Ucronìa. Il ritorno di Tiziano Sclavi.


Copertina presa da My DyD.it.

Il presente non è l’inevitabile effetto del passato, nè il nostro è il migliore o l’unico mondo possibile.

A meno di un mese dal festeggiare il ventennio, Dylan Dog torna finalmente ai fasti come lo abbiamo conosciuto. Tiziano Sclavi, il papà dell’indagatore dell’incubo, dopo aver passato un lustro come supervisore, riprende in mano il ruolo consono di sceneggiatore. Lo fa regalando al pubblico una storia che ogni dylaniato custodirà gelosamente nella propria collezione esclamando “ERA ORA!”. Non voglio discutere su quanto abbia perso negli anni o denigrare il lavoro di molti altri autori (bravissima per esempio la Barbato), ma in molti numeri aveva assunto un pò il connotato del semplice fumetto poliziesco (specie a killer seriali) condito da paranormale e horror. Insomma aveva perso un pò di smalto seppur con ancora tanti spunti (Necropolis?).
Il titolo è già un programma: Ucronìa. Nessun Tempo e Nessun Luogo, Sclavi prende alla lettera questo “cosa fosse successo se…” e catapulta il lettore nella dimensione sospesa tra sogno e realtà che tanto ha caratterizzato la crescita della sua creatura. Paradosso, non senso, spruzzata di scienza e fantascienza, innumerevoli citazioni e interrogativi a cui la risposta può essere sì e no… Sclavi calca la mano sul suo mestiere di grande atipico astratto e folle a scapito di una linearità che inevitabilmente spiazzerà i lettori più recenti. Insomma i mesi a venire promettono scintille, perlomeno a coloro che come me hanno apprezzato DYD per l’orrore non fine a se stesso e speriamo che Sclavi con il suo stile torni a scoprire i lati più angosciosi dell’animo umano.

Right… Sono Right-Right… 😉

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