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Sustained solitude.

Adattarsi a serata in corso è sempre stata una mia qualità. Se salta il programma basta una telefonata per rientrare in corsa. Unico limite mai avere fretta. Anche con i morsi della fame. Quelli si placano con il bere, tanto veleno. Mentre scavo nelle tasche sbuca un amarcord. Recupero vecchie giacche con vecchi sapori. Storie da raccontare… Tendo a non buttare via niente. Un biglietto del cinema. Scolorito. Un film trash, una porcata. Ma che sequenza quella in prima persona. Fu l’inizio. La storia è andata da un pezzo. Che male che fa. Che rabbia, che rammarico, non conto nemmeno la mole di errori commessi. Ma ne è rimasto il ricordo. L’eco. Ne trarrò forza. Troverò chi mi farà ripetere i fasti di un tempo? Non lo so. Forse mai. Che importa. Tutto finisce. La solitude…

shattered memories…

Avrò accesso ai tuoi sogni. Ma li percorrerò silente e soave per non disturbare il tuo sonno. Interverrò solo quando aprirai un occhietto nel mondo reale, volgendo languidamente il tuo sguardo verso di me cercando il bacio della sveglia. E solo lì te lo darò, ad occhi appiccicati e il tempo si fermerà fintanto avrai il tempo di realizzare ed assaporare quanto sarà ampio e disteso il sapore, oltre i confini del tempo…

Time is running out…

Io non farò mai quello che non vuole fare. Farò solo quello che Lei vuole fare. Aforisma? Delirium alcolico pre-sonno con evidente poca cognizione? Può darsi, passate una serata con me, vediamo chi regge il colpo. Infine non mi interessa. Eldo va preso in blocco senza contenuti extra da scaricare. Il punto è che lo volevo scrivere. In tal modo abbatto il malessere interiore che tormenta senza fine, come un tarlo che rode il tarlo. Che sia qui, su un pezzo di carta, su un file di wordpad, su un blog sperduto, poco importa. Scrivete e lasciatevi leggere. Uno si butta. Se si schianta con il tonfo secco, amen. E’ stato senza rimpianti. Ci ha provato e lo rispetto, perchè solo così non vivrà nel dubbio. Se funziona, estasi finchè dura e magari va oltre le aspettative. Regalate emozioni. Amate qualcuno? Diteglielo, non girateci intorno. Buona notte. Il futuro è lungo. Godetene. Quante vite pensate di poter sfruttare? Solo una.

emergency on planet mind…

Ok sono qui stemperato dal mondo per non pensare. Ce l’ho la tipa che mi scula davanti, sinuosa e provocante ma non mi tocca, come mai? È bastato un set delle parole di questa particolare donna per rapirmi. E le altre si annullano e sapete perchè? Perchè è troppo troppa. Lei lo sa. Io lo so. Me la stringo al posto del mio cuscino. È una bischera piena di finestre colorate. E un domani le potrò dire di non cambiare perchè la voglio come un mare di perle deliziose… Lei lo sa. Io lo so. Ciò che passa di fuori ahimè sono cazzi che non vi riguardano.

Anatomizzazione delle leggi degli scacchi.

Vi sono leggi più o meno scritte, decise e codificabili. Chi le ha redatte non è nostra competenza parlarne qui. Basti sapere che vi sono coloro che le comprendono, altri non le comprendono. Il motivo appare inspiegabile. Provarci non ha quasi senso, ma se mai vi dovesse capitare di saper cogliere l’onda emozionale, sappiate accettare un semplice consiglio. Insistere può andare bene, perseverare se non si ottiene ciò che si desidera, se non funziona il metodo, prolungate solo una aizzante agonia. Meglio lasciare correre, l’abilità consiste nel rendersene conto abbastanza in tempo. A volte basta una sana dose di cinismo potenziato. Cambiare strategia? Ma non fatemi ridere. Non avete altri metodi perchè voi siete così fatti. Ovvero un prodotto intessuto di calcoli errati uno dietro l’altro, che si avvitano e si combinano come risultante del vostro io interno. Però con drammatico errore, se va male, con grande effetto se ben combinato. Come negli scacchi, gli sbagli si pagano. L’umiltà e la presa di coscienza si manifestano in un guizzo di intelligenza al di sopra del resto, basta mollare il colpo per evitare perdite di tempo. Quindi non rendetevi mai patetici e ridicoli. Semplicemente avete dedicato le vostre energie alla persona sbagliata focalizzandovi su una strategia che credevate producente. Incassate, metabolizzate, ricaricate, ripartite e tentate altrove. Adattarsi in corsa può essere una strada, ma non la soluzione. Se non è la persona giusta, la partita andrà a puttane a prescindere dalla vostra abilità!

