Prometheus recensione

Visto Venerdì scorso oggi ho avuto la voglia di buttare un paio di opinioni. Di premessa voglio dirvi che per me la fantascienza rappresenta il genere cardine e a me preferito, motivo per cui spero di riuscire a darvi una buona critica. Prometheus poteva (e doveva) essere il ritorno della fantascienza nel mainstream in grande stile, premesse altissime visto il brand a cui fa riferimento e il regista lo stesso del primo che ha dato origine a tutto un filone nel lontano 1979. Il palese prequel di Alien (a scapito di chi andava a dire velato) dipana alcuni dubbi della mitologia Aliena come lo Space Jockey (per quanto non sia lo stesso, non ci troviamo sul mitico LV-426 ma su un vicino LV-233), l’astronave e che cavolo era successo, qualche abbozzo sull’origine dei creatori umani (avete letto bene) e esperimenti biologici (gli Alieni) ma ne apre di abnormi. Purtroppo, non crediate di vedere risolto qualcosa. Qui non ci piove che lo zampino della FOX si sia manifestato, soprattutto nel finale completamente da cestinare ma se letto come chiave necessaria per approntare un film ponte per ragioni ovviamente commerciali tanto da riattaccarsi all’intramontabile primo episodio, ok lascio correre, allarghiamo ancora l’universo. Ma i problemi di Prometheus sono molteplici, tanti, troppi e dove non dovevano essercene. Partiamo con il gioco oramai logoro dell’eliminazione sistematica dell’equipaggio, motivato con uno dei pretesti più ovvi (e banali) che mi sia capitato di vedere, quasi fosse accessorio. Pazienza, ancora lascio correre. E’ la crew stessa che toppa alla grande. In questo genere è praticamente il cuore pulsante, se non funziona le conseguenze sono immaginabili. Poco mordente, coesa, nemmeno affiatata o memorabile. I fan di vecchio corso si saranno gasati per le battute memorabili di Hudson (Bill Paxton), il leader dal sangue freddo Hicks (Michael Biehn), Apone e tutti gli altri, non solo in Scontro Finale anche negli altri della saga (sì anche la Clonazione) abbiamo uno studio più accurato dei personaggi. Quasi a farci dispiacere quando finiscono nel tritacarne. Prometheus offre una serie di comparse che nemmeno si arriverà a caratterizzare eccetto la Rapace, per forza se deve ricoprire il ruolo di Ripley/Sigourney Weaver parte II, un bravissimo Fassbender nella parte del solito Androide, la Theron nonostante ci venga mostrato il suo sederino (con svariate screpolature oramai) è sempre capace, ma perdiana in un ruolo che te la fa proprio stare sulle palle. Completamente inutile. Tutte le figure principali del cast restano invischiate e vittime a loro volta di una sceneggiatura sbrigativa (nella seconda parte accelera e diventa ingestibile) che non coinvolge e peggio minata da incredibili scivoloni, veri e propri gesti stupidi e situazioni grottesche che ne danneggiano il fluire, portando a singhiozzo la visione. La libertà nel genere deve mantenere un certo equilibrio o la “credibilità” e con essa la portata del film, franano inesorabilmente. Si salva qualcosa? Sì, la produzione. Visivamente imponente e tecnicamente ineccepibile, il design di veicoli, la ripresa degli ambienti e l’ampio respiro assieme a una fotografia superba ed effetti speciali di prim’ordine (bestiario raccapricciante, nel senso buono), piazzano Prometheus veramente in alto negli standard qualitativi. Una vera gioia per gli occhi. Chiaramente non basta a sollevarne il giudizio. Di fatto Prometheus aveva grosse potenzialità lasciate inespresse. Auspico una eventuale extended edition per l’home video, magari un montaggio più disteso e meno sfilacciato soprattutto nel secondo tempo.

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