Die Macher di Karl-Heinz Schmiel


Setup di Die Macher, questa tabellona contiene la tabella totale dei voti, i media, le preferenze popolari, carte, scarti…

Come previsto l’incontro di Die Macher è stato magnifico e con piccole perplessità. Un gioco dove trovano conferma le premesse nella carica di misticismo e qualità, i vent’anni di storia, il sentito dire delle persone, i riconoscimenti e piazzamenti nelle varie classifiche (avete notato che è il primo gioco messo su BGG?). Massiccio, potente e duro da gestire come ce lo si aspetta. Un alone di timore circonda da sempre questo titolo, sia che se ne parli alle Con o lo si legga in rete, in effetti ammetto di averlo schivato in passato. Per fortuna sono stato smentito, basta un turno per capirne la visione d’insieme e già dal secondo si fila tranquilli. Certo che agli inizi la botta di cose da sapere è tanta ma il sistema è composto da un susseguirsi di fasi schematizzate che ciclicamente si ripetono, ci sono poche eccezioni e sub regole da sapere: un buon foglio di riassunto elimina ogni problema. D’abitudine vi linko la recensione in Tana, dateci una occhiatina.


Ancora setup, questa volta il tabellone con le varie regioni. Giocando in sette turni/regioni inizialmente se ne vedono 4, ma non si sanno bene le preferenze del popolo, si scopriranno man mano che ci si avvicina.

La bravura del giocatore nel sapersi destreggiare al millimetro fa la differenza dato lo stampo prettamente tedesco. Come da definizione sono i partecipanti a manovrare a grandi linee lo svolgimento, solo le carte delle opinioni politiche nelle regioni e alcuni parametri come il pensiero del popolo, le regioni dove man mano si cerca di raccogliere seggi, i sondaggi saranno casuali. Premetto di aver giocato con l’edizione vecchia e non l’attuale language free della Valley Games, non so se effettivamente cambia qualcosa. Mi sono accorto che per quanto si possa guardare al futuro nella necessaria pianificazione elettorale (dipendente dal vostro orientamento iniziale ma si dovrà puntare al controllo mediatico per cambiare alcune carte già presenti sulla regione, i comizi, eccetera) sono rimasto fregato per tre pesche sfortunate che non mi hanno permesso di arginare i danni, non tanto per andare incontro alle esigenze popolari, ma nemmeno per stringere un minimo di coalizione politica con altri giocatori. Le Lobby sono limitatissime, monouso e permettono di intralciare gli avversari oppure aiutare il nostro operato. Permettono di fare solo una cosa, ce ne sono solo sette così come le regioni da affrontare. Avendo perso per strada una regione grossa ero già tagliato fuori dalla partita a due turni al termine: la tipologia a cui appartengono questi giochi non perdonano errori grossolani, l’inesperienza si paga sempre però da un lato mi ha lasciato l’idea di non avere il pieno controllo della situazione.


Ed ecco una bella vista completa dall’alto. La partita compresa di spiegazioni è durata tre ore e mezza, pensavo ben peggio…

Spettacolare il sistema di punteggio che riassume una summa globale della nostra condotta. Infatti svenarsi per raggranellare seggi nelle regioni potrebbe non essere sufficiente, occorre molto equilibrio così da portare avanti la strategia su altri fronti ed è qui che il senso di difficoltà detto all’inizio si fa sentire. Sicuramente l’ambientazione (e un pizzico di tensione) è ben ricreata, una vera eccezione nel panorama del genere tedesco.


Gianca e la sua 360 su plasma samsung. Bello il senso di velocità di Flatout Carnage (un maranzissimo arcade), ma hai mai provato un F-Zero GX? No eh? :mrgreen:

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