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Cloud Atlas recensione

Al rientro dalla visione qualche impressione. Cloud Atlas scritto e diretto a sei mani, così come sei sono i segmenti temporali in cui si salta in maniera abbastanza coesa ma non di facile lettura, sul destino che si ripete ineluttabile, quasi una condanna, indipendentemente dall’epoca. Cast spettacolare, produzione pure e mi sono stupito sia costato così poco produrlo (100 milioni). Da vedere ma prima di buttarvi in sala occorre almeno qualche riserva. E’ ambizioso, complesso e stratificato ed effettivamente di difficile catalogazione. Immaginate un commistione di generi, drammatico, commedia, fantascienza, spionaggio, avventura, azione, tutto ben dosato mentre tocca temi come amore, spiritualità, evoluzione. Smarrirsi è un attimo. Anche se alcune linee temporali lo appesantiscono e la prima parte fa un pò annaspare, man mano i pezzi si compongono l’amalgama collima e acquista una buona fluidità, lasciando finalmente spazio allo stupore, con scorci di paesaggi e visioni del futuro da tipico cinema Wachoski. Meraviglia finalmente ma dopo una iniziale iniezione di perplessità. La quale purtroppo perdura, rimanendo lì in sottofondo e pronta ad uscire, causata da un lasciato senso di incompiuto mentre scorrono i titoli di coda. Cloud Atlas vuole essere maestoso ma non ci riesce (per poco) in quanto non capace di sviluppare bene tutti i punti che va a toccare. Stretto nei suoi 172 minuti, una durata importante, difficile chiedere di più allo spettatore.

The Walking Dead Adventure Series by Tell Tale

Ci arrivo lungo ma prima o poi ci arrivo. La serie regolare TV mi butta di una noia mortale, il fumetto non l’ho mai letto (sono in procinto di recuperare), ma continuano ad arrivarmi impressioni piuttosto positive per questo spinoff videoludico. Così stasera mi sono sparato il primo episodio (Tell Tale Games ci marcia parecchio con queste avventure a capitoli), sicuro di avere già gli altri pronti da giocare, così non devo aspettare mesi prima di vedere la fine. Beh sono rimasto mooooolto impressionato, positivamente, non tanto perchè da sempre affascinato dalle avventure grafiche, ma proprio per la stesura della trama e i risvolti psicologici che ci portano a scelte decisive, in linea con il setting allestito da Kirkin con i comic books. Ho respirato quella immedesimazione che pochi titoli nella current gen hanno saputo regalare, tipo Heavy Rain per PS3. Sono proprio curioso di vedere come proseguirà.

Assaggi di Rebuild 3

Opening da 1 miliardo 150 milioni di Yen (11 milioni di Euro). Miglior incasso quest’anno in giappolandia. Evangelion 3.0: You Can (not) Redo, sopra vi metto una preview da alto tasso d’azione, 6 minuti subbato in inglese. Ora tocca aspettare almeno un anno per una proiezione doppiata, solitamente in anteprima per Lucca Comics. In DvD/BD la data ovviamente boh, suppongo un abbondante primo quarto del 2014, basandomi sulle tempistiche dei precedenti film. Roba da catzo duro.

Nuovo Kenshiro da evitare

All’epoca del primo mi allineai con la critica di settore, nonostante fosse aderente alla trama originale, Fist of the North Star: Ken’s Rage era un gioco parecchio noioso, scarno, ripetitivo e brutto. Almeno finchè non si arrivava dal boss nell’episodio, dove regalava momenti di esaltazione e una IA piuttosto articolata. Ma arrivarci era una rottura di palle. Da fanboy moderato della serie non durò comunque molto nel lettore della mia 360. Questo seguito sicuramente andrà a recuperare qualche sbavatura nonostante rimanga troppo Musou (obiettivamente non può essere altrimenti) ma se implementeranno un pò di sana varietà, forse ne esce un buon gioco. Personalmente verrà saltato ma i fan potranno sbavare con le storie della seconda parte (ovvero dopo la sconfitta di Raoul/Raoh) il prossimo 31 Gennaio.

