Hannibal Lecter: Le origini del Male

Un sottotitolo strausatissimo, battage pubblicitario ben studiato, trailer vedo/non vedo e mi preparo a scene terrificanti e truculente, marchi di fabbrica di una delle più spietate icone del cinema (e romanzi), della serie “volaggio” frattaglie ovunque in salmì e cervelli umani impanati. La nascita del male in persona, sadicissimo, spietatone affetta carne e così via. Adesso non esageriamo, bastava quel pò di stile, l’eredità del Silenzio degli Innocenti pesa sempre. Dopo un avvio incerto mi sono trovato riverso su un fianco e colto da innumerevoli sbadigli misti noia generalizzata. Non si può negare la palpabile sensazione di una sceneggiatura (scritta dallo stesso Harris mica uno a caso) messa su due piedi (aggiungerei con ottima e manifesta incapacità) dove la “rising” di Hannibal finisce sminuita a classico thrillerino vendicativo con caccia all’uomo e sistematica eliminazione. Senza stile, senza un minimo di horror e magari qualcuno se lo aspettava. Approssimazione che nasconde i tristi connotati della manovra commerciale, riuscendoci. Hannibal è mosso da “nobili” sentimenti come far fuori i buongustai Sovietici che hanno bollito l’amata sorella per evitare la mannaia della fame durante la seconda guerra (inciampando lui stesso in un clamoroso autogol nel finale alquanto ovvio), ma troviamo appena un misero abbozzo della sua ben nota personalità. In pratica vediamo dei gran ghigni ma poco sviluppo nella genesi, senso metodico e raffinato, qualche accenno alla passione per la cucina e la musica, brillante intelligenza. Il nuovo Lecter è di ghiaccio ma lo sappiamo da una macchina della verità. Così la storia si poggia su una scontata (ed effimera) costruzione del background che distrugge la natura stessa del personaggio, da sempre avvolto nell’alone di angoscia, ignoto e chissà quale ricerca in grado di ossessionare il suo ego e terrorizzare noi. Da qui la totale inutilità di un prequel, l’errore è proprio di fondo. Chiude il precipitoso fluire dei titoli di coda all’apice di un sussulto nel ritmo troncato sull’ultimo omicidio che neanche vediamo. Ok basta così che pensiamo al seguito del prequel. Purtroppo già nelle idee di Laurentiis, il pubblico ci cascherà ancora?

4 commenti su “Hannibal Lecter: Le origini del Male”

  1. mirco, zio porco, non è un SMS, puoi usarle tutte le lettere quando scrivi o non si capisce un cavolo… 🙂
    comunque è ovvio che abbia poche sale, non per niente lo zio silvio possiede, possiede, possiede anche nel cinema…

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