Sperequazione.

Pasturare con una romena la quale ha il moroso potenziale tagliagole, per quanto lei neghi fermamente, è una concreta realtà da valutare. E sarebbe meglio da evitare. Carina, dolce e con l’accento romeno appunto, si rivela ancora buon passatempo e diversivo per due chiacchere, ma finisce lì. Pazienza. Ho ancora carte da giocare, con il rischio di trovarmi a mano scoperta. Il mercato offre uno striminzito sputo di spunti. Al quarto drink di fila, comincio ad elucubrare l’ennesima parafrasi senza scampo. Ho un dente del giudizio dolorante, fortunatamente l’ho anestetizzato. Lascia un retrogusto di dolore che nasconde il quel qualcosa che non va, copiosa, inarrestabile. A meno di tempi brevi, potrei mollare il colpo. Lottare ha senso, ostinazione e perseveranza fintanto vedi uno spiraglio di risultati. Però, c’è un però. Io posso remare contro, Don Chisciotte aveva più successo contro i mulini a vento. Perchè? Occhio, a seguire ovvietà maschiliste risibili.

Sperequazione. Semplice overpopulation maschile in rapporto a quella femminile. Conti alla mano è una guerra persa quasi in partenza. Voi cosa fareste? Con in fila un tot di intraprendenti che vi corteggiano, vi vedreste costretti a fare una scrematura, mentre sotto sotto vi fregate le mani con una ampia gamma di scelta. Già. Essere donne ha i suoi vantaggi, perlomeno sociali. Se voglio trombare, trombo. L’ultimo bidone del rusco che non la smaltirebbe nemmeno una centrale a biomassa, è una questione che non comporta problemi. Qualcosa si trova. Se voglio bere gratis, posso, spesso non c’è bisogno di chiedere. Se voglio farmi scarrozzare, non vedo ostacoli. Posso pure farmi sparare il film preferito mentre l’accompagnatore (abilmente per non farsi sgamare) sbuffa, scroccare cibo e schifezze e non mi devo nemmeno scomodare a chiudere la serata con una fellatio, ancora meno tirare fuori dei soldi, men che meno la passerina. Gliela fò annusare, tanto è sufficiente per riutilizzare il malcapitato, con un SMS, anzi lo contatto via Facebook che non pago. E lo zerbino arriverà puntuale. A malapena ci si può sforzare a muovere un dito, si avranno cumuli di uomini servili. Poi dopo un pò che ci si stufa di alcuni, tranne uno, i quali rimarranno esclusi. Il più carino, o dovrei dire il preferito per chissà quale stack di parametri scelti, svuoterà la sacca. Ma come? Non c’entrava niente fino a 5 minuti prima, manco si era visto. Eppure è così. E’ la stack la chiave di volta, il centro su cui la ruota gira, ove non esiste un vademecum e dove non sono capace di far la differenza. Direte ok però la donna partorisce con dolore, percentuale trascurabile in rapporto ai benefit. Ci penserò quando mi lascio insaccare. Così tutto si riduce a una mera questione di numeri. Statistiche galoppanti. Sarà stata veramente una lista di luoghi comuni? La mia analisi è parto sfasato dettato da stati confusionali? Leggi incontrovertibili. Ma ho la soluzione. Basterebbe un piano dimensionale invertito, una ridistribuzione. Più donne e meno uomini, i numeri diventerebbero meno ostili, le probabilità certe, percentuali meno ostiche. E i discorsi di cui sopra al maschile. Anvedi la comodità? Dovrei migrare nel profondo nord. Ancora una volta ho pisciato fuori dalla tazza, ma giorno dopo giorno maturo proprio l’idea di levarmi dalle palle e cambiare aria.

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