5 anni. Quindi tutto il tempo lo butto lì. Diciamolo anche perchè non ho proprio una mazza da riportare, nel senso… Cioè… La vita procede viaggiando dal paradiso all’inferno come solito, parabole ascendenti e discendenti. Umore instabile. Quindi dopo un paio di mesetti di idilliaco buonumore, siamo già dalle parti del tutto a rotoli. Tornando in topic, oramai dopo la fase iniziale da nerd totale pian piano ho ripreso i contatti con il mondo. Esco di casa, vado fuori con gli amici. Così tornano le sempre sane abitudini del fine settimana. Aperitivare fino alle undici e mangiare ancora più tardi, tornare a casa che non sai se sei a casa. La sveglia del sabato nella maggioranza dei casi si manifesta da scompenso totale per il sottoscritto. E non ci devo pensare troppo perchè devo lavorare e la bolla misantropa personale è al limite, non sopporto un solo cliente e oggi arrivano a fiumi come se lo facessero apposta… Nei pochi momenti di pausa provo a mettere insieme i pezzi e inesorabilmente non solo ti rendi conto di aver fatto una marea di cazzate, ma chissà, forse hai pure fatto qualcosa di irreparabile. Devo buttare via il telefono invece di scrivere scrivere scrivere eccetera. Pazienza, vado preso in blocco e senza sconti. La serata si impasta nella nebbia e si avvita ma non ho avuto belle visioni stavolta. Così con la saliva azzerata il riprendere la giornata ha un peso specifico indicibile. Ho due strade. O mi avvito nel placido “malinconismo laconico” oppure esplodo, ricarico le ultime pile rimaste, tengo duro fino a oggi pomeriggio e mando a fanculo tutto e tutti. Almeno fino a stasera dove avrò un doppio compleanno. Buona giornata. Ma anche no. Comprate Diablo 3 che ci becchiamo online. 😀

Centro permanente…

Amare non significa mettere l’altro al centro…
Eccola qua un mio tipo di donna ideale. Non conformata, solitaria, con un cervello da stupro.
Amare, stare insieme, legami sono concetti superati. E forse ha ragione, abbiamo ragione. Ce ne sarebbe da dire e scrivere, indubbiamente. Ognuno ha il suo parere che sia o meno discutibile, i famosi punti di vista. Io oramai l’ho presa in persa e da circa qualche mese le cose vanno per un verso positivo e lo ammetto inaspettato. Ancora senza conclusioni all’orizzonte e stando alle mie valutazioni, non ne arriveranno. Mai. Il carattere è questo, quello che ho tra le mani, che sia mio o di qualcun’altro, basta prenderne atto. Probabilmente è questo ciò che cerco. Chissenefrega dico. Scrivo poco da queste parti ultimamente ma c’è spazio per sputare ancora delle belle parole… Magari vuote o fini a se stesse per i tanti, ma non per chi sa apprezzare e cogliere…
Iperbole, scalate, modi di dire e di fare, input, output, allegorie, micromondi. Restate sintonizzati…

Odi e canti nella ballata della valle di Zed

Dimensioni e luogo sconosciuti. Ricordo un sole pallido dove scarabei reali coprivano alcuni raggi provenienti dallo zenit. La conformazione delle nuvole stratificate lasciava un sapore di lamponi amari. Il cielo aveva un colore innaturale, come fosse un laminato di rame e colori caldi che rimbalzavano pennellati sulla volta un tempo celeste. Una pianta nel sentiero. Praline di frutta candita. Lo zucchero era scivolato via riflesso da acini ambrati a testimonianza di una grande civiltà. Lapidi rovine e rovi. Sassi e scritture incomprensibili per la mia piccola mente. Volto lo sguardo. Un giardino con il recinto di ferro battuto, entrai seguendo il suono di tanti campanellini simpatici. La distesa di erba e prati si perdeva così a vista d’occhio. Il muschio ora riempiva le narici, volando senza accorgermene ero già a riposare sulle scalinate di in tempio buddista. Pace, quiete, silenzio. Odor di rarefatto miele, foglie di ginepro, acqua bianca che scorreva da una sorgente pura. Oro, legno consunto e cartongesso. Geometrie di eoni basate sulla saggezza e il sapere del mondo. Mal di cuore. Echi orientali. Suoni di preghiere catartiche. Spirito smarrito nella sua quiete. Ora giorno e notte non avevano più significato…

