i videogiochi uccidono.

Sempre e comunque. Aggeggi diabolici iperrealistici devianti. Per stigmatizzare questo mercato i media non perdono mai un secondo. Letto così sembra in effetti che la responsabilità ricada sul videogioco. Credo invece sia sempre colpa di chi deve controllare, dell’educazione, del buon senso. Se un bimbo di 15 anni svalvola dopo aver giocato per ore a Call of Duty 4, i genitori dovrebbero farsi qualche domanda sul perchè c’è scritto grosso sulla scatola 16+ (ora non so in Canada che sistema di certificazione usano) Senza contare che non lo lasci per ore attaccato in Live. Vabbè. Ci voleva dell’attenzione prima e molta.
Ad ogni modo io in questi frangenti rispolvero una massima di grande spessore, usatela sempre in caso di necessità: “I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac Man avesse influenzato la nostra generazione, staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva!” (Kristian Wilson, Nintendo Inc., 1989)

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