Muse @ Pesaro

Vuallà, ho sempre riluttato l’idea dei live come entertainment musicali. Bolgia di persone, si sente male e non si capisce un catzo. Non potevo dir di no a uno storico amico anche per autoregalarmi qualcosa di inedito per il 35imo anniversario della mia nascita. In definitiva è stato un ottimo concerto, la mia opinione non cambi di un millimetro sui Muse, tanto che in centro commerciale da quanto me ne fregavano ho preso una maglietta di Diablo 3. Comunque dicevamo musicalmente lo spettacolo è stato potente e sicuramente gratificante per i fan, dalla coreografia alla scaletta che ha praticamente toccato ogni pezzo forte, dando ovviamente visibilità all’ultimo album. Knights of cydonia tra l’altro dopo una rapida informata non era prevista e lo show è durato ben un quarto d’ora in più rispetto a quello bolognese di Venerdì. Personalmente la chiusa era più d’impatto con Survival ma son dettagli. Neanche a farlo apposta esiste un video precaricato sul tubo dove io ero praticamente qualche metro più a fianco. I Muse sono tra i gruppi moda del momento. Se vi sembra di ascoltare Queen miscelati con i Radiohead intervallati da assoli di pianoforte, bon. Riassunti i Muse.

Sine Mora per PC

Sine Mora arriva finalmente su PC dopo una iniziale esclusiva per Xbox 360. Le versioni per PS3 e PSVita sono ancora senza una data. A un prezzo irrisorio (per ora) ci si può portare sul proprio picchio una perla di shmup side scrolling a stampo old school, ovvero per giocatori dai nervi saldi. Novità rispetto alla controparte boxara essendo in full HD e 60 fps. Ben accolto dalla critica seppur qualche comparto scricchiola (in particolare il plot narrativo un pò confuso) e una difficoltà forse troppo elevata tanto che è stato per l’occasione introdotto un livello di difficoltà più morbido. Artisticamente poco da aggiungere, un vero spettacolo. I boss sono stati disegnati da Mahiro Maeda (Blue Submarine No. 6, The Animatrix – The Second Renaissance, Kill Bill: Vol. 1) mentre lo score curato da un guru nel settore tale Akira Yamaoka (Silent Hill e Shadows of the Damned per citarne un paio). Il gameplay come detto è da ossi duri e l’estensione temporale si è rivelata una visione piuttosto fresca e interessante, considerato il genere di appartenenza. Io l’ho giocato per un buon periodo all’uscita lo scorso Marzo, ammetto che l’eccessiva osticità me lo ha fatto piantare senza rigiocarlo a fondo. Vedrò semmai di recuperarlo.

Talisman Prologue, il GdT arriva su PC

Ogni tanto ribazzico nel mondo dei GdT e mentre ero nei paraggi di un sito specializzato mi sono imbattuto nella versione digitale di uno dei miei primissimi giochi da monello. Senza di lui non avrei nemmeno imparato l’inglese, la formazione nelle preferenze personali dei successivi giochi e trampolo per il periodo più florido in questo tipo di ludo, metà anni ’80. Prologue fonderà meccanismi presi pari pari dall’originale (come la grafica) e un sistema inedito di quest per la crescita del pg che pare funzionale e trasmette un maggior senso storico al background. Stando a quanto dichiarato dagli sviluppatori occorre fare un paio di precisazioni. Il gioco è chiaramente orientato per acchiappare molti casual o comunque non solo i core gamers che attraversano le lande alla ricerca della Corona da oltre un ventennio. In effetti sul forum ufficiale in tanti arricciano il naso per la scarsa difficoltà e una IA da rifinire. Come funziona? Si introducono gli aspetti chiave, elementi sulla mappa e man mano ogni sfacettatura del gamesystem a cui la novità delle quest personali. Cioè ogni personaggio avrà il suo set di task da completare come si evince dal demo, ad esempio io guerriero agli inizi devo possedere due armi. Il mazzo di carte avventure sarà precompilato e non full come ci si aspetterebbe. Il multiplayer è in lavorazione a data boooooooh e nei primi mesi dal lancio sarà solo single player, anche qui piuttosto discutibile ma occorre sempre ricordare le intenzioni di diffondere il gioco a quanti possibile, anzi diciamo proprio chi non conosce questo classico. Infine si parla di un possibile porting su tutte le piattaforme, da mobili a home console e persino di cross platform. Onestamente ne dubito tantissimo in quanto a parte Portal 2, l’integrazione Steam (digital delivery più importante per i PC/Mac) con altre infrastrutture non ha avuto seguito. Probabilmente la futura integrazione di Microsoft con il gaming mobile e di conseguenza Live (leggi Xbox, oggi alcuni live arcade si possono giocare su telefono e viceversa) lo permetterà, ma di un cross platform come si intende ovvero io con una PS3 posso giocare online con uno che usa l’iPad è al momento fantascienza. I Nomad Games non sono gli ultimi pirla, oddio nemmeno dei pesi massimi, ma onesti, quindi la fiducia è ben riposta soprattutto perchè intervengono personalmente alle richieste dei fan e questo gioverà senza dubbio. Attualmente Prologue è in fase avanzata di Beta (90% circa) e a 10 dollari, pari a 8 euro, si può già provare quasi completo. Ovviamente quando uscirà pronto il prossimo 22 Novembre, se ne avrà diritto assieme a qualche goodies (soundtrack e sfondo per il desktop). Il primo impatto è positivo ma c’è da lavorare sull’interfaccia, full screen necessario e ripulire con automatismi svariati click ingame. Beh per la cifra irrisoria mi ci sono buttato dentro, casomai (e se mi va) butterò altre righe.

