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Il disastro di Bionic Commando.

27000 copie dal lancio in USA e 22000 in area Euro. Chiamarlo disastro è meno pesante che dèbacle ma alla Capcom non se la aspettavano una accoglienza così inesistente. Evidentemente fuorviati dal grosso successo di Rearmed (remake di discreto successo basato sul classico per NES del 1988) si sono riaffidati ai Grin per rilanciare uno dei franchise più ostici di sempre. Premessa: la difficoltà di gioco un tempo era il punto focale delle produzioni videoludiche. Basti pensare a Ghosts ‘n Goblins, Castlevania, Splatter House, Out Zone, Zio ***** R-Type, giochi che non ti davano mai la via di scampo se non li conoscevi a fondo ed eri un vero abile del joystick. Oggi fortunatamente non è così, o perlomeno solo così. L’old school deve rimanere a tributo del passato, adesso si deve assistere ad una buona curva di difficoltà, un impianto coreografico e tecnico discreti e una avventura memorabile, possibilmente farcita da una componente online solida. Casomai volessimo ritrovare un giochino arcade impossibile, lo si mette nella lista della spesa digitale, prezzo ridottissimo e si è certi di quello che si compra (qualcuno ha detto Megaman 9, Space Invaders Extreme, Galaga Legends?). I Grin, fottuti svedesi, hanno devastato Nathan Spencer: un motore grafico convincente fino a metà e un gameplay da travaso di bile inutile. Freeroaming inesistente, scontri a fuoco ignobili e braccio bionico dall’uso frustrante. Sbagli un salto, muori e devi tornare a inizio del livello. D’accapo. Gli stronzi svedesi ti precludono esplorazioni mozzafiato con fumose zone radioattive che spesso non concedono il tempo per riprendersi da un errore. Cadi in acqua e hai 3 secondi prima di morire, sai il peso del braccio ti fa annegare e va bene, ma dammi qualche secondo. La morte significa ricominciare le sfide che faticosamente avevi chiuso, obbligatorie per potenziare Spencer. No, non si chiama più difficoltà ma rottura di coglioni. Non prendi bene la mano con il braccio nemmeno dopo ore e ore di gioco. Basta un niente per mandare tutto a puttane, un centesimo di ritardo per fallare un aggancio… Bionic Commando ti frega nei primi 15 minuti, dove credi di avere a che fare con qualcosa di epico tra le mani, un action con le palle e la giusta dose di omaggi e ironia poi andando avanti va tutto pian piano in fumo. Colpa dell’l’intelligenza artificiale nemica che non esiste, la storia priva di mordente e Mike Patton, il cantante dei Faith No More come doppiatore. No scherzo, quest’ultima è una cattiveria gratuita, il doppiaggio è uno dei pochi pregi… Sarebbe ancora passabile la ripetitività di ambienti e meccaniche, ma quel morire inavvertitamente o per errore che ti costringe a rifare tutto no. Basta. Dura meno di otto ore la campagna in singolo. Guardate io ho giocato a cose che sono più incazzate di questo Bionic Commando, ma morire non significava ripetere una mezz’ora. No. Salvataggi? Parlato di salvataggi? Riparti comunque da inizio del livello. Che senso ha pretendere di recuperare oggetti e sfide per sbloccare obiettivi ed extra se poi non mi fai rigiocare i capitoli precedenti? Perchè chiedo alla Capcom non svilupparlo internamente? Perchè fare dignitosamente Street Fighter 4 e Resident Evil 5 per poi fregarsene di Bionic? Tralasciando la parte online poco stimolante e profonda, il gioco meritava maggiore attenzione nello sviluppo perchè le idee ci sono, tanto che pure su Metacritic se l’è cavata con un discreto 72/100… Non posso nemmeno dirvi di provare il demo perchè credo sia uno dei peggiori realizzati nella storia essendo solo multy online. Che se in un titolo come Left 4 Dead ne fa il suo fulcro, in un action dove principalmente si gioca in singolo è assurdo. Poi fanculo, devo comprare Rearmed per giocare con la divisa classica. Bah…

I botti all’E3

Ebbene sì è stata una grande edizione quella che si sta per chiudere. Tralasciando i vari coverage e approfondimenti i prossimi mesi videoludici sono molto allettanti.

