La camminata dell’uomo stanco sul lago di petra.

Ok, vaffanculo. Ancora una volta in preda a uno psicotico delirio mi ritrovo a dover postare un video degli eterni Whispers. E qualche stronzo di voi coglierà una certa somiglianza con una canzone di Will Smith. Nessun problema, voi mi visitate apposta per cogliere queste perle, se si tratta di musica non sono l’ultimo arrivato. Stasera è passata una serata invitante e succosa gastronomicamente ma piuttosto scialba e inutile come relazioni extrapersonali. Essendo in status di singol latente (in realtà lo eravamo praticamente tutti), qualche amico propone e si cerca di compensare con qualche donnina. Le cose non sono andate come previsto. A un certo punto mi hanno dovuto staccare da una bottiglia di Martini Bianco che tittavo a rotta di collo mentre farfugliavo i neutrini della Gelmini. Uno spettacolo disonorevole. Non avevo molta scelta, quei due proiettili di gnocche disponibili si sono rivelate una pressocchè totale debacle. Se anche solo per un attimo potevo immaginare che l’attuale panorama collettivo over 30 femminile fosse sull’orlo del baratro, la situazione non butta bene, ti rendi conto di come sia devastante. Questa pare la media delle fighe attuali, mi rifugio nell’onanismo. Liscie come barbabietole, senza mordente come una colla acrilica scaduta. Non posso nemmeno provarci con la mia estetista. Fossero almeno come lei, mi divertirei, non necessariamente scoparla e basta. Almeno collego il cervello e mi diverto a sentire i perchè sul senso della vita. Primo le donne che mi interessano hanno SEMPRE il moroso, mediamente un IMBECILLE. Devo diventare un coglione per beccare qualcosa?!?! Secondo provo una perdita di tempo che scolorirebbe un triskelion su marmo antico. Ma io che cazzo sono qui a fare? Posso buttarmi a mare su delle aragoste con aghi di pino? Proietto una divagazione poetica. Il lastricato di perle fissava ignobile e senza sussulto, il povero uomo. Sentiva che il cielo grattava il caduco fluire di sassi inermi. Potevo solo chiedere il perchè di tali sensazioni, mentre avidamente gustavo del vermouth per bypassare la sofferenza interiore. Non trovo una via di fuga, mi sento come sospeso e intrappolato. Vedo una empasse senza filtro e senza uscita. Se mi chiedete come mi sento, non ne voglio parlare. Sarebbe deprimente. Mi voglio rifugiare nella disco music per non uscirne mai più! Come ballerino non me la cavo malaccio. Forse avrei qualche possibilità, sai lo strusciare una volta funzionava. Una consolazione però c’è. Continuano a darmi un tot di anni in meno di quelli che ho. Si dice che chi ama profondamente non invecchia mai. Forse una mia fetta di vita ha avuto un profondo rallentamento. Ne sono convinto.

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