schiavo e schiavizzato

Ho vizi, debolezze e poche virtù. Puoi anche essere la più bella e affascinante donna sulla terra, quella che mi fa perdere la testa è di rara presenza. Particolare, quasi inafferabile, nemmeno scontata. Basta avere un buon culo, ma non roviniamo così l’nicipit. Ergo se mi porgi un bicchiere di questo single malt stacco il cervello e non conti un cazzo, ma avrai attirato di molto la mia attenzione. Il mondo si annulla, fiero e patrono di algoritmi sconnessi fieri acumi di tempi passati. Ne gusto le trame, i sapori della botte in legno finissimo, le giuste amalgame invecchiate 16 anni. Non mi importa niente, puoi parlare, perderti in discorsi senza senso, tanto il mio unico obiettivo è vivere in Scozia. Nel frattempo potrai tentare di decifrare alcune frasi di approccio del tipo “dammi una definizione di Universo” oppure ugualmente banale “cosa pensi del moto perpetuo?”. Allorchè sono semplici prove per saggiare la tua comprensione del mondo. Se va bene gira l’angolo, perditi nella banalità. Non reggi, non puoi reggere. Meglio uomini di basso rango più primitivi e controllabili. Infine bevo da solo, un motivo ci sarà. Me lo gusto saporitamente. Ne ritrovo il gusto, quello che non cambierà mai, cascasse lo schema. Ed infatti è meglio così.

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