Starcraft the board game di Konieczka e Petersen

Prima o poi doveva arrivare lo spunto per una visione personale di Starcraft in versione gioco da tavolo. Dopo qualche partita si delinea la forma di un prodotto riuscito pur non esente da dubbi e furbescamente costruito in modo da lasciare qualche buco che verrà riempito con le espansioni, tipica manovra delle F volanti. Ciò non pregiudica il globale, anzi nonostante sia confezionato nel tipico monster box, le dimensioni non vanno di pari passo con complessità e durata aspetto importante per venire incontro al pubblico di massa cui è rivolto (e che conta quasi 170000 copie possedute tra gli utenti di BGG). Bene frenare gli entusiasmi perchè alle prime partite vi si mangeranno tranquillamente oltre 3 ore che andranno per fortuna a limarsi senza problemi nelle sessioni seguenti visto che il regolamento una volta assimilato è praticamente riassumibile in un diagramma di flusso. Buona parte del motore ruota intorno alla propria razza e le peculiarità tattiche, studiare bene la combo di carte combattimento e tecnologia e le caratteristiche offensive delle varie unità. Senza scordarsi la gestione millimetrica delle risorse. Devo dire che è decisamente più light del suo (se possiamo dire) fratellone maggiore, ovvero Twilight 3 ma la mano di Petersen si sente, in particolare il sistema dell’attivare i pianeti qui escogitato con una trovata divertente (e piuttosto originale) ma poco strategica, unico aspetto a non essere totalmente sotto il controllo dei giocatori. Ad ogni modo l’obiettivo era riprendere il feeling del gioco da computer, qui centrato (dai poteri per razza al background di contorno) e nonostante tante lamentele per non aver mantenuto il tipico battlefield a campo aperto utilizzando una manovra modulabile alla Warcraft, l’esplorazione spaziale a livello planetario pur già vista duecentomila volte, rimane al servizio del gioco, integrandosi ad hoc. Essendo stimolato dal poter avere due unità in più dello stack (limite imposto su ogni regione di ogni pianeta) da parte dell’attaccante, Starcraft ce l’ha scritto nel DNA il voto per la guerra, grazie al meccanismo di trasporto truppe che facilità la mobilità per i pianeti adiacenti. Tra l’altro il poco spazio a disposizione butterà rapidamente i giocatori nella mischia.


DoX comanda Tassadar, Dominex Jim Raynor, Francesco Mengsk e la regina degli Zerg è pilotata da Sergio. Sì ok, sono praticamente schiacciato ma i Protoss vendono molto cara la pelle.

I punti deboli sono frutto anche stavolta del tipico testing del team di sviluppo (e revisioni, dato qualche errore di stampa nel regolamento che riguarda i riassunti), nello specifico la lentezza del passaggio tra le fasi del gioco (tramite mazzo di carte, immaginate i soliti eventi più o meno fantasiosi) e l’attivazione delle condizioni speciali di vittoria. Il problema è proprio qui, se tutte e 6 (per i 6 personaggi pilotabili) sono abbastanza bilanciate, non si può dire della curva di climax che bruscamente si interrompe nelle fasi concitate, colpa dei punti vittoria disponibili e la facilità di raccorglierli occupando aree dei vari pianeti. Molti sono incappati proprio qui, se i giocatori non vengono istruiti su tale rischio, non si ostacolano e pensano a farsi le proprie belle strutture e unità schiacciasassi ma poi perdono puntualmente. Quindi ancora di più il tema guerrafondaio a 360° trova riscontro. Non l’ho trovato un difetto perchè darsi una mossa per non perdere terreno lo rende bello teso e si assistono a continui ribaltamenti per ostacolare chi vince rendendolo piuttosto dinamico. Comunque per limitare la baracca ci pensano sempre le regolette casalinghe o le varianti ufficiali (team play o scontro all’ultimo sangue). Altro disappuntino per alzare la longevità sarebbe stato interessante stampare le facce dei pianeti in modo differente davanti e dietro, invece sono entrambe uguali.
Per il resto un gran titolo, pieno di pezzi, segnalini, carte e quant’altro, comprese le miniature finemente dettagliate (basette deboli e rotte prontamente in sostituzione dal customer care) e sopratutto a valanga. Tranquilli, non le userete tutte. Purtroppo. :mrgreen:

2 commenti su “Starcraft the board game di Konieczka e Petersen”

  1. Per il resto un gran titolo, pieno di pezzi, segnalini, carte e quant’altro, comprese le miniature finemente dettagliate (basette deboli e rotte prontamente in sostituzione dal customer care) e sopratutto a valanga.
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    ciao. ho di recente comprato il gioco e pian piano imparerò le regole, in attesa di ciò necessitavo anche io della sostituzione di alcuni pezzi.
    come posso contattare il customer care? per caso è legato a giochiuniti.it? saresti così gentile da informarmi sul da farsi per avere la sostituzione delle parti difettose ed eventualmente le email o i link dove spedire la richiesta? grazie mille!
    p.s. ottima recensione… mi ha invogliato all’accquisto! 🙂

    Andrea

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