WII

Super Mario Galaxy e New Super Mario Bros., sì quello classico rifatto con il multiplayer online, un inedito Zelda (a stadio embrionale) sono le uniche news di reale spicco, ad ogni modo niente di eclatante come prassi: a Kyoto non si sbottonano mai più di tanto. A questi un restyle del Wii Fit con tanto di Vitality Sensor, una specie di pinzetta per rilevare dati come il battito cardiaco. Chiude la parata materiale importante come un inedito Resident Evil, il prequel di Dead Space (questo ultimi due sono shooter su binari), Silent Hill Shattered Memories (remake dell’indimenticato primo capitolo) e il ritorno di Samus Aran (Metroid: Other M). Generalmente rimane però il casual gaming la direzione nintendiana.

Xbox 360

Assieme a PS3 è l’attuale alternativa per i core gamers. Come al solito sono però i più sborroni in Microsoft a tal punto di scomodare testimonial come Paul Mc Cartney (Beatles Rock Band) e Spielberg per presentare i prossimi arrivi. Su tutti indubbiamente il sistema di controllo chiamato Natal che regalerà maggiori emozioni del wiimote, si parla di totale assenza di joypad e pare funzioni bene pur essendo il progetto ancora agli inizi. Infine la perdita dell’esclusività di Sony per il brand Metal Gear (Rising), uno smacco che nessuno si aspettava da Kojima, potere del denaro. Ad ogni modo poco male, sarà anche su PS3. Integrazione di Facebook e Twitter direttamente nella dashboard sono piccole ciliegine sulla torta.

PS3

Dal mondo sonaro qualcosa di interessante c’è sempre, una PSP rivisitata esteticamente e senza lettore UMD per contrastare la pirateria (i giochi si compreranno sul PSN) chiamata PSPGO! Di giochi sul tostapane chiaramente le carte non sono moltissime (i grossi titoli oramai sono sempre su entrambe le piattaforme HD) quindi a parte Final Fantasy 14 online e l’ennesimo slittone di Gran Turismo 5, God of War 3, Uncharted 2 (tutti giochi che ignorerò come solito) c’è sempre quell’Heavy Rain (dai quantic dreams, gli stessi di Fahreneit) che sotto sotto finirà in qualche modo tra le mie mani.

Per chiudere questo brevissimo punto della situazione ecco i trailer di giochi che sicuramente sono nella mia lista d’attesa…

Gli imputtaniti.

Io e il Bonimba siamo irriducibili nostalgici dei giochi da bar, pratici masticatori di Mame retrogaming e affini. Da quando gli ho fatto annusare l’Hori è finito in un circolo vizioso oramai senza via d’uscita, culminato stamane. Vorrebbe cambiare quello schifo di N95 Nokia che oramai non funziona più (che strano), ma è cascato nei paraggi dei temibilissimi X-Arcade. Temibili per il portafoglio si intende. Ora è in quello stato che definirei “imputtanito”, ovvero non pensa ad altro: canta frasi senza senso, versi animali, distratto. Oramai è certo: DEVE COMPRARE UNO DI QUEI COSI LI’. Fa bene. Primo perchè dopo a giocare con Bubble Bobble al Ponte in due si evocano bei ricordi, secondo perchè costruttivamente parlando sono proprio interessanti e massicci. Grantito a vita sono i 62 centimetri di larghezza nella versione a due posti, un sacco di tasti e adattatori per ogni necessità: Mac, PC e tutte le console old-gen e generazione attuale. La brochure è godibilmente esaustativa. Troppo. L’imputtanibilità è una condizione malefica che si passa rapidamente da persona a persona. In effetti conoscevo la bestia e la ditta produttrice (preparano anche cabinati veri e propri con gli emulatori pronti all’uso) e non era nelle mie intenzioni spendere circa 160 euro tra doppio stick e adattatore, visto l’utilizzo saltuario ma in particolare il deciso ingombro. Io dovrei reggere all’acquisto. Bonimba forse non ce la farà.

