Opening of Dream…

Sto bene, nessuna distorsione mentale tipica di una serata tigelle+salumi+lambrusco+amari+drink+alcolismo imperterrito. Che forse è ora di darsi una calmata, sei attempato Eldo. Scorza dura non mente ma è ora che la pianti. Dicevamo. Sempre più frattaglie di anima scagliate altrove, legate dal filo invisibile. Ho il suo sorriso che mi rimbalza nella scatola cranica provocando un non so che di sentito calore piacevole, che ribadiamolo credevo smarrito. La pallina del flipper che non riesco mai a controllare. Dopo qualche mese di qualsivoglia encefalogramma piatto, butto la testa là fuori. E forse il destino mi ha sorriso. Forse mi sbaglio. Ma è come se la conoscessi da un pezzo. Non sbaglia. Nemmeno una mia battuta tesa a trarla in trappola, meglio semplice studio personale, frutto di pieghevoli mutazioni temporali in cui casco, un modus operandi atipico per verificare quanto di sostanza ci sia dentro. Non vi è retorica. So solo una cosa. Se attacco questo brano, con il mio veleno disgraziatamente alcolico nella mano destra e una sigaretta nella sinistra me la trovo davanti speculare. Con il drink alla sinistra e la sigaretta alla destra. Oppure no ma chi se ne frega. Non direbbe un cazzo di niente. Ma si limiterebbe solo ad ascoltare. Con gli occhi chiusi. Perchè ha fame di cose belle, cannibalizza sapori, odori, colori. Possibilmente con un Martini bianco e un sacco di olive… Snocciolate, preciso, se possibile.

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