Shots per Warrior Knights


Tutto pignolosamente disposto.
Ah, sotto i lati di cartone piegato c’è tutto il resto. Una marea di pezzi… W la Fantsy Flight…


Ed ora vi pesento la malattia del collezionista.
Sono molto rigoroso sullo stato di salute di un board game. Da sempre, fin da piccolo a 14 anni con il mio Talisman… Le carte vanno sempre imbustate in modo che siano perfette e facili da mescolare.


Unico problemino piccolo piccolo… Alcuni giochi con spropositate quantità di carte, spesso sono in formato ridotto. Così come per Arkham Horror mi devo mettere di pazienza e… Ritagliare… :mrgreen:


Sono oltre 300 per la cronaca… AUZ!


Il case di un CD si è rivelato più comodo del tavolettone di legno…
Lo so… Sono pazzo, ma alla fine me la schivo con la scusa che è un hobby… No?


Ed eccoci al 3M di modena, venerdì scorso: io, Liga, Mirco, Vicking e Saverio.
Per privacy come solito non ho fotografato i loro faccioni.
Setup iniziale. Già scazzato il regolamento ma ce ne accorgeremo solo alla fine…


Alle prime battute non sembra, ma la dotazione di pezzi che ognuno ha è veramente tanta.
Per non parlare di fine partita. Il gioco parte lento come ogni wargame che si rispetti, colpa (se si può chiamarlo tale) di un regolamento facile da capire ma appesantito dalle tante sottigliezze da sapere…


Sempre battute iniziali. Il gioco è una riedizione di un classico del 1985 della mitica Games Workshop. Più che riedizione è stato rivisto in tantissime cose. Al Liga, già conoscitore del classico, è piaciuta parecchia, più dell’originale. Vicki ha detto che è completamente pilotato dal culo. Non credo, la componente fortuna presente nelle carte (a proposito non ci sono dadi) lo rende vario e imprevedibile il giusto. Se si gioca bene (come è riuscito al Mirco l’assaltone finale al Barone Rosso, eliminandolo) si vince meritatamente. Inoltre a parte l’ordine delle azioni che escono, è sempre il giocatore a scegliere quali effettuare…


Aver disposto male le Fortezze a inizio partita ha falsato il corretto svolgimento del gioco. Fortunatamente (come in Twilight 3) dopo un primo momento in cui nessuno si calpesta i piedi (e si impara a giocare), il gioco si impenna non appena ci si comincia a mazzolare. Come sempre le battute finali sono quelle più appassionanti. Se avessimo disposto correttamente le città di partenza, avrebbe preso una piega più interessante fin dagli inizi.
Comunque siamo rimasti con l’intenzione di rigiocarci al più presto, forse già Venerdì prossimo. Personalmente è promosso a pieni voti: c’è diplomazia e politica (si votano anche delle leggi in vera e propria assemblea) previa costruzione di alleanze tra i giocatori. Capacità di gestione risorse, guerra e strategia e non è impossibile da imparare. In 5 non è stato il massimo perchè eravamo tanti. Bisognerà vedere quanto scala con il numero di giocatori…

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