Così diciamo tutti…

E così sono arrivato al termine, un tour de force durato tre settimane, 73 episodi da media 44 minuti, mica male nonostante potevo fare di meglio, dannata vita sociale. Ammetto che man mano si avvicinava la fine ho rallentato quasi apposta per godermela con calma. Torniamo in topic. Battlestar ha generato sentimenti contrastanti ma è pur sempre una serie per la tv e non posso pretendere la visionarietà di un Evangelion (già sudo a Novembre esce la chiusa del Rebuild), chi capisce sa cosa intendo. Ma almeno qualcosa di altamente spettacolare tipo All Good Things di ST TNG (chiaramente le due serie non si possono confrontare, volevo rendere l’idea), cioè una conclusione con il botto, con ogni cosa al suo posto. Intendiamoci non “casso” il tutto solo per la conclusione, nella sua completezza la serie è imperdibile per gli appassionati, con tanti piani di lettura e spunti di riflessione, di fatto è un pò riduttiva catalogarla come serie di fantascienza o space opera. Navi spaziali e battaglie a colpi di Viper e cannoni sono un pretesto, una parte. C’è di più, la lotta alla sopravvivenza, lo scavo psicologico e le sfaccettature della natura umana, amori, tradimenti, implicazioni religiose, politica, onore, un commistione magistralmente orchestrato. Le prime due season hanno episodi che si masticano forsennatamente uno dietro l’altro, si dilata un pò nella terza per poi riprendere un buon ritmo con la quarta. Insomma si evolve senza andare alla deriva e funziona a dovere. Per uno show televisivo, rasenta la perfezione. Ciò non toglie come il finale sia quantomeno controverso, segno che agli autori è sfuggita la mano e si è forse voluto lasciare troppo nelle mani dello spettatore. Si avverte un retrogusto sbrigativo, sebbene da una parte in alcuni passaggi mi sono quasi commosso (garantisco che ce ne vuole), dall’altra alcuni interrogativi rimangono appesi e ciò non mi va mai a genio. Eccessi di teologia (Dio ci infila troppo lo zampino con chissà quale disegno, sa più di soluzione facile, leggi via di fuga, per gli autori) e inutile “rimarcatura” dell’inevitabile ciclo che si ripete con tanto di troncatura del climax emozionale negli ultimi minuti, sono forse stati un errore. Così diciamo tutti!

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