Battlestar Galactica: Blood & Chrome

Di Battlestar Galactica ne ho parlato qualche mese fa, promuovendola con una piccolissima riserva sul finale, ma a conti fatti resta (almeno per me) una delle serie più belle e appassionanti degli ultimi anni. Anche se Caprica è stato un vero e proprio errore, i due film spinoff della serie regolare sono stati molto belli. Quindi benvenuto anche a B&C, prequel-movie (anche se quasi totalmente in CGI) spalmato in dieci episodi di durata 7/12 minuti che narra di un giovane Adama nella prima guerra Cylone. In esclusiva sul canale del tubo di Machimina dal prossimo 9 Novembre. Poi andrà retail per l’home video nei primi del 2013 (per un totale di circa 2 ore di running time). Il trailer postato sopra è molto interessante. Non terrà appeso per lungo tempo, in quattro settimane verranno rollati tutti gli episodi. Beh, meno male ehehehhe… Chissà se lo vedremo in Italia, almeno in DvD (come appunto Razor e Pegasus). Così diciamo tutti!

007 Skyfall recensione

Dopo qualche anno di attesa arriva il terzo capitolo del reboot di 007 partito nel 2006, il quale offre ancora Craig, piuttosto rodato e a suo agio nei panni della spia inglese per antonomasia e ciò aiuta l’intero svolgersi del film nell’impianto produttivo, ovvero scenico e registico. I reparti collimano e cullano l’amalgama in uno tra gli action drama più interessanti della stagione. Lo spettatore si sente coinvolto e a visione ampia non delude le aspettative risultando un ottima visione, magari da non perdere in sala ma almeno da recuperare in home video. Via ogni legame con i precedenti episodi, per quanto mi spiaccia, non che Quantum regalò emozioni ma la soluzione di continuità poteva rivelarsi a doppio taglio e un mezzo tonfo come lo scorso, rischiava di mandare nel limbo il proseguimento del carrozzone. Royale/Quantum rimarrà probabilmente precedente a se stante, del resto unico in oltre 50’anni di saga. Skyfall parte secondo copione ovvero immancabile inseguimento a uomo ai limiti dell’inverosimile e successivi titoli di testa evocativi e mai così belli. Sul serio questo giro han fatto le cose in gran stile. Il film ci porta di fronte a un Bond in caduta libera (skyfall, grazie) e si plasma una scomoda verità ovvero l’essere a rischio rottamazione. Sbaglia a sparare e non è sicuro come un tempo. In più l’intero MI6 vede M prossima al pensionamento e un intero sistema di intelligence oramai da rivedere. Insomma il nuovo che avanza ce lo vedremo tra le righe sino alla fine (pure Q), che sia amico o nemico. Ma il giovane non è necessariamente garanzia di innovazione e la vecchia maniera direttamente sul campo risulterà ancora efficacie. Ciononostante occorre iniettare lo stesso qualche spunto fresco per gettare le basi del futuro e avremo un paio di innesti nuovi e qualche colpo di scena. Il meccanismo ben puntellato da Mendes non va comunque liscio fino in fondo. Passino parecchie chicche da fanservice, ma un Bond intimista non me lo aspettavo, così come niente location esotiche e Bond Girl di turno sottotono (sebbene un motivo ce l’ha per essere tanto in secondo piano). Una direzione diversa dal solito che francamente mette qualche punto interrogativo su come decideranno di proseguire. Parlo della tendenza a intavolare la trama all’interno del teatro politico odierno e come destabilizzarlo fatto di attacchi terroristici e multinazionali ma con un James Bond non so quanto possa funzionare, sembra fuori contesto. Resta una mia impressione. Chissà se mi rimetteranno il vecchio scienziato pazzo che vuole conquistare il mondo, alla Dr. No per intenderci. Beh, una Aston Martin DB5 (quella di Goldfinger) ce l’hanno messa, quindi dai ancora uno sforzo. Menzione d’onore per Bardem nei panni dell’antagonista, se in “non è un paese per vecchi” aveva regalato una grande performance, si riconferma anche qui, lucido e metodico nella sua vendetta, protagonista di un monologo iniziale che da solo vale l’intero prezzo del biglietto.

