Archivi categoria: Board Game

I giochi da tavolo che meritano la vostra attenzione!

Memoir ’44 online

Quante partite a Memoir qualche anno fa! Fu uno dei primi giochi che realmente frustammo a furia di giocarci, tentammo pure un Overlord (due copie) per una improbabile ricostruzione dello sbarco e non finimmo mai… Con il Capitan Ruiz ci inventammo una mappa talmente fatta bene che abbiamo pure vinto un contest stagionale. Quante bevute più che altro, ce l’ho ancora da qualche parte la copia della Puttana rigorosamente conservata ma oramai caduto in totale disuso. Farà forse piacere sapere che la Days of Wonder sta preparando una versione online, attualmente in fase di beta e che pare sia fatta molto bene seppure canna ancora qualcosa. Ma è sempre una beta! Buon gioco!

Space Hulk Death Angel gioco di carte recensione

 

Arrivo lungo pure sulle mie pubblicazioni per la Tana ma cosa volete mai che vi dica? Tempo e voglia, amici! Beh dicevamo Space Hulk Card Game è la recensione per questo mese, un gioco di carte non collezionabile abbastanza veloce e divertente, comprato in occasione della mia visita a Settimo in Gioco lo scorso Settembre. Devo dire che alla prossima convention vedrò di parlare con gli amministratori. Mi va bene revisionare per tenere una linea editoriale omogenea, ma almeno una mezza avvisata prima di procedere è sempre gradita. A parte questo in chiusura della scheda tra i pregi avevo messo “Veloce, semplice e con un buon parco di tattiche disponibili, DA offre situazioni di gioco lodevoli con un regolamento solido e gustosamente longevo nel tempo. Dura poco e le tematiche del gioco da tavolo come tensione, disperazione, cavarsela per il rotto della cuffia, è stato ricreato in modo eccellente”, cassare tutto il discorsco con un semplice “Eccellente” che da solo non vuol dire nulla, non mi va benissimo. Tendo ad essere prolisso, fin troppo meticoloso lo ammetto, ma è pur sempre il mio stile che per quanto può valere, raccoglie sempre consensi e complimenti da parte del pubblico. Eccheccazzo.

Dungeonquest ed. Fantasy Flight recensione

La leggenda narra di come un signore dei draghi di nome Kelladra custodisse oro, gioielli e artefatti magici di innata potenza, tesori che aveva razziato nel corso dell’ultima guerra dei draghi. Oggi, sulle rovine di quella che fu una sontuosa roccaforte vi sono le macerie di quattro torri le quali celano l’unica via di accesso al dungeon sottostante di Dragonfire, luogo mistico creato da Kelladra per proteggere le sue ricchezze, attirando sprezzanti avventurieri da ogni parte alla ricerca di fama e gloria. Pochi sono riusciti ad uscire vivi per poterne raccontare le gesta e si dice che al calar del Sole una potente magia sovrasti le mura precludendo la via d’uscita e lasciando alle anime rimaste intrappolate un orribile destino. Kelladra è conscio che quando non ci saranno avventurieri disposti a rischiare la vita nel suo labirinto, potrà dedicarsi alla riconquista del mondo, sicuro che non vi saranno valorosi Eroi a difenderlo.

Bell’intro che ho scritto eh? E’ tornato, è tornato evviva! Uno dei miei primi giochi seri della bella gioventù (con cui ho cominciato a imparare l’inglese) è tornato in auge con una edizione molto ricca e curata, con novità ma bastardissima uguale. I più curiosi potranno sempre leggere la mia recensione pubblicata come di consueto sulla Tana dei Goblins. Il gioco è già finito nelle grinfie dei Coboldi sassolesi con ampio successo, essendo principalmente orientato ad un pubblico immediato a cui piace il fantasy con occhio verso senso di avventura e pericolo e regolamento semplice.

Giornata ai Parchi

Oramai la mia collaborazione con l’associazione ludica sassolese “La Tana del Coboldo” è a pieno regime e Domenica si è tenuta una giornata ai parchi dietro la Questura a Sassuolo, prevalentemente orientati al ludo/laboratori/animazione per bimbi. Ho portato una porzione piccola della mia collezione per fare scena oltre al consono tavolone di Warhammer allestito da altri amici. Va bene i curiosi, ma a 2 metri da un simpaticissimo striscione di carta da svariati metri e piccole creature con pennelli alla mano sbavanti colore, beh ho leggermente rischiato l’infarto…




La vera storia dei personaggi di Indovina Chi?

