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Il caldone

Estate spero che tu finisca perchè con questo caldo hai rotto proprio il cazzo. Va bene il bel tempo, le fighe scosciate, ma è tutto qui. Fine dei pro. Passiamo al conto negativo. Le zanzare, il caldo afoso, la bolla africana, il dormire male, l’arsura senza scampo che ti costringe a bere ettolitri di acqua fintanto non ti si brucia lo stomaco. La gente che impazzisce e si comporta in modo assurdo. Più ti svesti, più hai caldo. Operai ghanesi che boccheggiano. Arie condizionate micidiali. Sudare quando fai sesso e anche quando stai fermo. Però posso ancora regalare emozioni. Complice l’assenza di sonno e il delirio della bassa pressione, per farla passare (scusa per uscire 5 minuti in mezzo a correnti provenienti da un phon) ecco a voi un paio di espedienti che costellano la giornata media del vostro affezionatissimo…
La prima pic è arte artisticamente pura e senza fronzoli. Un pezzetto di gesso e via. Due arti buttati a mare, me ne rendo conto. Forse un talentuoso talento. Ma anche no.
La seconda pic è la fine di un sogno, di una lattina di amabile thè fresco. 30 secondi, veloci, intensi come un orgasmo. Per inciso non sono pagato dallo sponsor, i 70 centesimi li ho messi tutti io. E sì. In tali pause potrei dare il mio regno per una seconda e consecutiva lattina di thè fresco.

La sfiga del ragno

A volte la vita è proprio ingiusta. Metti in conto la sfiga di trovarsi su un innocuo cartone di pasta lavamani. Ecco magari preferivi tessere le tue trame su un angolo di soffitto, mentre invece hai pensato e trovato attraente quel cartone, forse l’odore del chimico ti ha intriso tanto il gusto. Ma dico io, non si sarà minimamente accorto che qualcosa stava per non andare? Movimenti strani? Cioè il poveraccio è rimasto impresso sotto strati di film estensibile da imballo. Senza far nulla. Ed è rimasto lì, agghiacciante monito sul senso di tutto ciò, dove basta un attimo. Per ritrovarsi fottuti. Pessimismo cosmico inside, oggi…

scherzoni e rubare mani

Alla fine siamo dei geni. Più il Bonimba ma solo perchè spinto, convinto ed esaltato a monte. Burloni ma sempre modesti, a trovarti la figatina, la stronzatina che fa molto pacca. Alla fine ha un suo senso. Un piccolo riscontro, il piacere di pensare, vedere sempre più persone a fare i complimenti ogni volta che vengono in negozio, non necessariamente a comprare anche se poi lo fanno, solo per spararsi due risate, di quelle piccole o grasse che però ti ingranano la giornata. Scaricarsi, lasciare fuori dalla porta l’inutile rincorsa del tram tram quotidiano. Solo per due minuti. Perchè ogni mondo da fuori ha al suo interno un piccolo mondo da scoprie. Il punto, per noi, come tutto questo ci viene semplicemente naturale. Siamo motivatori del sorriso, oppure semplici cazzoni. Però vengono sempre in tanti volentieri, non necessariamente a comprare anche se poi (in fondo) lo fanno.
Forse perchè siamo solo persone, sincere e non necessariamente alla ricerca materiale dell’essenza di chissà cosa. Basta poco, per vivere sereni con se stessi e con chi ci circonda.

Speranze illusorie

Il titolino odierno verte sulla segnalazione del nostro barometro di fiducia, che per inciso funziona piuttosto bene, anche se ogni tanto svariona. Certo non è un Oregon Scientific ma il 36% di umidità già alle 8 e 40 di mattina sembrava meno pesante con quella bella pioggerellina sul display…
Sinceramente i media e la gente hanno rotto le palle con la storia del caldo. E’ la stagione, si boccheggia, è stato e sarà sempre così. Prima il freddo e non va bene, non si vede mai l’ora che arrivi l’estate, poi di nuovo a rompere i coglioni perchè c’è troppo caldo. Decidetevi, no?

aahh… le ferie…

Eggià, anche il DoX stacca la spina, ovviamente in ambito Mem le ferie non sono concepite come in ogni altro posto di lavoro, quindi mi trovo a saltellare tra casa e negozio, nel solito gioco delle ferie a macchia di leopardo in cui il sottoscritto da circa 6 anni (?) è puntualmente sottoposto. Ad ogni modo quanto basta per riposarsi un pò, sai non vorrei mai abituarmici troppo…

