Pac-Man Championship Edition DX

 

Dellamorte, Dellamore. Vita non vita, amore devastante. Cioè il paragone non rende o meglio direi è fuori luogo per uno degli arcade che mi ha letteralmente bevuto il cervello nel 2007 passato (basta mettere pacman nel search del blog) tanto da stare in top 300 per qualche mese su oltre 500000 giocatori (considerando anche le stime di venduto di questo gioco per un periodo in bundle con la 360). Però l’idea che volevo regalare con questa Deluxe Edition è questa. Pura passione squisitamente nipponica meticolosa nella struttura. Insomma nell’era dei giochi valutati solo a colpi di recensione scandalizza il 95 su metacritic. Nessuno si spiega il perchè. Ovvio. I core gamer stanno sparendo sotto i colpi di Kinect (merda) e Move nemmeno appuntabili visto che insieme hanno piazzato meno di 5 milioni di pezzi su una base installata complessiva di 80 milioni. Una cagata, un fiasco ma si sapeva da un pezzo. Poveri ingenui ad agitarsi davanti al TV, una sorpresona quando con il Wii lo si fa già da 5 anni e con la sua diffusione ha letteralmente distrutto la classe videoludica. Fanno una fatta tenerezza, ma vabbè, per tanti resta sempre una novità ed oggettivamente è un bene perchè da una parte si avvicinano persone altrimenti refrattarie a questo mondo. Purtroppo in molti si fermano e non vanno oltre. Il male minore. Scavando nei fatti pian piano i core gamers restano schiacciati dall’avanzata di pubblico fatto di grafica iperpompata e gameplay nullo nelle innovazioni. E qui seriamente stiamo parlando del grosso dei consumatori dei nostri giorni, tanti probabili figli della Wii-Touch-Generation, altri fatti da giocatori che si spacciano tali che si affossano nel loro divano, tantissimi da nerd che devono primeggiare ad ogni costo. Il mix è letale. Nei forum da console war stanno massacrando GT5 non per il modello di guida ma perchè ha una grafica non all’altezza. Con tanto di foto comparative. Che tristezza!!! Ne parlerò i prossimi giorni, l’analisi dei giocatori d’oggi è disarmante. Consola però come lo zoccolo duro resta, i gamer per passione, imperturbabili che si inchinano di fronte a giochi di spessore, attenti a non farsi fregare dalla marmaglia dei mass-market, costoro ci sono ancora! Non si mostrano perchè giocano e lasciano da parte le puttanate. Pac-Man DX ne è un chiaro esempio, e quegli oltre cinquantamila classificati (almeno su 360) che l’hanno sino ad oggi comprato. Pochi, ancora pochi, ma sani e ostinati. Forse il grosso sarà spinto dai trentenni nostaligici che mai sono usciti dal delirio della palla gialla mangia palline energetiche, schiavi di colori sgargianti e effetti ipnotici techno, ipnotizzati dai labirinti che si creano frutto dopo frutto, cesellatori dei pattern millimitetrici per schivare quello stronzo di Blinky, il fantasmino rosso che esce sempre dagli schemi per fotterti sul più bello, a un millesimo dalla pallina grossa che li fa tutti scappare. DX eleva all’ennesima potenza quello che alla base è un concept semplice semplice reinventato da decenni ma ancora capace di stupire e con la Championship Edition del 2007 sembrava aver detto tutto. Time attack, sfide campionato, cronometro, combo fantasmini, free mode per il training il tutto corredato da decine e decine di classifiche aggiornate in tempo reale, statistiche, replay. Abbiamo una minima differenza, il Pac-Man in prossimità di un fantasmino si freeza permettendoci di correggere la rotta, oppure alla peggio cacciare una bomba in faccia a quei bastardi ipocriti e perbenisti, ricacciandoli nella casa centrale. Poi decine di schemi grafici selezionabili a piacimento talmente retrò che mi scende la lacrima per quanto stilosi sono. Basta nient’altro da aggiungere. Totally addictive. Se lo capite questo spessore bene, altrimenti Amen. Ma prima di giudicare a priori, provatelo. C’è il demo sia sul Live che sul Playstation Network. Roba da duri. Non ho tempo da perdere devo sfondare il muro dei top 300 mondiali, come ai bei tempi. Aloha.

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