Terminator 4: Salvation recensione.

Nel tempo dei grandi reboot, mancava il ritorno del cyborg inplacabile per eccellenza, Terminator. Lasciando perdere il terzo episodio, coreografico ma senza un briciolo del carisma necessario a farsi ricordare (a parte gli sviluppi per la trama), il genio visionario di Cameron ha regalato nel passato una visione prossima alquanto preoccupante e plausibile di uno scontro uomo/macchina culminato con lo sterminio di massa per mano di Skynet, super cervellone militare che prende autocoscienza e decide di pensionare l’umanità cremandola con tante belle esplosioni nucleari. Nei film precedenti si è assistito ad invii di cyborg indietro nel tempo per cambiare il futuro, dove Skynet ha pensato di eliminare il grosso problema della resistenza umana che ha un leader di nome John Connor: prima ha tentato di terminare la madre, poi Connor da adolescente ed infine da giovane. Il reboot con la tag più scontata del mondo (la fine ha inizio), ci porta tranquillamente nel 2018 in piena guerra dove per farla breve Connor dovrà salvare una persona chiave del suo passato. Il film diciamolo fin da subito è tecnicamente ben realizzato, discretamente serrato e accessoriato di artifizi tipici del genere (esplosioni, scene d’azione) ricco di citazioni quanto basta e in grado di svelare alcuni particolari rimasti oscuri ai fan più esigenti (tipo le cicatrici di Connor). Purtroppo la sostanza complessiva viene a meno su trama e dialoghi, scontati e poco originali. Una spallata arriva di fronte ad incongruenze grossolane (chi vuole può leggersi alcune mie seghe da fanboy su Movieplayer), colpa dei tanti tagli subiti in fase di montaggio. Il film risulta debole e l’accoglienza del pubblico (leggi incassi) non proprio entusiasmante mette in dubbio il proseguio della saga (sono previsti due ulteriori seguiti), nonostante un buon Bale e tutto il cast abbastanza credibile. Da vedere per gli amanti del genere e appassionati degli endoscheletri metallici, gli altri possono lasciar perdere, compreso un cameo (digitale) di Schwarzenegger…

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