Gameplay Trailer per Bioshock 2

Attesissimo sequel di uno degli FPS più amati della scorsa stagione (fine 2007), si presenta a noi il primo trailer con sequenze di gioco. Si piloterà persino il Big Daddy, nel video lo scontro con la principale antagonista, Big Sister. L’impostazione ricalca il precedente episodio (atmosfera, plasmidi, eccetera), al momento è troppo presto per tutte le novità. Curiosi di vederlo? Allora un bel click qui: Debut Gameplay HD Trailer. Al momento resta esclusivo Xbox 360 e PC, ma pare ovvio che finirà anche sul tostapane sony. Per curiosità il produttore della trilogia dei Pirati dei Caraibi, tale Gore Verbinski, si cimenterà nella trasposizione cinematografica. Almeno a vederlo sarà uno spettacolo, speriamo adatti bene i contenuti e lo spirito di Rapture. E non è finita qui, dovrebbe arrivare anche un nuovo film con i protagonisti del Cluedo, 25 anni dopo il film con Tim Curry. Insomma due curiosità al prezzo di una, che volete di più?

discepolo del credo…

Oggi arriva sui nostri schermi il sito ufficiale del seguito di uno dei giochi più interessanti della scorsa stagione, Assassin’s Creed. Devo dire che mi ha via portato ben due mesi portarlo in fondo a causa di uno schema piuttosto ripetitivo e noioso che me lo faceva accantonare appena mi cascava tra le mani roba più godibile. L’ho comunque ripreso grazie all’intrigante ambientazione (curatissima nel motore grafico), profondissimo charactering dei personaggi ricca di risvolti morali a prima vista discutibili ma in grado di lasciare il dubbio, trama con i controfiocchi e il finale ovviamente apertissimo a nuovi e inquietanti sviluppi. Il sito offre un paio di enigmi che se risolti offrono due artwork ben curati. L’ambientazione pare proprio quella rinascimentale come davano le ultime indiscrezioni, in particolare sarà a Venezia. Noterete gli schizzi di Leonardo opportunatamente rielaborati con la lama a scomparsa, tipica arma del Signor Desmond (dovrei dire Altair) e probabile possibilità per l’assassino di librarsi in volo. Mah, siamo ancora in intensa fase di sviluppo però dovrebbe farcela entro l’anno, per certo non oltre marzo 2010 (ovvero chiusura del corrente anno fiscale). Pare esista già un vero trailer ma al momento l’Ubisoft se lo vuole tenere per il prossimo E3 a Giugno. Chissà?

Sito Ufficiale di Assassin’s Creed 2

torna Max Payne.

No, non sto parlando del film (già ampiamente massacrato su queste pagine) bensì del più serio ritorno in formato videogiocabile. Ebbene, arriverà entro fine anno per i tre formati principali. La notizia vale anche per l’Italia, direttamente dalla divisione di Take Two Interactive. Il gioco è stato un vero successo quando uscì e dettò legge per svariati anni, pertanto le premesse sono alte. La storia su tutto ma in particolare l’azione e cinismo del personaggio, ora con qualche capello bianco in più. Il gameplay resterà giustamente votato all’azione e, bullet time a parte, molte novità (non a caso c’è il logo xbox live quindi implementerà del sano multiplayer online), bisognerà aspettare l’imminente Game Developers Conference per un annuncio in pompa magna e cosa effettivamente ci attende. Ad ogni modo il sito ufficiale è qui….

Resident Evil 5.

