Oliver Stone’s World Trade Center

Ridicole le visioni new age e kitsch del Cristo, ci mancava solo il Rambo invasato soccorritore. Il peggio del peggior Stone qui addirittura si reinventa e si amplifica nell’elogio del noioso, ripetitivo e patriotticamente forzato. Dopo un inizio terribilmente realistico ed inesorabile, il film impasta e affoga nella banalità a tal punto che guardi l’orologio e ti chiedi: ma quanto “cazzo” dura? La fine è un miraggio ma all’arrivo, grande liberazione. Sempre storie di flashback che oramai sanno di naftalina, peccato perchè il tema è serio ed importante ma la trama si dilunga troppo sui due protagonisti… Il problema è di fondo. Si fosse puntato l’obiettivo in generale, chessò magari sui tanti soccorritori e volontari, con questo stile sarebbe finito tra i 200 documentari e memorial che tanto sono passati nel piccolo schermo, con il merito di una mega produzione hollywoodiana. Superfluo e poco originale, nonostante il dramma poteva dar luogo a storie di vita ben più profonde e toccanti. Si salva lo score, guardacaso di Armstrong… Bròt bròt, mama mia ke bròt film… Il peggiore in questo 2006. E prepariamoci perchè arriverà pure un simil seguito con tanto di caccia a Bin Laden…  

Un commento su “Oliver Stone’s World Trade Center”

  1. pienamente d’accordo..che dormita cz!..
    forse su oliver stone aveva ragione mel gibson in Ipotesi di complotto..

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