Da piccoli ci avrete sicuramente fatto una partita  o almeno visto da qualche parte. Al pari di giochini come Twister (mancano le ammucchiate di una volta, vero? Chissà oggi come degenererebbero) o Forza 4, un Indovina Chi non si rifiutava mai. Se vi siete mai chiesti cosa c’era dietro le consumate vite di Peter, Bernard o di Anita, basterà cliccare su questo link. Sempre pensato che il povero Robert non c’entrava nulla con il mondo… Ma vi siete accorti che ci sono solo 5 donnine? Ora e Theo Coster erano forse maschilisti? Dubbi flangiano la mia mente…

C’è Milano nel Monopoly ma…

 

…mancano Roma, Firenze, Napoli, Genova.  E niente dell’Emilia Romagna. Si è chiuso il sondaggione nazionale per designare le caselle del prossimo Monopoly. Cioè per carità, niente da togliere alle altre classificate, ma la divisione di Hasbro in Francia era lo stesso corsa ai ripari dopo la vittoria di Montcuq (vi lascio immaginare la pronuncia e il significato). Però era un caso limite, niente doppisensi. In Italia avremo Milano (dopo lo sbotto della Moratti e totale dedizione alla cosa, siamo in buone mani), ma un pò meno di tutto il resto. Per cui il popolo (per una buona volta) ha scelto.

Via Milano dal Monopoly?

 

Hasbro dopo aver preso controllo del Monopoly anche in Italia, comincia con nuove release ad hoc per far dimenticare in fretta i vari vicoli corti e stretti e standardizzarsi con il resto del mondo. Il fu Emilio Ceretti nel lontano 1935 non potè lontanamente immaginare che il Monopoli costruito a immagine di Milano (con tanto di Parco della Vittoria) per via del diktat fascista che impediva di usare nomi inglesi, oggi nella nuova edizione ITALIA non conterrebbe tra gli spazi acquistabili proprio la città della Madunina. Chissà, gli verrebbe un colpo? Dovrei dire sconcertante, ma nemmeno più di tanto visto che il sito ufficiale non fa altro che riprendere il modello a sondaggio per far scegliere al pubblico le caselle (per la World Edition del 2008 venne fatto su scala mondiale). Questo sistema Hasbro lo ha sempre usato nei tabelloni a tema nazionale. Quindi se il pubblico ludico ed interessato non piace, c’è poco da fare, Milano è impopolare. Ma ora è scesa in campo pure la Moratti, chissà che non riesca a strappare l’ultimo posto detenuto da Cosenza con lo 0,68% delle preferenze. Milano sta al 0.23%…

DoX alla Tana del Coboldo

 

Parte una nuova collaborazione personale con la Tana del Coboldo, associazione ludica Sassolese da sempre interessata ai board game ma vista la mancanza di un punto di riferimento fisso, ha trovato più spazio e appassionati nei card game, giochi di ruolo (D&D, Vampiri) e pure Lan Parties. Beh, ora che ci sono di mezzo io, il Lunedì c’è uno scorcio anche per i GdT! 😀 Lo scorso si era partiti con Mystery Express, per sondare il gruppo, affiatato e interessato il che è sempre una soddisfazione. Piaciuto a tutti nonostante l’ora un pò stiracchiata di partenza, ma è andato tutto bene quando ti chiedono di rigiocare a qualcosa. Stasera tocca a uno dei miei preferiti, Shadows Over Camelot, per vedere più o meno il genere, l’orientamento e preferenze dei giocatori, anche perchè si può (e si deve) giocare in tanti! Il futuro se la cosa prende piede porterà a confrontarsi con il prossimo Festival della Filosofia e la gestione di una ludoteca con titoli specializzati. Mi auto dico “in bocca al lupo”. 😉

Mystery Express recensione

Questo mese per conto della Tana dei Goblin ho pubblicato una recensione di un prodotto molto interessante, per chi ama i giochini di deduzione ad eliminazione tipo Cluedo deve (dovrebbe) prenderlo in seria considerazione. Di fatto dopo questo il Cluedo lo si potrebbe rifilare definitivamente in solaio: Mystery Express è un ottimo compromesso di cose già viste ma amalgamate con meccaniche accattivanti e moderne, buona intensità e grado di partecipazione necessario per renderlo giocabile da grosse fette di pubblico. Sebbene siamo ancora lontani da una concezione solida, complessa e appagante per come vedrei io il genere investigativo (nonostante come classificazione sia errato), è un gioco che consiglio a tutti. Con piccole riserve, ma va bene così. Buona lettura!