Resident Evil. Franchise da sempre seguito con passione dal ’96 quando ci giocavo su PC durante il militare… Mai visto un film però… Dicevamo, sono passati quasi quattro anni dall’uscita europea di Resident Evil 4, per me il gioco top della generazione passata. Io me lo ero procurato due mesi prima import USA per Gamecube, all’epoca la console di riferimento dell’universo Resident Evil, ma si sa che CapCom è sempre stata baldracca e le sue esclusive sono promesse da marinaio, chi conosce il publisher sa che appena può ci marcia sopra fino all’impossibilel. Così only for gamecube non durò moltissimo e nel giro di un anno finì su PS2 infine su PC. Ad ogni modo la scelta di prendere 360 nonostante avessi già un Wii fu naturale conseguenza di maggiore potenza necessaria per accogliere il nuovo episodio. Ok lo so, che brutto incipit, veniamo al sodo. Allora com’è, come non è? Tutto nelle aspettative, di quanto non si sia già letto altrove nelle dichiarazioni, compreso lo sbotto con lo storico Mikami che lasciò la guida del progetto a Jun Takeuchi. E’ un bel gioco che riprende e anzi amplifica ciò che fu il quattro (in gergo more of the same), si può oramai dire che di Resident Evil è rimasto il sistema di puntamento. E che piaccia o meno difendo senza timore la scelta di CapCom di tenere i controlli ancorati dal 1996. In alcuni frangenti vi farà incazzare ma si può agire sulla velocità di puntamento. Insomma basta con le solite critiche dello spara ma non si muove, dove cavolo stà il problema? Ci sono decine di giochi tutti uguali, almeno Resident Evil lasciatelo stare. Provate il demo e state sereni, nel nuovo Fifa non ci saranno due palloni e 36 giocatori. Ad ognuno il suo. Tornando al gioco per non rovinare la trama (torneranno vecchie conoscenze e inaspettati colpi di scena, come da prassi nella saga) c’è poco da dire, ben strutturata e con taglio hollywoodiano. Graficamente su altissimo livello sebbene ho notato sgradevole aliasing su un pana lcd a 1080p, non vorrei fosse più colpa del component anzichè entrare in hdmi, lo score sempre magistrale (e curato dalla 20th century fox, addirittura), tecnicamente niente da discutere. Gameplay come già detto votato all’azione e più serrato, alcune letteralmente spettacolari (fughe, i boss) ma non frustranti e questo è un pregio. Hanno ripreso il premere determinati tasti in alcune sequenze mentre capire come affrontare gli abomini richiede un piccolo studio. Niente di assurdo almeno in difficoltà normale. Sull’orrore con poca tensione, direi più repulsione visto il variegato bestiario e tanti luoghi aperti: a un certo punto mi sembrava di essere dentro Tomb Raider. Abbiamo una partner con una intelligenza artificiale finalmente seria. Non diventerete matti a correrle dietro, curarsi lo fa da sola, va a prendere le munizioni e nel caso abbiate un arma preferita ve le porta. In un paio di occasioni vi assiste senza muovere un dito mentre vi segano la testa ma a parte ciò almeno non sarà lei a farsi ammazzare, a patto di non lasciarla sola in mezzo a un branco di nemici. I vari tesori invece li dovrete scovare voi! Ha sbarellato solo in un paio di occasioni ma va benissimo così. Si può anche giocare in cooperativa online, se proprio vi urta, o locale con un amico anche se dovrete avere un bel polliciaggio come schermo o sarà durissima. Il punto di forza è la struttura stessa del gioco, un solo salvataggio ma limitato al solo equipaggiamento. In sintesi potrete rigiocare un capitolo portandovi appresso tutto l’armamentario potenziato o non, della serie faccio un capitolo abbastanza avanti per tornare a rifare uno precedente solo per seccare quel boss secondario viste le poche munizioni (ah, è sempre il survival horror per eccellenza, dovrete centellinare spesso). In realtà è uno spudorato cheat legale perchè basterà ripetere alcuni punti del gioco per ingrassare con denaro e comprare armi, ma va bene lo stesso. Consiglio, prima finitelo in single player e poi divertitevi, altrimenti rischiate di perdervi qualcosa (soprattutto se partecipate ad una partita online). La longevità è molto buona, si attesta attorno alle 12 ore se non andate come fulmini ed esplorate tutto (tenete conto che si finisce a razzo in 5 ore, in alcuni punti basta scappare). Extra e sbloccabili in quantità giapponese e classifiche online garantiscono un alto tasso di rigiocabilità, assieme alla modalità mercenario (coop, deathmatch) sbloccabile una volta finito e un futuro DLC. Insomma non ho altro da aggiungere se non di farlo vostro.

Street Fighter IV: hail to the king!