Felice di servirvi…

La figata è usare un semplice escamotage. Io non mi muovo, pure ci fosse un mezzo metro di ghiaccio iperbolico. Brutta bestia lo sbattimento. Ma fosse anche solo per un pelo di passera, scavalco ogni cosa, tanto la mia macchina lo consente senza eccessivi sforzi. Ghiaccio, ma dove? Da oltre dieci anni gestisco ogni limite senza problemi. Non sarà un torpo di Burian a rompere gli schemi. O a complicarmi la vita, anzi rido grasso. Ci vogliono qualcosa come 30 centimetri di neve non spalata per mettermelo nelle chiappe. Non è mai capitato e mai capiterà. Giro lo stesso, solo se voglio. Io ti tengo per le palle strada sporca di bianca neve. Quindi nego ogni cosa, sapete evado, trovo scuse. Così se siete un rivolto di sporgenza unta femminile, mi ci ficco a succhiare come un misero infante. Del resto siamo in guerra. Ogni buco è trincea. Dico no, non mi sposto, non posso. Non rischio. Solo perchè mi tira il culo, oppure siete un amico maschio. Quindi se vale la pena vado dove volete. Magicamente i limiti morali e materiali spariscono. Tenetene conto.

Scompensi biometrici

Avevo detto. Ok. Il penultimo giorno utile di riposo. Lo passo a casa a ronfare, dopo demoni della balaza del giovedì sera. E invece anche venerdì ne venni colso. Oggi, ieri sabato, niente di meglio di una trasferta a Viadana, nella profonda Mantova Lumbarda, per vedere… Una partita di Rugby??? No, un semplice compromesso per cedere alle calorie del vino brullo, vin brulè, per scaldare il corpo dalla giazza che ha investito noi poveri rotegliesi appena intercalato il sole. Primo non ho capito come cazzo funziona il gioco, a parte i punti, secondo proverò a leggere le regole. Noi ci si lamenta dei nostri luoghi, ma la depressione è ovunque, deserto e poca roba a parte forme di gorgonzola in un open bar… Ripieghiamo colti dai morsi della fame, la braga è sempre ovunque, una fottuta costante anche nel più affollato locale dove però ce ne freghiamo perchè gli hamburger sono buoni e le salse piccanti giusto giusti. Questo era ciò che più contava. BASTA CRICETI!!! Ora mi sento accartocciato, ma felice. Qualche problemuccio di scompenso, ma domani, oggi, passa tutto. Si suppone. Cosa può salvare il DoX dal baratro?
Ma del buon sound, amici!!! Seeeenti che robaaaaaaaaaaaaaaa!

Looping…

Se potessi anche solo per un secondo rapirla e assaggiarne le labbra, correrei ogni rischio possibile. Una legge di onore impone un mai fare il provolone con una fidanzata. Come detto, tra maschi vige il rispetto. Forse potrebbe valerne la pena lo stesso, si gira le spalle e freghiamocene. Volevo scrivere di altre cose, ma non mi frulla altro per la mente. Così irraggiungibile, così difficile. Seriamente perdo tempo e tonnellate di tempo. Quel tempo così decantato in queste pagine, ha il suo perchè. Deve avermi preso bene, perchè mi cerca. In mezzo alla masnada mi trova differente e incredibilmente attacca pezza. Ride e si accoccola, con altri no. Mai visto. Forse spunta la regola dell’amico. Ma per la miseria, essere qualcosa in più di un amico? No, quello mai. Ecco, il vecchio saggio mi calza sempre a pennello. Porto pazienza, ma sicuramente non mi incazzo. Accetto e archivio, accolgo battute e replico brillante. Buon proseguimento, chèrie, domani è l’ultimo, troverai il deserto… A meno che io non mandi a fare in culo gli altri e mi presenti, sempre appoggiato al banco, con un buon rhum di annata. Poi ciò che ne deriva, sarà un discorso a parte, senza caratteri stampati su queste pagine… Perchè infine i fatti miei sono fatti miei.

