Partendo dal Metodo Scientifico. Divagazioni.

Ok, mi lancio…
La scienza, essendo fondata sulla ragione è incorruttibile e salda nelle sue posizioni.
Non si discute. E’ così e punto.

Il metodo scientifico è lo studio sistematico, controllato, empirico e critico di ipotesi formulate sulle relazioni supposte tra vari fenomeni.
Frederic Kerlinger.

Ebbene, sillogismo è un discorso nel quale, poste alcune cose, qualcosa di diverso da ciò che è stabilito segue di necessità in forza di ciò che è stabilito. Vi è dunque una dimostrazione quando il sillogismo proceda da asserzioni vere e prime, oppure da asserzioni tali che hanno assunto il principio della conoscenza ad esse relativa in forza di certe asserzioni vere e prime; dialettico è invece il sillogismo che argomenta da opinioni notevoli.
Aristotele.

Esempio pratico:
Tutti gli uomini sono mortali
Nietzsche è un uomo
Pertanto, Nietzsche è mortale.

Ricercare sempre la verità sui fenomeni percepiti attraverso la conoscenza degli stessi.
Ciò che è vero… Ciò che è falso…

Rilancio. Spruzziamo un pò di empirismo…

1. La matematica è il linguaggio della natura.
2. Ogni cosa attorno a noi può essere rappresentata e spiegata attraverso i numeri.
3. Ottenendo numeri semplici dalla scomposizione di ogni sistema complesso è possibile fare emergere dei modelli. Perciò ovunque in natura esistono dei modelli.

Semplicità.

Rasoio di Occam.
Non si devono moltiplicare gli enti oltre la necessità.
La pluralità va ipotizzata solo quando è necessaria.

Quindi scegliere sempre la teoria più breve e compatta?
Perchè scremare a questo modo, tagliare via quella vera?
La lunghezza non ne determina sempre la veridicità…

Rewind.

Epistemologia.

Ovvero ciò che è scienza e ciò che scienza non è.
Ci metto due secondi ad arrivare alla…

Gnoseologia.

Ovvero il limite e validità della conoscenza.
Meglio, della possibilità e dei limiti della nostra attività conoscitiva.
L’esatto opposto di Razionalismo ed Empirismo.

Siamo fottuti quindi…
Non c’è più l’assoluta certezza di un cazzo di niente.
Sempre a discutere e rivoltare come un guanto le nostre certezze.
1+1 fa due e questo in fin dei conti è vero, ma rimane sempre un preconcetto…
Roba da fottersi il cervello…
Sono queste le angoscie dell’uomo contemporaneo?

No…

Sì…?

Io una certezza ce l’ho…

Il mio regalo che ho avuto ieri da un cliente… Bella e originale made in Cuba, gran riserva… :mrgreen:

6 commenti su “Partendo dal Metodo Scientifico. Divagazioni.”

  1. 1. La matematica è il linguaggio della natura.
    2. Ogni cosa attorno a noi può essere rappresentata e spiegata attraverso i numeri.

    Uhm… questa è l’idea meccanicistica newtoniana. Però, dalla prima metà del ‘900, trascinati dall’onda lunga della fisica quantistica, si è iniziato a credere che non fosse più così. Il mondo è infatti pieno zeppo di fenomeni che non sono spiegabili in termini matematici “tradizionali”. Si pensi ad esempio al moto della particella browniana (completamente governato dal caso), alla dinamica delle nuvole e ad altri fenomeni che vengono pertanto definiti “caotici”.

    3. Ottenendo numeri semplici dalla scomposizione di ogni sistema complesso è possibile fare emergere dei modelli. Perciò ovunque in natura esistono dei modelli.

    No, i modelli in natura non esistono. I modelli sono delle rappresentazioni semplificate della realtà, che vivono soltanto nella mente e nella formalizzazione matematica di chi li costruisce. E sono necessari per studiare il comportamento, altrimenti inspiegabile da un punto di vista meccanicistico (dato l’enorme numero di variabili in gioco e l’ignoranza relativa al legame funzionale tra di esse), di fenomeni altamente complessi.