Onore al Re. Dopo quasi una settimana (evabbè non lo avuto con così tanto anticipo) di gioco, provato a destra e sinistra, soprattutto online, posso dire che il Re torna e si riprende la corona del picchiaduro per eccellenza nel panorama videoludico, dopo circa 17 anni dall’intramontabile secondo capitolo. Con piccole riserve. Capcom ha centrato ancora una volta il bersaglio confermando le aspettative, perlomeno per gli appassionati e a quanto pare è riuscita ad attirare anche nuove leve piazzando fino ad ora circa 2 milioni di pezzi nelle due versioni disponibili ovvero per lo scatolo e il tostapane. Credo abbiate già letto tutto in giro su cosa fa e cosa non fa questo SFIV. Tristemente la rete ha offerto succose anteprime basate su una demo fornita ai solo addetti al settore e generalmente molto ampie, senza analizzare il sodo. Cominciamo. Totalmente di impostazione 2D mascherato in tre dimensioni (di impatto solo grafico), coloratissimo e molto accattivante da vedere, forse troppo caricaturale ma funziona. Vedere finalmente i personaggi quando incassano i colpi o guardano un calcio volante fa la sua differenza. I level design non sono ispiratissimi, ancora peggio il roster dei lottatori inediti altalena buoni spunti a schifezze inguardabili. La scelta rimane ampia e ci sono sempre i classiconi più qualche nuovo arrivo futuro. Storco un pò il naso su stucchevoli prologhi e finali in stile anime giapponese (infimi e risibili come solito ad esser onesti) mentre un secco pollice verso per le musiche (BGM). Se la title track entra in testa il resto è mediocre, a niente servono alcuni reprise dal II e remixati, complessivamente resta l’aspetto meno riuscito della produzione. A sorpresa mancano alcuni livelli (inutili ma divertenti) come scassare la macchinao i barili di legno però Capcom ha promesso di prendere in considerazione la cosa come addon sempre via DLC. Comunque non è qui che il Re ha la sua forza. Il gameplay è in tutto e per tutto bidimensionale, fatto di lune, mezzelune e lune intere misti, siamo tornati ai fasti della sala giochi. Tornerete ai calci millimetrici e sfruttare anche la minima debolezza dell’avversario. Il 3D potrebbe fregarvi sulle collisioni ma ci prenderete presto l’abitudine. In più due barre di cui l’EX presa da Street Fighter Alpha (o III), ovvero più colpite e più vi aumenta, suddivisa in 4 stadi da consumare singolarmente per potenziare i colpi oppure aspettare che sia piena e lanciare una Super Combo. Più subite colpi e più una seconda barra si carica per attivare una Ultra Combo, a pieno regime (cioè siete oramai sconfitti) sarà devastante. Tutto molto pirotecnico ma ha una sua valenza, chi è bravo e chi no si vede anche da questo. Tocca al sistema di controllo, il nervo scoperto. Se giocate casalinghi forse con un pò di pratica otterrete risultati decenti (leggi sbloccare i personaggi e andare avanti nelle sfide) ma online preparatevi a stringere le chiappe e mangiare rabbia. Lasciando perdere la questione latenza che letteralmente può rovinere la partita (ovvio in un gioco dove il decimo di secondo fa la differenza tra dare o lisciare un’Hadoken, vi parte altro o peggio niente) anche ai migliori, se avete di fronte uno che usa uno stick dedicato vi mazzia con maggiore scioltezza. Si vede lo stacco, in particolare quando non usano i soliti Ken e Ryu ma personaggi più decisi e complessi come Akuma o Seth. Su 360 il d-pad è ridicolo, almeno lo stick decente, mentre su PS3 la croce del controller lavora meglio. Da lasciar stare l’analogico. Lasciando da parte pippe mentali sulla microlatenza che i controller wireless hanno, volete mettere andare via filo? In pratica se fate dell’online la vostra passione, sarete costretti a provvedere e non spenderete poco a meno di non accontentarsi di un discreto pad griffato della mad catz. Oppure fate prima a prenderla con spirito e lasciar correre quando vi rullano senza pietà. Ancora sull’online una insufficiente personalizzazione delle modalità di gioco, ovvero solo classificate (a mezzo punti battaglia man mano che vincete o perdete) o del giocatore, cioè scontro senza punteggio ma si rimane agganciati in modo da dare o prendersi la rivincita con il vostro avversario. Oppure accettare all’improvviso un giocatore mentre giocate Arcade (ovvero un avversario dopo l’altro) come se foste al bar. Tutto qui. Un minimo di tournament non avrebbe fatto male, sai che bello avere una squadra contro un’altra, non necessariamente nello stesso match. Si può filtrare per nazionalità, round, tempo e livello di abilità, ma è veramente poco. Ultimo appunto sulle varie sfide cioè, alcune prove a difficoltà crescente (generalmente stando sotto un limite di tempo, ma c’è un mezzo training per imparare a fondo i personaggi) che sopperiscono alla scarna modalità Arcade (non che qui si potevano fare miracoli, del resto rimane un omaggio a uno stile vecchio di decenni). Forte caratterizzazione con gli sbloccabili (in quantità anormale tipicamente giapponese), ovvero icone e titoli da affibiare al vostro profilo. Insomma un must have per i fan del genere, senza discussioni. Vergogna per l’edizione limited italiana letteralmente troncata rispetto all’estero (un paio di miniature, un libro e un dvd contenente un piccolo film animato). Ancora nell’ombra la data d’uscita per PC.