Dungeonquest al Realms of Terrinoth!

 

I più attenti e fortunati partecipanti all’Event Center Fantasy Flight Games dello scorso weekend avranno notato con goduria un box dietro una teca di cristallo, roba da brividi! Talisman per me è stato l’apripista nei GdT “seri” oltre 15 anni fa ed è un totale piacere vedere confermate le voci di corridoio che davano il followup (meglio dire remake) dell’amatissimo Dungeonquest in arrivo nelle prossime settimane (anzi direi mesi). Quanti pomeriggi a saccheggiare la tana del drago! Lo shot qui sopra dimostra la reale presenza di questo progetto, sul quale però ovviamente si sa poco o niente a parte l’ambientazione di Runebound. Aspettiamoci un grande lavoro ma con il dovuto omaggio a questo classicissimo fantasy che quest’anno compie 25 anni! Se faranno come per Talisman non ci saranno grandissimi cambiamenti e questo per me rimane un bene, il gioco funzionava alla grande così com’è e bastavano piccole aggiustatine…

Fonte BGN.

Small World su iPad.

Torno ancora rapidamente sull’iPad per una notizia da spunto riflessivo. Non è una novità che i giochi da tavolo finiscono in versione digitale distribuiti su Xbox Live tipo Catan, Magic Planeswalker, Carcassonne (o il prossimo Risiko) per citare i più famosi e visto l’ottimo successo in termini di denaro le software house continuano ad investirci e non necessariamente su conversioni di titoli famosi, ma comunque simili come approccio (il recente Greed Corp ne è un esempio). Così nemmeno la scelta della Days of Wonder di pubblicare il recente Small World (un giochino di controllo territorio/guerra molto leggero, riedizione di un altro gioco che si chiama Vinci) su iPad dovrebbe sorprendere. Difatti il tablet dell’Apple si presta molto bene a questo tipo di uso e non prenderei nemmeno in maniera troppo geek la vignetta di cui sopra, quanto una chiara evoluzione dei tempi e un grimaldello mica da ridere per diffondere questo tipo di giochi. Philips con l’Entertaible nel 2006 aveva visto qualcosa ma i tempi non erano maturi e l’iPad chiaramente ha una potenza di fuoco in termini di software e diffusione che può fare la differenza. Il futuro potrebbe essere un iPad con il Cluedo sopra e 4 iPhone attorno a un tavolo. non immaginate la semplicità d’uso, i device costano però se i giochi finiscono nello store come Small World a meno di 5 dollari… Chiara la perdita dell’effetto retrò ma reale di toccare i pezzi con mano e i profumi quando si aprono le scatole, ma la socializzazione rimarrebbe, non stiamo parlando di stare davanti una tv collegati in multy, ma di utilizzare un tablet con il gioco sopra e gli amici (o nuovi amici) a fianco… Ecco la costante terrore rimane se qualcuno rovescia la birra, sai sul cartone puoi tamponare, su un aggeggio elettronico…

Runewars recensione.

Questo mese mi sono occupato di scrivere umile opinione su un importantissimo gioco nel panorama dei wargame medi commerciali, cui il publisher Californiano Fantasy Flight sta puntando (e spingendo) molto, Runewars. Luci e ombre per quanto mi riguarda, un buon lavoro ma francamente mi aspettavo di più. Certo che di fronte al mercato le novità oramai diventano impossibili a meno di non stravolgere canoni assodati e basilari, del resto nessuno rischia a vuoto ma cerca di concretizzare al meglio gli sforzi. Sicuramente la critica è nettamente spaccata, ma come ho ben scritto nonostante manchi il guizzo di osare, gli autori hanno pensato di rivolgersi a un pubblico di massa e non necessariamente core gamer. Quindi a meno che non mastichiate GdT ogni settimana, Runewars potrebbe fare al caso vostro, soprattutto se vi piace il fantasy.