Non ho mai letto un libro di Stieg Larsson. Ad essere onesti non leggo praticamente mai dei libri in generale, figuriamoci se si tratta di opere che vengono poi trasposte a film. Da un lato non è poi un così grosso difetto, ammetto che la mancanza permette di non dover valutare se adattamento sia più o meno riuscito, aderente e cose del genere. In effetti temo sia questo il motivo di una critica non proprio entusiasta leggendo in giro. Cominciare a separare il cartaceo dalla celluloide dovrebbe essere oramai il minimo prima di entrare in sala siccome per ovvi motivi non si riuscirà mai a fare un film in grado di accontentare tutti i lettori, i quali si sentono delusi e smarriscono lo sforzo nel preservare l’idea originale dell’autore, qui fortunatamente presente. Per inciso non parliamo di picchi di eccellenza, la summa massima di originalità, ma la trasposizione è ben confezionata, il puzzle della storia scorre senza intoppi e non si corre il rischio di perdersi dei pezzi per strada, il che per un thriller è il minimo. Troviamo un ritmo teso a non annoiare e in grado di suscitare curiosità quanto basta per vedere come andrà a finire. Insomma un ottimo film, cruento quando serve ma meticoloso e che consiglio di andare a vedere in questo periodo un pò avaro di uscite interessanti.