Le dinamiche espansioni del subconscio


Spoiled by Enalya, by Linda Bergkvist

A volte scorri alcune pagine di memoria recondite ed insite nel profondo dell’anima. Quasi una sorta di catalogazione necessaria, autoanalisi, per trascorrere qualche minuto e rendersi conto di quanto si è realizzato negli anni passati. Sapete, il tirare le somme. In stati alterati, la mente viaggia e viaggia e purtroppo si realizza come le immagini si fanno sempre sfocate e impercettibili. I ricordi si stratificano, sembra, in realtà diventa sempre più difficile ritrovarli. Come un elastico che man mano perde l’effetto memoria. E’ un ragionamento faceto, se mi consentite. Normalmente ci si comporta senza squilibri di nessun tipo, senza infrangere le regole. Lasciarsi andare nel tritacarne della quotidianità. Serate con amici, sbornie da paura. Basta poco, oltrepassare che ne so quale limite ed ecco, voilà, la frittata si combina e si spera di ricomporla il giorno dopo. Le uova tornano dentro il guscio, lasciando fuori qualcosa. Un rewind. E quel qualcosa, inevitabilmente, pian piano svanisce. Come i ricordi. Possiamo rinchiudere con forza ciò che è stato, volendolo dimenticare, ma ciò non è possibile. Siamo quel che siamo grazie al passato. La vita impone solo delle scelte. Dolorose o meno, poco importa. Sono scelte. Diramazioni delle nostre piccole e miserabili vite che portano a ulteriori diramazioni e forse intrecci. Cosa sarebbe successo se ci si fosse spinti in là? Ciò che è giusto o sbagliato, lo giudichiamo in un arco temporale soggettivo. Per mancare, lei manca. Il vuoto non si riempe. Il vuoto non è a rendere…

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