Contro la disinformazione nei videogiochi

Mai aspettarsi grandi cose dal TG1 di Minzolini. In caduta libera negli ascolti oramai è a tutti gli effetti un TG pagliaccissimo, forse assimilabile al rotocalco quotidiano in stile Studio Aperto. Stiamo parlando di uno dei principali mezzi di approvvigionamento delle notizie nel nostro paese. Allargando l’angolo di visuale, la strage in Norvegia riporta in auge un argomento molto caro ai giornalisti italiani, ovvero la correlazione tra violenza e videogames, se non addirittura il movente. Abbastanza inverosimile, i pazzi sciroccati sono sempre dietro l’angolo ma ciò è un pretesto usato abbastanza abitualmente per far leva su un pubblico ignorante sull’argomento. Antonio Fucito di Multiplayer.it (in arte TanZen) ha scritto un manifesto nel quale si cercherà di contenere, denunciare e informare.

Riporto solo un passaggio:

Il discorso è molto più semplice: se dessimo alle passioni o all’ideologia di Breivik un peso identico, allora dovremmo pensare che anche il suo essere un cattolico lo abbia spinto al massacro. Dichiariamo guerra al Vaticano? E vogliamo parlare della musica classica? Hitler era un grande appassionato di musica classica e di pittura figurativa, eppure non mi sembra che dopo la Seconda Guerra Mondiale qualcuno abbia chiesto di mettere sotto chiave la Gioconda o abbia vietato Wagner. Anche Breivik è un appassionato di musica classica, ma in coscienza vogliamo e possiamo dare alla bellezza della musica la colpa di un massacro?

Ah cosa c’entra il TG1? Beh il servizio andato in onda, piuttosto imbarazzante. Troverete il link nella pagina del manifesto.

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