Le bon voyage…

Vago giro e divago. Classico attacco con una immagine inconsueta e astratta.
Un tappeto di fiori di panna e aromi di erbe tritate finissime nel giardino di ametista viola. Fermati qualunque cosa tu stia facendo.
Ripercorro una emozione. Il calore del tuo profumo sveglia i sensi. Ebbro della tua mente, la mia nella tua, si confonde e completa allo stesso tempo. Tu completi me? Potenzialmente.
Non so in che modo, non so come. Ma lo fai. La pelle bianca di color rubino, il Martini che scorre copioso sulle labbra, presumibilmente ancora avide con il retrogusto dolce e avvolgente…
Il tuo bacio trasfonde in me e il mio respiro nel tuo, fosse solo per un attimo. Guardami negli occhi.
Eterno lungo impareggiabile. Vibrazioni di un abbraccio che fa tremare le gambe, a chi come me dovrebbe esser abbastanza saldo data l’esperienza.
E invece si ripete copioso e inarrestabile come fosse la prima volta…

vacca boia stavolta mi son superato… bwhahahaah!!!

Open Sesame…

E narrerò di leggende perse nel mare di vento e sabbia. La clessidra scorre sotto un sole infuocato. Il calore genera oasi, distorce l’orizzonte e capovolge illusioni. Lei in uno dei suoi tanti viaggi non sapeva bene cosa stava cercando, fosse anche il senso alla sua vita oppure tesori perduti. Percorreva strade apparentemente dritte, senza una precisa meta. Aveva smarrito il calore della propria anima. In tanti avevano banchettato con il suo cuore e ora lo aveva chiuso per paura di soffrire. In una sosta presso un Bazaar incontrò un pellegrino che gli raccontò di un antico timore. Nel Reame esisteva un malefico Genio, dall’incommensurabile potere. Piegato, distrutto e rinchiuso anch’esso dalle sue esperienze giaceva solitario e chiuso. Si chiamava Eldai al Daxil e dormiva nel suo sonno millenario, nella sua lampada. Veniva saltuariamente svegliato da chi attirava la sua attenzione. Stanco di tutta la solitudine al di fuori del mondo, non era suo uso rilasciarsi anche se l’artefatto magico veniva sfregato. Se non lo riteneva opportuno, non si disturbava neppure. Strana maledizione incatenò questo spirito… Ciò si perpetuava da millenni… Lei partì allora attratta dalla storia, forse in cerca di una risposta tesa a placarle tutti i mali… Si addormentò. Per entrare nella grotta del Genio doveva passare per le Terre del Sogno, così le fu detto, ma fu il Genio a indicarle la strada, mosso da insaziabile curiosità… Trovò l’ingresso ad una grotta ricca di tesori abbandonati, una bottiglia e sopra di essa una serie di rubini color sangue e una gemma turchese su cui si trovava una cupa lampada…

To be… Continued?

Serve Grilled…

Si è aperto il cielo. Il sole scotta e leviga la pelle con fare minaccioso… Lavoro un campo di sassi lasciando stare quel mucchio di lucertole distratte dal caldo. Accendo la moto. Lo starway verso il groove sapora di foglie secche. Se mai mi trovassi in una condizione di malessere, adesso è il momento giusto. La colpa è quasi sempre di una donna. Non è qui e ogni pensierò è suo. Piacevole malessere. Assaporo il tempo che arriverà. Cambio. Mi rotolo nell’erba appena verde per l’aria primaverile. Le chiappe sono ben salde. Il cioccolato al latte è valido, la sorpresa da montare e le chiacchere intrattengono. Macchine da corsa. Soundgarden e aeroplani amatoriali sopra la testa. Giri di basso elettrico. Non mi muovo nemmeno morto. L’arietta fa stare bene. Collasso in mezzo al gruppo. Del resto è così che mi aspettano. Sono così. Cose belle e cose meno belle. Non ci sono nuvole in cielo. Solo l’eco dei suoi occhi mi ricorda quanto sono vivo ed è più intenso della luce. E ricorda quanto, forse, valga ancora la pena amare…