Misunderstanding…

Io dovrei avere un buon tasso di pazienza. Ma non mi rendo mai conto di quando inizia e di quando finisce. Forse sta tutto qui il mio errore. Trovo dannatamente difficile accettare una condizione in cui verso ora, ma non trovo mica un solo minimo senso per pensarla in modo diverso. Almeno positivo. Sono incazzato, deluso non so. Vorrei “svalangare” una marea di insulti talmente ampio (volevo dire sciorinare), mentre invece dovrei incolpare solo me stesso. Non tanto perchè ho i pugni nelle mani, nelle mani ho un cazzo di niente. Sono fuori schema e improponibile. Ecco stringo, e tutto svanisce senza sostanza. Vie di uscita zero. Sensi di colpa molteplici. Via di fuga impossibili. Sono fottuto. La incrocio, una a caso, e le dico “divertiti”, sapendo che ci penserà per due microsecondi. Invece sola mica lo è, sono talmente tanti, accondiscendenti e pronti a tutto che perdo solo tempo. Ma anche ci pensasse per cinque minuti io sono svanito e bello che andato. Vago e striscio in un lampo di neuroni svanito. E poi scemo da guerra, ovvio che in un festone senza confine, si divertirà. Vado e stacco. Torno fuori e poi domani chissà. Ne riparleremo. Vado a fumare tra gli alberi. E non sarò morbido nel rinfacciare insulti.

Posso farmi compatire?

Dai porco zio. Voglio proprio lasciare correre ogni cosa. Senza forzature. Se poi non serve a niente, pazienza. Vorrei essere recettivo ma nessuna riesce a cogliere questo sorriso, questo pacco di positività che dovrebbe aumentare e confluire in un sorso di felicità. Il barlume viene schiacciato nel mare di sterco. In pratica come buona prassi, un cazzo di niente. Pazienza, vado a scorgere il lato positivo. Non c’é. Ne sono consapevole, ma fa lo stesso. Aiuto amici a concludere, aiuto persone a trovare il proprio animo e ragione d’essere. Mi rivendico confermando l’altruista. Magari le cambio. Se nonostante tutto rimango condannato in questo limbo, senza sbocchi e destinato al vuoto, accettare credo sia saggia consapevolezza. Trovo persone da migliorare, persone che riesco a risolvere. Io vengo dopo. Io non ho certezze, io non ho reali obiettivi. Se mi dedico a me stesso trovo desolazione e perdite di tempo. Se dedico i miei sforzi altrove, invece ottengo risultati. Il fato per me ha riservato un destino cinico, fatto di concretezza per gli altri. Ma inutilità per se stessi. Accetto la condizione. Fintanto la ruota non comincerà a girare verso una seconda direzione, va alla grande. Fino ad allora, perseguirò la missione. Dare consigli, spingere chi deve essere spinto ad evitare la fine del barile. Riuscendoci vuol dire che la strada è quella. Dispensore di consigli, trovate un destino migliore? Brutti tutti! 🙂

Love this way…

Next to be. Awareness. Potrei aver sbagliato e commesso un mare di cazzate talmente ampio, che non vi è rimedio. In realtà il rimedio c’è. Accettare, pensare che l’Eldo è fondamentalmente questo e senza speranze, attivando quel senso di coscienza dove se mettiamo da parte i difetti, qualcosa di buono spunta. L’accettare il blocco, senza sconti, senza pezzi preferiti. E forse superare il chaos interdimensionale fatto di fegati corrotti dall’alcohol e dal rimorso di non aver fatto abbastanza, nella porzione cerebrale ancora funzionante. Affogherò nella spirale buia e senza uscita. Ok, me lo devo meritare. Se mai mi si vorrà tirare fuori, potrò offrire una migliore possibilità. Altrimenti accetterò il verdetto della giuria e mollerò. Direi anche le attuali pagine deserte. Poi dove andrò a parare, quello resta un altro discorso.

Il tempo di cui, fu.

Ehi ringo, rispondi. Coglimi l’attimo in cui perdo il senso del fare cose buone. Così macino pezzi di scaglioni misti a rincorse temporali. No dicevo palle di burro, in cui la forma si perde, ma resta invalicabile, con buona pace dei fatti pensiero. In cui viste improbabili conclusioni sommesse derivate da calcoli matematici pongono estreme visioni di cui nella tua persona si risolvono nell’insieme di variabili concluse da una serie di connessioni sinaptiche. Credo ciò perchè mi hai sempre completato ogni minimo frastaglio dell’anima. Perchè se chiedo come gira il mondo, tu hai sempre una risposta logica, razionale e fottutamente oggettiva. Il copia/incolla sembra, a volte, una comodità invalicabile.