Doom 3 BFG Edition

Nerdrage totale. Oggi ho tirato scemo per una sessione da circa 6/7 ore di fila. Ehi quasi replico come nel 2004, dove in vacanza arrivai a circa 10 ore con ovvie pause fisiologiche. Strano. Nessun gioco come questo mi beve il cervello così bene, forse solo Diablo 3 (anche Resident Evil 4 e il primo Dead Space). Devo dire che sarà essenziale e con tutte le magagne possibili ha comunque un approccio votato alla sola azione, per quanto basilare e senza profondità, diverte. Il level design è roba di fino. E poi dura un botto. Non li faranno più giochi del genere e un pò di sano old school (spara a tutto ciò che si muove e vai avanti) non farebbe male nemmeno alle nuove generazioni stordite dal multiplayer, dai graficoni e dalla difficoltà nulla. Ma allora è invecchiato bene o no? Bethesda si è sbattuta veramente poco per questa riedizione in HD, ma quello che spiace non è tanto la differenza tecnica per la quale non era richiesto arrivare a tanto e che avrebbe fatto un figurone. Però è il succo a zoppicare, almeno una rinfrescata alle routine dell’IA. Quanto basta per evitare imbarazzanti Imp che sparano contro al muro (meglio bordo della porta) e zero inventiva. Passino i mostri triggerati ma nel complesso ne esce non benissimo. Era davvero così impossibile? Manteniamo la copia 1:1 però che cavolo! Resta figata d’amarcord poterlo rigiocare sul pana LCD, rigorosamente su PC via HDMI via controller, così sembra pure che lo gioco su console. Non regala i nervi a fior di pelle come la prima volta, qualche scossone ancora sì. Doom 3 (in attesa del quarto) è storia dello sparatutto in soggettiva. Ecco aspettate che cali di prezzo.

Ancora un reboot?

Dopo la proverbiale caduta di palle, il video è sul tubo dopo un breve periodo di anteprima su IGN. Io francamente questo tipo di operazioni commerciali, reboot di franchise e remake boh, li lascerei proprio perdere. Parlo nel campo dell’horror. Sembra palese come nei paraggi di Hollywood di non spingere su nuove IP (proprietà intellettuali, termine videoludico ma si adatta bene anche qui) quanto di insistere nel soldo facile. Un cult come Evil Dead chiaramente lo andranno a rivedere i 30enni spaventati da piccoli (ogni riferimento a me stesso è casuale?). Dovrei consolarmi vista la presenza di Raimi nei credits per la sceneggiatura, ma a conti fatti non mi convince proprio. Insomma diciamolo a me sembra proprio una puttanata. Poi ammetto, per le nuove generazioni un film come “La Casa” oggi fa scappare dal ridere per gli effetti speciali modesti, cosa provata sul campo anni fa. Quindi vabbè, non proprio tutto da buttare via. Ooooooooooooh là. primavera 2013. attendo con (poca) ansia.