Segnali dal futuro recensione.

Un disaster movie filmato dal regista di Io Robot poteva essere una premessa a malapena sufficiente per superare Nicholas Cage. Che non abbia la forza espressiva di reggere un personaggio lo sappiamo tutti, men che meno reggere da protagonista. Tra le tante chicche segnalo il far tremare la pistola come se avesse l’Alzheimer anzichè terrorizzato, è da antologia. Non sa recitare, meno peggio del passato ma sempre ridicolo. Credo si tenga l’angoscia dentro e non ce la mostra su schermo, deve esserci un motivo. Caso perso e caprone. Peccato perchè Alex Proyas da solo non ce la fa e ci mette del suo. Incorente e disomogeneo in più punti, terribilmente scombinato nelle ultima porzione. Sembra male assemblato. Non mi sento però di sbattere nelle ortiche Knowing (titolo originale altro che segnali dal futuro), ci sono sequenze spettacolari e ben realizzate, l’idea numerologica che fa da ossatura alla storia è carina, il finale distruttivo e inquietante calza bene. Ma è abbastanza evidente che da Proyas sarà dura rivedere una perla come Dark City. Evitabile.

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