Peccato che le sale giochi non ci siano più, sarebbe bello fare qualche torneone in locale.

minchiate di bordo: sanwa e affini.

Sparito? No. Morto? No. Semplicemente 3 giorni fa è tornato a casa lo scatolo, fresco e sostituito di pacca con tanto di lettere da parte di microsoft “nella speranza che ritorni la sua fiducia” e roba del genere. Quindi l’ho messa subito sotto torchio con la manna di roba che avevo accumulato, da Fallout 3 (pesissimo) al “ritorno del Re Street Fighter IV”. Di lui ne parlerò a giorni. Voglio mandare a fanculo un negozio tedesco che mi aveva promesso uno stick hori (l’EX2) per 360 che faceva molto joystick da bar. Per la cronaca nel giro di pochi minuti ero un praticissimo nerd che masticava sigle astruse per componenti targati Sanwa (ditta di riferimento nella produzione di articoli da sala giochi, ovvero top della gamma), la curiosità era data dalla possibilità di attaccare suddetto stick al PC (previo smanettaggio) e usare il MAME, piattaforma a cui mi rivolgo quando sale la scimmia da videogiocatore che non si sbollisce con timide sessioni a Buzz! su PS3. Effettivamente ero proprio ansioso di metterci le mani sopra ma purtroppo non sarà così grazie a qualche babbo di minchia. In Europa si trovano con il contagocce e a prezzi out of mind. Fuori negli States non sarebbe un problema ma devo mettere l’iva doganale ladra del 20%. Videogiocare bene costa. Come ogni hobby, ne esisterà mai uno che sia gratis?

Questo qui sopra mi tengo alla larga. Sapete che viaggia intorno ai 300 euro? Solo 3000 pezzi. Roba da matt…

L’arrivo della nuova Residenza.

Vabbè il titolo del topic è un titolaccio, ma va bene per la Residenza del Male. Il demo dell’attesissimo quinto capitolo previsto per il prossimo 13 Marzo in tutto il mondo per ora se lo sparano i boxari e dal prossimo 2 Febbraio i sonari. Assieme a SFIV è uno dei giochi più attesi personalmente, vuoi perchè il primo indimenticabile del 1996 mi fece upgradare il PC, vuoi perchè la riedizione di qualche anno dopo mi fece prendere il Gamecube. La scela di prendere una 360 è stata principalmente per il nuovo “Biohazard”, della serie me lo sparo next gen. Grazie mamma Capcom. Bene, il demo come detto è disponibile da oggi sul marketplace dello scatolo, pesa 470 mega e ci fa giocare i primi due livelli con Chris Redfield (e partner) in grande spolvero a Kijuju. Certo disponibile a noi europei visto che in giappone è già da un mese che circola, con totale disprezzo verso questi musi gialli egoisti che si scordano come siamo noi occidentali a fargli vendere una bella fetta dei videogiochi che producono. E ancor più disprezzo visto che nel multilingua c’era già l’italiano. Poco importa. Le prime impressioni convincono. Oramai dello spirito originale è rimasto poco (a tal punto che il creatore originale Shinji Mikami se ne sbatte allegramente), ad ogni modo era ovvio come il gameplay seguisse le orme del 4 episodio e c’è gente che si lamenta perchè non ti muovi mentre miri. Vabbè, bimbiminkia. Piuttosto si smarrisce l’orrore claustrofobico e colpi di scena nelle trame fantapolitiche, poche novità spoilerate dai trailer, ma va bene così.