l’ultima legione recensione

Ebbene è ripresa in grande stile la mia stagione filmico/commerciale ma guardandosi in giro non c’è un tubo. In effetti la scelta è stata piuttosto pilotata dal titolo non certo dall’autore che è delle nostre parti (Piumazzo di Castelfranco Emilia, Modena) e internazionalmente conosciuto, quanto l’idea che uno si fa leggendo un titolo simile. Ispirato al libro, ma proprio ispirato alla larga dato che l’Ultima Legione è un filmetto leggero per ragazzini mentre dalle mie fonti (pronte ed informate) l’intento doveva essere il contrario. Sotto quest’ottica (anzi diciamo pure sotto ogni aspetto) il risultato toppa e disarma clamorosamente, non volevo qualcosa di simile a King Arthur però non così scialbo. Gli attori sono stati scelti solo per il nome e non si amalgamano tra loro, Kingsley nel ruolo di stregone alla Gandalf (per dare un metro di paragone) sembra un povero barbagianni, il Cesare bimbo è inculento, Firth ad ogni modo bravo mi è apparso spaesato e la figona di turno (Aishwarya Rai) si salva perchè sono un maschietto. Non lascia niente la visione de l’Ultima Legione, sbrigativo, corto e denso di ironia facilona, totalmente fuori target a parte i giovanissimi eppur per loro c’è sempre il fantasy di vent’anni fa… Leggo tra i produttori De Laurentiis e allora mi illumino d’immenso.

2 commenti su “l’ultima legione recensione”

  1. ecco ora la domanda è una e una soltanto..
    l’era propria necessari?

    fai finta di non averlo visto e rimuovi.
    funziona.

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