    Dopo cinque anni di teoria della complessità, ormai è il mio pane quotidiano questo… 😀

    La scienza, essendo fondata sulla ragione è incorruttibile e salda nelle sue posizioni.
    Non si discute. E’ così e punto.

    Magari fosse così!!! 😀

  2. Sono quasi daccordo con Ruiz… solo per la sua prima affermazione non del tutto perchè matematica non è sinonimo di precisione al 100% quindi l’affermazione 1 è comunque vera se si inserisce la probabilità nel ragionamento (poi troveranno il modello anche per il moto browniano, è solo questione di tempo…tutto è relativo no?) 😉 !!

    forse è meglio così: la scenza non dovrebbe essere corrotta essendo solo fondata sulla ragione.

    comunque sono convinto di una sola cosa. IL REGALO DEL CLIENTE DI ELDO E’UNA PROVA DEL FATTO CHE LA RAZZA UMANA SI DISTINGUE DALLE BESTIE. E’ INFATTI IL METODO CON IL QUALE TENTA DI RIPRENDERSI LA PARTE BELLA DI QUEL MONDO. hihihihihihihhiihhihh

  3. Beh, non è tanto un discorso di probabilità. Quella è stata introdotta con successo già dalla nascita della succitata fisica quantistica, pur faticando notevolmente prima di essere accettata (basti pensare alla celebre frase di Einstein: “Dio non gioca a dadi con il mondo”).

    Il fatto è che gran parte dei fenomeni naturali che è possibile osservare quotidianamente soffre di quella che, nel gergo della complessità, viene definita “dipendenza sensibile dalle condizioni iniziali”. Il problema è strutturale. Noi non possiamo conoscere con infinita precisione alcuna variabile del mondo reale. Qualunque sia la scala utilizzata (diciamo, il livello di incertezza della misurazione), nel momento in cui effettuiamo una rilevazione noi commettiamo un certo errore di approssimazione. Se questo errore è più o meno trascurabile per alcuni tipi di fenomeni, non lo è per la maggior parte dei fenomeni del mondo naturale. Questo errore ci impedisce di conoscere con precisione la traiettoria evolutiva del sistema che stiamo studiando, oltre un certo intervallo di tempo. E’ esattamente ciò che accade con i modelli metereologici: ottimi per prevedere fino a 4-5 giorni di distanza, ma del tutto inaffidabili per intervalli di tempo più lunghi. Se poi consideriamo anche che, come ci insegna la teoria del caos, minuscoli cambiamenti nelle condizioni iniziali possono portare a traiettorie evolutive del sistema enormemene divergenti tra loro nello spazio delle fasi, ecco che emerge lampante l’impossibilità di ricondurre ad un puro formalismo matematico gran parte dei fenomeni del mondo.

    Ok, la chiudo qui! 😀

  4. Be allora convieni con me che è tutta una questione di probabilità e errori di misura Ruiz ;-)… i Romani non sarebbero mai riusciti a misurare e riprodurre i meccanismi di un orologio, ma noi si. Le nostre misure sono però troppo scazzate per altre cose come la posizione di un elettrone all’interno del nucleo di un atomo in un determinato istante e quindi approssimiamo, sbagliando, il presente con la probabilità (che non è una misura esatta per il presente ma lo è per il futuro) ma il problema sta tutto lì… è quesione del metro che si usa per le cose. Pensa alla teoria del valore e al continuo sbaglio che gli economisti neoclassici fanno (tra le altre cose dimostrato ampiamente) nel condurre qualsiasi tipo di ragionamento sul mondo e pensa quanto è corrotta la scenza a volte…tutto quello che studiamo può essere un’enorme cazzata (naturalmente anche tutto quello che dico io è una enorme minchiata 😉 )!!!!!!!!

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