Gomme da masticare…

Ebbene continua la mia avventura d’odio et amor con il Doblò, che sta si sta avviando bene come lo storico Marengo. Non vi sono colpe, cento metri prima un bancale di piastrelle si è rovinosamente spalmato sulla statale nei pressi del sottopasso a Castellarano. Per quanto abbia fatto attenzione non è servito ad evitare l’impanno. Da rimarcare come solo io mi sono ritrovato a lato della trafficatissima strada. A detta del preposto gommista, si è bucata in modo quasi incredibile, di costa al battistrada. Ma si sa, io sono uomo dalle capacità impossibili…

un bel timbro

Voilà. I fedelissimi del Senatore sapranno che venerdì scorso ho avuto un trascorso movimentato con un albero previo rimbalzo su macchina di privato in loco rotegliese. Nessuno si è fatto male, o meglio sono stato ricoverato al pronto soccorso per farmi incollare (letteralmente) lo sbrago sulla fronte a seguito di una testata allo spigolo del parasole, divelto. Roba da Oscar, direi che più centrato di così non si poteva. La foto dovrebbe essere abbastanza esplicativa, quello che manca nella parte frontale è semplice: da buttare.

let it snow…

E via che torna a nevicare, neve in discreta quantità. Ma soprattutto un freddo porco, dove le ossa ti si ghiacciano nel profondo. A tal punto che è già superfottuta crisi energetica paranoica perchè la russia ci taglia il gas. Problemi mondiali a parte tra una spalata in negozio, le trame di cospirazione mondiale massonica che il Bonimba capta e un cambio (dovuto) delle gomme, la prima giornata lavorativa è scivolata senza sussulti, senza un brio spumeggiante. In teoria come molte altre persone, saranno bastati 14 minuti nella routine per azzerare quei pochi giorni di relax concessi, anno dopo anno sempre meno. Arrivi stanco, parti ancora più stanco. Sarà un lusso potersi concedere 2 settimane tranquille senza scocciature? Metto da parte il leit motif di inizio anno e poi quando vai da un cliente prima di tornare a casa, ti diverti a pattinare con la macchina sulla distesa in piazza, finendo contro un cumulo durante una derapata azzardata. E pure rischiando di piantarti, gusti il pieno della vita dentro le piccole cose. Che per dovere di cronaca non è l’Averna, non vi azzardate, a me piace il Cynar. Di cosa stavamo parlando?

conteggi di fine anno…

No, niente tirar le somme e speranze del 2009 che oramai è alle porte. Semplicemente l’inventario nel negozio, solita tortura di chiusura quest’anno si è rivelata inaspettatamente scorrevole. Merito del nuovo programma gestionale in grado di filtrare e disporre in maniera più furba le migliaia di articoli da conteggiare. Niente più tabulati del minchia che puntualmente sfuggivano via, pieni di dati incoerenti. Viva la comodità. Che altro dire, amici? Poco, si va sempre di corsa, ho i vecchi in vacanza e una casa da mandare avanti, con i suoi ritmi serrati, far da mangiare, tenere in ordine… Se sembro sparito queste pagine, un bel motivo lo troviamo lì. Inoltre mi sono incastrato con Alone in the Dark, uno dei peggiori esempi di come mettere in piedi un sistema di controllo. Spero che Atari abbia licenziato qualcuno per questo ed è un peccato perchè qualcosa di buono c’è (ok, non solo sbloccare obiettivi…). Vedere poi molti amici in ferie a grattarsi la pancia, mette proprio di cattivo umore. Lavorare domani seppur mezza giornata, non è mai il massimo, sapendo che il venerdì si torna. A proposito, per l’AXIS il due pomeriggio potrebbe essere la giornata giusta per ritrovare un pò quello spirito goliardico perso tra impegni e priorità.

che bello l’alberello.


Fotocomposizione multitasking: DoX saluta, l’alberello spoglio, fuori/dentro il negozio e molto di più!

Eggià. Per varie vicissitudini che non racconterò onde evitare di ammorbare le vostre menti, quest’anno ho avuto la stecca del dover preparare l’alberello natalizio in Mem.


Notate la chicca del Babbo Natale.

Di certo non ha preso molto tempo, una mezz’oretta buona e tutto sommato con i mezzi a disposizione è venuto pure benino. Più del tempo si è volatilizzato per sostituire le lampadine bruciate, possibile che ogni volta se ne fuma qualcuna? Eppure non vengono utilizzate per un anno… mah, non l’ho mai capito…


Ed ecco a lavoro ultimato, il manichino (senza nome) si sentirà meno solo?

Certo che non si potrebbe coprirlo con un telo e metterlo via già montato? Già vedo un business fiorente…
😀

clienti e contadini…


Ehm, scusate il disturbo…

Spesso capita di andare in fretta e furia a consegnare materiale oppure prendere campioni per ordini futuri. Se ne vedono di tutti i colori, si entra in tante microrealtà, uno degli aspetti che prediligo nel mio lavoro, nel mio piccolo. E non capita tutti i giorni di andare in una mega stalla semi automatizzata, dove sono stato accolto da una marea di mooooooo!


E’ libera stasera?

Così mi son messo a scattare qualche foto. Non saranno le mucche assassine di Diablo 2, però cavolo erano veramente grosse… Che dire? MOOO MOOOOO!


Sì, un gruppo di vitellini! Ciaoooo!