britannia di Lewis E. Pulsipher

Finalmente sono riuscito a provare anche questo giocone, che fin dalla sua uscita attirò la mia curiosità. L’avevo comprato a un prezzaccio alla Minimod di quest’anno e dopo il regolamento assorbito dalla Cuddy ce lo siamo sparati la settimana scorsa. Dunque Britannia è indubbiamente un signor capolavoro. La recensione del Falcon darà una spolverata su come funziona e il background, ma tra i tanti provati nell’ultimo periodo di sicuro è spiccato dalla massa. Per cominciare è una ricreazione storica degli avvenimenti certosina e verosimile, in grado di donare grande valore aggiunto ma per fortuna non lede il gioco verso binari obbligati, in quanto esistono possibilità di tentare manovre diverse per far punti. In pratica ogni round è di massima predeterminato da alcuni avvenimenti di routine (rinforzi, personaggi storici eccetera) e mi ha sorpreso la semplicità dello scorrere del gioco, nonostante il regolamento snello in realtà nasconde molte cose da sapere. Agli inizi smarrisce e per fortuna nelle battute iniziali si rivela con calma in modo da cogliere l’essenziale. Per dominare Britannia è richiesta una discreta abilità e saper cosa fare con le nazioni a disposizione, dove combattere ed essere al posto giusto nel momento giusto per incassare punti ma è nel cuore che rivela tutta la valenza strategica come ad esempio usare gli Scozzesi per martellare i propri Romani così da non lasciare i punti delle fortezze sguarnite agli avversari (chiaramente se con i Romani vi è andato storto l’avanzare verso nord) oppure prepararsi per uccidere l’arrivo di un leader e conoscere dove andranno a parare gli altri per far punti. Sono parte di quelle finezze che si imparano nel tempo, come del resto è prerogativa di giochi profondi e impegnativi che forniscono in cambio enormi soddisfazioni. Solido e preciso sale di escalation round dopo round in modo coerente, senza sbavature compreso il sistema di combattimento dove i dadi dicono la loro ma non fanno danni irreparabili. Longevo, ricco di varianti (mischiare le popolazioni in partenza alla faccia dei colori comporterà una sostenuta dose di sangue freddo e controllo) e scenari iniziali benchè è un gioco studiato per 4 persone ed in 4 va giocato. Imperdibile a parte coloro che detestano i wargame e in particolar modo gli storici di guerra. Inoltre la natura stessa è improntata verso uno svolgimento prettamente scacchistico e qualcuno con le fasi così sistematiche tra i vari round lo troverà sicuramente ripetitivo, sebbene questi sono difetti di natura soggettiva. Grande classico del passato rivisto in pochi dettagli. Consigliatissimo!

2 commenti su “britannia di Lewis E. Pulsipher”

  1. bella domanda. sicuramente la capacità strategica e di controllo è più incisiva con britannia, devi essere bravo a capire dove essere e cosa fare per incassare PV prestando attenzione a cosa succede round per round con le 12 nazioni avversarie e le tue 4 (come personaggi storici, rinforzi eccetera). Alcune nazioni totalizzano in determinate porzioni di partita, ad esempio i Romani li usi subito poi spariscono dal tabellone, alcune sono devastanti ma solo alla fine e a questo occorre abituarsi. Inoltre per quanto lungo nel complesso non ci sono tempi di latenza dilatati, ovvero non devo aspettare mezz’ore prima di tornare a giocare invece vieni chiamato in causa abbastanza di frequente. Il vero limite semmai è rappresentato dall’obbligo di essere in 4, in quanto è studiato e costruito per 4 persone. Il resto sono varianti bilanciate ma perde di spessore. Sul combattimento nessuna obiezione, semplice (seghi una unità con un 5 o 6 poi ci sono modificatori eccetera) e fortunoso ma una buona disposizione statistica incide sul successo come in axis e ovviamente giocando male paghi le conseguenze. probabilmente il vero ago di bilancia è rappresentato dal background storico, più accattivante la WW2 che le prime invasioni romane, sebbene l’ambientazione non gli manca di certo.

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