Cleopatra e la Società degli Architetti.

Ed eccoci stavolta all’appuntamento con il nuovo titolo della Days of Wonder, editrice americana che annovera parecchi giochi oramai di culto per gli appassionati. Per citare i più conosciuti c’è il pluripremiato Ticket to Ride, Memoir ’44 per gli amanti della strategia bellica e Shadows Over Camelot per il fantasy al cooperativo come un GdR. La T.d.G. come sempre vi illustra come funziona. E se proprio lo volete vedere in azione potete sempre contare sulla video review del mistico Scott… Un pazzo ma è utilissimo…

Tanto per cominciare un plauso all’ennesima potenza per i pezzi che sono veramente tanti, robusti, curati e colorati. Quando si apre la scatola si torna veramente bambini, miaooo! 😀 Consiglio di volare sul link al BoardGame Geek per vederne un assaggio. Da notare come gli appassionati con tocchi di pittura lo rendono veramente pregiato.Tranquilli sono malato ma non fino a questo punto… Forse…
Dicevamo che il dubbio di così tanto ben di Dio era lecito: colonnati, sfingi, miniaturine, tabelloni, segnalini, carte e altro erano forse una innocente copertura per un gioco piatto e banale? Fortunatamene no. Come impressione personale posso dire che Cleopatra rappresenta al meglio la filosofia della DoW nel mercato dei GdT: bello da vedere, facile da giocare, un minimo impegnativo, fortuna che non invade e sufficiente rigiocabilità. L’impatto qualitativo lascia sempre il segno, sopratutto se la meccanica lo supporta ed è qui che Cleopatra svela il punto di forza. Si spiga in 5 minuti e saprà divertirvi per tante partite che non vanno mai oltre l’oretta in cui occorre trovare il giusto mix tra investire in risorse e la corruzione, cercando di costruire le parti del tempio in base alle proprie disponibilità, un pò come capitava in Memoir ’44 dove occorreva adattare le proprie mosse. Il sistema è solido perchè ben congegnato (seppur zero originalità) e permette di arrivare alla vittoria in più modi senza fissarsi su una sola strategia. Sarà facile lasciarsi corrompere dalle carte più potenti, ma bisogna fare in modo di non trovarsi alla fine ad averne di più o si finisce in pasto ai coccodrilli: semplice e funzionale. La componente aleatoria rimane marcata in quanto le risorse vengono pescate e l’ordine del turno si fa sentire, sono convinto però che in Cleopatra l’abilità conti più della fortuna. Poche le note dolenti se non che avrei implementato un minimo d’asta sulle risorse (c’è solo per il Sacerdote con la corruzione) dato che avrebbe aumentato l’interazione tra i giocatori per accaparrarsi la bancarella più appetitosa, oppure dedicare una bancarella apposta alla fine di un giro di turni. Il sistema è abbastanza flessibile e customizzabile con house rules. Magari si potrebbe provare.
Altro piccolo difetto spunta come per molti altri in catalogo DoW, ovvero da usare con parsimonia per la rigiocabilità alla lunga non proprio al top. La sensazione che finisca la benzina dopo poche partite la si avverte ma potrebbe essere una sensazione viziata da chi gioca a roba complessa… Mah… Comunque in definitiva è convincente e in grado di raccogliere un grosso numero di persone a cui può solo piacere, sopratutto grazie alla localizzazione in Italiano curata dal Faenza di KDS, benchè il testo si limita solo alle carte dei personaggi corrotti. Dopo va tutto a simboli!

2 commenti su “Cleopatra e la Società degli Architetti.”

  1. uhhhhh dal sottotitolo potrebbe molto interessarmi questo gioco..ne parliamo a voce

  2. il fatto che ho vinto alla prima partita mi fà godere davvero come un cane ( alla faccia di serpe…)

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