dai tempi delle sabbie…

Il vento è libero ma la sabbia va dove viene sospinta.
Ignara del mondo che la circonda, turbinando al respiro degli dei, alla mercè della tempesta che l’inghiotte.
Cos’è un granello di sabbia nel deserto?
Un granello in mezzo alla tempesta?

…alle sabbie si ritorna. Dopo il grande successo di Sands of Time (5 anni fa), il seguito voluto a gran voce e un terzo seguito senza spunti ulteriori che mostravano carenza di idee, dopo un pò di pausa (se escludiamo le mini conversioni su DS) Prince of Persia torna prepotentemente sui nostri schermi (e cellulari). Il brand multipiattaforma per eccellenza, stavolta si ridimensiona su xbox 360 e PS3, e lo fa offrendo il solito mix di gameplay funzionale, curva di difficoltà calibrata e divertente, ovvero saltare al millimetro, acrobazie impossibili, trovare la chiave di lettura in ogni muro per proseguire, picchiare e fin qui siamo nella norma. Ad ogni modo si respira una essenza diversa siccome sono stati rivisti alcuni punti importanti di questa struttura di gioco. Mi è piaciuto come non si muore mai (verremo salvati), senza bisogno di ricaricare e rifarsi chilometri di livello, il sistema mappa/teletrasporto non ci farà perdere per strada e benchè non sia longevissimo si lascia scorrere bene. Meno frustrazione, grazie. Non fraintendete, le porche bestemmie si tirano eccome, ma meno di frequente. Passando dalle sessioni di platform alle porzioni di combattimento, questi sono vivaci e spettacolari (come al solito), impegnativi grazie ad un sistema di combo (oltre una sessantina)/parate che occorrerà saper sfruttare per passare i nemici. Non fatevi fregare se agli inizi sembra troppo facile. Insomma niente che gridi al miracolo, nemmeno sulla storia e il sense of humour che permea tutta l’avventura, è sempre un Prince of Persia degli studi Montreal di Ubisoft. C’arrivo al perchè è un gran bel gioco. Il vero carisma (che me lo fa preferire a Tomb Raider, come genere) viene fuori grazie al design scelto nell’appeal grafico, quasi fosse pennellata su un quadro data la sapiente dose di cel-shading e colori che conferiscono l’atmosfera necessaria per portare avanti questa nuova avventura. In effetti il valore aggiunto che rende un prodotto da discreto a tenere in considerazione è qui. Una bella trovata che porta un pò d’aria fresca nella serie. Se vi ha sempre appassionato, non esitate.

2 commenti su “dai tempi delle sabbie…”

  1. Perfetto: io ho amato il primo dei “nuovi” prince of persia, mentre il secondo e il terzo mi sembravano fuori target anche come stile (troppo dark rispetto all’ambiente sognante che ha sempre caratterizzato la serie).
    Pensi che anche a giocarlo su PC si possa apprezzare appieno, oppure la mancanza di un controller stile ps3/360 rischia di farsi sentire? Io con PoP:SoT non avevo avuto alcun problema, ma non vorrei trovarmi un gioco ingovernabile causa tastiera (come in buona parte era il secondo episodio)…

  2. il primo l’ho giocato su PC e mi son trovato bene, ma devo ammettere che con un controller in mano vado via tranquillo se non meglio. certo che oramai sono mesi che il PC non lo uso per videogiocare, se hai sempre usato tastiera+mouse non dovresti trovare problemi, forse le battaglie. Si eseguono tramite combo con pressione in sequenza di 4 tasti e con i boss devi saperle fare o non li scalfisci nemmeno. ma anche lì è questione di pratica.
    🙂

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