Requiem for a Trinitron

Trinitron. Se mettessi Sony davanti a Trinitron a malapena qualcuno potrebbe ricordarsi che si tratta di un televisore, precisamente un marchio di tecnologia messa a punto nella fine degli anni ‘6o. Quando venne comprato oramai era oramai sulla via del tramonto (credo arrivarono i WEGA), comunque ha fatto 20 anni di servizio, manco a farlo apposta venne preso in occasione dei mondiali di Italia ’90 e molla definitivamente il colpo alla vigilia di quelli nuovi. E’ andato avanti come un mulo da soma, rompendosi comprensibilmente qualche volta e con un paio di transistor sostituiti tornava operativo. Ma quando è il tubo a cedere arriva l’ora di appenderlo al chiodo, si fa per dire visto quanto pesa. Per lui è arrivata la via (ingloriosa) della discarica, non che sia meglio oggi. Già, se impazzisce un pannello, lo prendi e lo butti, ne compri un’altro perchè ripararlo costa di più (e guardacaso esce sempre di garanzia con precisione millimetrica), in pieno allineamento del pensiero consumistico proprio dei nostri tempi. Vatti a fidare dell’assistenza che te lo tiene disperso per mesi. Una volta si cambiava un pezzo e via. Vabbè. Lo ammetto sono triste, sono cresciuto con quel TV. Ricordo gli esperimenti per trasferire le musiche di Atmosfear utilizzando le uscite analogiche direttamente nello stereo, così come i videoclip che registravo da Videomusic e così via. Per l’epoca il polliciaggio era maestoso nel suo granitico 4:3 (oggi farebbe scappare dal ridere), mi sembrava enorme.

Il suo sostituto è un anonimo Samsung, in cui io non ci ho messo nessun supporto in fase di scelta, ma la cosa che mi ha lasciato di sasso è che il tanto chiaccherato Digitale Terrestre si vede, eccome. E io già pensavo a tutta la trafila necessaria per cambiare antenna, cablaggio, eccetera e qualche installatore mi disse che al momento nella nostra zona nisba. Meglio così, lo switch-off è previsto in autunno. Al momento si blocca ogni tanto Rai Uno, ma tutto il resto funziona. Non ci avrei scommesso un’euro…

Un commento su “Requiem for a Trinitron”

  1. A casa dei miei c’è ancora un esemplare elefantiaco da non so quanti pollici, retto da un tavolino che sembra stia per mollare da un momento all’altro.
    Non sono un nostalgico e non faccio fatica ad ammettere che il passaggio dal tubo al pannello è stato per me una gran conquista.
    Non so che esperienze con l’assistenza degli lcd, ti posso dire che, l’unica volta che ho dovuto mandare in riparazione una tv, si sono comportati in maniera molto professionale e precisa, cambiando la tv intera con un modello più recente e senza farmi cacciare un centesimo.
    Non dico il nome dell’azienda, ma posso dirti che prendendo un Samsung hai fatto bene! ;D

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