Blinded by emotions…

Tanto per cambiare sono putrido. Durissimo. Di quello vecchio stampo perso. Ho perso il conto dei drinks. Vacca boia non capisco più un tubo. Ma fermo tutto due secondi e riprendo forma. Parlo a vanvera senza capo ne coda. Ma contento. Un poco. Il malessere espresso negli ultimi tempi sembra destinato a sparire come neve al sole. Ce l’ho. Vacca boia ce l’ho. Tra le dita, certo, non stringo per evitare di mandare tutto a puttane. Io buono, lei grande vortice. Forte e potente come il magma che ti esplode tra le mani. E quindi come si maneggia una docile bomba? Non lo so. Al massimo non la faccio cadere per terra. Devo ripescare ogni pezzo del mio massimo repertorio. Devo essere in grado di colmare ogni sbavatura e ogni suo pensiero, codificare le trame come su un campo minato. Ponderare tutto me stesso. Sì. Devo mettere sul piatto di gioco un uber-power-minchia-turbo de maximo mistico estremo. Dorme ora, non era in formissima. Sto male se lei sta male. Ma io non posso permettermelo. Devo vegliare sul suo sonno, perdicibacco sono un guardiano dei sogni! Avevo smarrito il titolo ma gli Antichi me lo hanno ricordato e consci delle mie capacità hanno concesso e reintegrato a pieno titolo, riportato in auge. Appena mi fa un cenno, ne gusterò ogni respiro. Il bello è che mi aspetta! Mi ha detto che ci ero finito nei suoi sogni e per la miseria avevo abbassato la guardia. Non deve più succedere.

Sustained solitude.

Adattarsi a serata in corso è sempre stata una mia qualità. Se salta il programma basta una telefonata per rientrare in corsa. Unico limite mai avere fretta. Anche con i morsi della fame. Quelli si placano con il bere, tanto veleno. Mentre scavo nelle tasche sbuca un amarcord. Recupero vecchie giacche con vecchi sapori. Storie da raccontare… Tendo a non buttare via niente. Un biglietto del cinema. Scolorito. Un film trash, una porcata. Ma che sequenza quella in prima persona. Fu l’inizio. La storia è andata da un pezzo. Che male che fa. Che rabbia, che rammarico, non conto nemmeno la mole di errori commessi. Ma ne è rimasto il ricordo. L’eco. Ne trarrò forza. Troverò chi mi farà ripetere i fasti di un tempo? Non lo so. Forse mai. Che importa. Tutto finisce. La solitude…

shattered memories…

Avrò accesso ai tuoi sogni. Ma li percorrerò silente e soave per non disturbare il tuo sonno. Interverrò solo quando aprirai un occhietto nel mondo reale, volgendo languidamente il tuo sguardo verso di me cercando il bacio della sveglia. E solo lì te lo darò, ad occhi appiccicati e il tempo si fermerà fintanto avrai il tempo di realizzare ed assaporare quanto sarà ampio e disteso il sapore, oltre i confini del tempo…

Irreverent Vampire Killer…

Ora che ci penso… Mi sento lievemente osservato… Oscure presenze nella dining room. Dovrei scendere a controllare cosa è quella sensazione di… di qualcosa che arriva dritto dritto al cuore dell’anima. Dovrei scendere e controllare, oppure è solo frutto della mia mente? Cosa è reale. Cosa è irreale? Sento che il sangue vibra, sussulta e corre. Devo temere un pericolo imminente? Sesto senso. Se prima ero spavaldo cacciatore, ora sono potenziale vittima!

Time is running out…

Io non farò mai quello che non vuole fare. Farò solo quello che Lei vuole fare. Aforisma? Delirium alcolico pre-sonno con evidente poca cognizione? Può darsi, passate una serata con me, vediamo chi regge il colpo. Infine non mi interessa. Eldo va preso in blocco senza contenuti extra da scaricare. Il punto è che lo volevo scrivere. In tal modo abbatto il malessere interiore che tormenta senza fine, come un tarlo che rode il tarlo. Che sia qui, su un pezzo di carta, su un file di wordpad, su un blog sperduto, poco importa. Scrivete e lasciatevi leggere. Uno si butta. Se si schianta con il tonfo secco, amen. E’ stato senza rimpianti. Ci ha provato e lo rispetto, perchè solo così non vivrà nel dubbio. Se funziona, estasi finchè dura e magari va oltre le aspettative. Regalate emozioni. Amate qualcuno? Diteglielo, non girateci intorno. Buona notte. Il futuro è lungo. Godetene. Quante vite pensate di poter sfruttare? Solo una.

Run & speed

Fretta fretta fretta il mondo ha fretta. Io no. Io ultimamente sono di umore bello felice, la vita va presa con calma. Corro lo stesso, non dimentico i doveri, preferirei assaporare i piaceri. La vita scorre e potrebbe scivolarti dalle dita se non cogli l’attimo giusto. Una frase, una parola… Ma ora esco e sempre per lavoro dovrei essere in 10 posti contemporaneamente. Ma c’è un posto dove vorrei essere ora per mandare a fanculo il correre moderno. Solo un problema. Un teletrasporto da affittare, chi ce l’ha? 🙂 ehi lo pago tranquilli… Maybe… 😉