uru live torna a vivere.

Da appassionato di avventure grafiche ho sempre ritenuto la serie di Myst come inarrivabile per complessità enigmi e genialità degli stessi e non nego il giocare puntualmente con le soluzioni sotto mano. Ma tant’è che la differenza la facevano, gli ambienti, le musiche e il senso di smarrimento, come se ci si lasciasse abbandonare. Nel lato pratico l’impostazione degli enigmi dettarono irrimediabilmente (nel bene e nel male) i canoni per gli anni a venire. Basta con i Maniac Mansion, Monkey Island e Day of the Tentacle, basta mettere un bicchiere di grog sulla serratura della cella. Furono giochi come questo o l’appena precedente 7th Guest a reinventare il genere. Però con il tempo i Miller persero per strada il concept originale oltre che il proseguio della loro proprietà intellettuale. Massimo rispetto ma non posso perdere ore a risolvere un mezzo percorso per arrivare da A a B. Ad ogni modo Riven è rimasto il prediletto, exile un pò meno. Piantato lì il quarto e mai preso in considerazione il cinque. A rigor di logica Uru Live venne glissato, un massive online (a pagamento, all’epoca ancora non lo credevo giustificabile) che ti buttava direttamente nelle ere degli D’ni non più come Straniero ma proprio se stessi come visitatori. Purtroppo le vicissitudini intercorse (apertura, chiusura servers, mancanza di iscritti, costi, cambi di programmatori) furono più letali dei prematuri accenni di concept che oggi trovano in World of Warcraft il massimo esponente, a cui Uru aspirava. Oggi per evitare la totale morte di questo universo, Uru è open source. Solo un server della Cyan rimarrà attivo per i dati, il resto sarà nelle mani degli appassionati.

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