Dylan Dog – Il Film

 

Nonostante un periodo scevro e non proprio esaltante di visioni in sala (The Fighter, Black Swan), il film di Dylan Dog va per direttissima nelle file poco onorevoli delle (personali) cagate pazzesche, tanto basta per spenderci un paio di righe. Già ero perplesso quando venni a sapere della messa in moto del carrozzone nel 2008, e presumo di non esser stato l’unico. Mantenute per così dire le premesse dell’adattamento, quindi niente Londra, niente Groucho, Bloch e così via, lo sconcerto del risultato finale va oltre ogni aspettativa. In negativo. Mi chiedo con che caXXo di coraggio Bonelli e Sclavi abbiano concesso i diritti per mettere in piedi una eresia e scempio dell’opera originale sotto ogni punto di vista. Un B-Movie americano che di Dylan Dog porta solo il nome e il vestito. Piccole citazioni di rito assolutamente ininfluenti, da parte del regista come voler dire “ecco il giusto tributo ai fan” (di vecchio corso come me che lo leggeva già nel 1990). Si trova il maggiolone (NERO???), il clarinetto, il galeone. Ecco grazie al doppiaggio abbiamo il classico “Giuda Ballerino”. Nessun minimo richiamo alle atmosfere da incubo e oniriche, semplicemente un ragazzone Brandon Routh (Superman) che sebbene ci possa stare (alla lontana), incassa colpi più di Batman, volando letteralmente da ogni dove, spaccando licantropi a colpi di tirapugni d’argento. Nei panni di un vigilantes tra il mondo degli umani e il sovrannaturale. Con un bazooka non avremmo notato differenze. Un Buffy al maschile. Ben al di sotto degli standard qualitativi del telefilm. Esatto, non solo è fatto male come sceneggiatura, ricca di buchi e decisamente prevedibile, banalotta da teen-movie medio quanto rovinato da effetti speciali di seconda mano e trash plasticoso puro dei mostri usciti da film anni ’80. In passato abbiamo assistito a fumetti portati sul grande schermo con ottimi risultati (V per Vendetta, Watchmen, Sin City, 300), a volte prendendosi pure libertà ma preservando sempre lo spirito originale. Dead of Night è il peggiore insulto da fare a qualsiasi appassionato di cinema, anche per coloro fossero a totale digiuno dalle storie dell’indagatore dell’incubo, essendo veramente brutto. Alla prima nazionale del film in una sala a Roma, Munroe il regista ha dichiarato in una conferenza stampa decisamente delusa: «So bene che cosa volete dire quando mi parlate delle differenze e di quello che nel mio film non c’è. Succede ogni volta che si tenta di portare al cinema un’icona. Non potevamo certo trasferire l’intero fumetto sul grande schermo, ma abbiamo fatto di tutto per mantenerne intatto lo spirito». Verrebbe da dire “ipse dixit”, a patto di ribaltare completamente ogni sua parola. Disarmante.

4 commenti su “Dylan Dog – Il Film”

  1. Niente di meno è una produzione usa? Ricordo il primo film sul DD, quel Dellamore Dellamorte di svariati anni fa. Tutto sommato, dicevano, dignitoso.
    Questi hanno preso un fumetto italiano e lo hanno trasformato in una specie di Twilight, è così?
    Ma perchè devono prendere tutto ciò che non gli appartiene e buttarlo nelle fauci delle loro masse ignoranti?

  2. guarda, è proprio una situazione paradossale. in dellamorte non c’era palesemente dylan, c’era la mano di sclavi, grottesco, ironico, spiazzante. con evidenti limiti di produzione, ok, a volte poco convincente. nessun problema. qui invece abbiamo il franchise, una produzione decente (20 milioni di budget) ma il problema opposto. Dov’è DYD? C’è, ma prende degli uppercut e vola letteralmente da una parte all’altra della scena. gli autori non hanno nemmeno letto una pagina del fumetto. pure la spalla, oh mica una battuta ironica. Twilight? Magari. Abbiamo un Buffy + Constantine miscelati malissimo. spesso e volentieri i vari adattamenti cinematografici hanno ripreso pari pari (con ovvie libertà) gli albi. bastava leggere i primi 60 numeri e sceglierne uno. il regista è un poveraccio. probabilmente credeva che per avere Dylan Dog bastavano i vestiti e la valigetta. la colpa però la farei ricadere su chi ha concesso i diritti.

  3. Ma non essere catastrofista… diciamo che va visto dimenticandosi il titolo.

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    Niente scherzazo, sarebbe orrendo anche cosi.
    Mi resta solo una cosa da condividere: caricare tutti i numeri di Dylan Dog con inediti, rari, fuori serie, almanacchi, albi giganti etc.. su Ipad non ha prezzo.. grandi emozioni 😛

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