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Bonobo…

Periodicamente parte la caccia di sound per sopperire quella non so mancanza che ogni tanto mi coglie. La necessità di aggiornare varie playlist, troppo commerciali, ripetitive e asettiche, spinge a tornare nei paraggi di vecchie labels con la quale sono praticamente cresciuto, dalla Warp alla Ninja Tune. Ancora oggi operative. E da quest’ultima arriva Bonobo. E’ in attività da un pezzo, come generi tocca il downtempo, trip hop e chillout. Mi è purtroppo sfuggito. Sino all’altro giorno. Kiara è in heavy rotation, complice lo stato d’animo personale. Ma al di là di tutto è decadente, un filo orientaleggiante, bei suoni. Buon ascolto.

Warp20 (Box Set): i dettagli.

Nel pubblicare lo specialissimo box set per il ventennio, Warp non ha certo lesinato. Una edizione veramente di lusso e chiaramente limitata, il preorder ne garantirà l’arrivo a casa, l’extra è a rischio (oltre che pagarlo un 15% in più) che venga bruciata subito. L’operazione è fattibile fino al 5 Luglio, il set uscirà ufficialmente il 25 Settembre prossimo, una botta da 100 euro. All’interno
– un booklet di 192 pagine con tutte le uscite
– doppio CD con le tracce scelte e il poster commemorativo con i post lasciati dagli utenti
– doppio CD con cover inedite di brani dal catalogo eseguite dai gruppi di punta
– CD contenente samples e materiale inedito
– Triplo vinile contenente materiale mai ascoltato e pubblicato di gruppi come Boards of Canada, Autechre, Broadcast, Elecktroids
– Doppio vinile contenente spezzoni e loop per divertirsi e fare i propri mix.

Sicuramente immancabile per gli appassionati, i più curiosi potranno vedere come sarà (al momento le foto sono dimostrative) cliccando sul sito ufficiale.

listen to…

Mentre sto sfoltendo 8 giga di mp3 in vista di un piccolo djset nel fioranese il mese prossimo, mi inchiodo su alcuni dj/producer interessanti e mi rendo pure conto che sono dei pazzi fotonici. Per esempio questo sopra è uno dei miei preferiti (attualmente), tale Deadmau5 o meglio Joel Zimmerman, un canadese.

Che dire allora del Dr. Lektroluv? Un belga che ha un motto del tipo: “Everything has an electronic feel, from italo to house and from electro to techno.” Vabbè, tranquilli non metterò mai su la sua roba, si rischia il lancio di pomodori dopo 5 minuti…

Perfino i Daft Punk sembrano più normali… A proposito lo sapevate che stanno lavorando al nuovo disco e alla colonna sonora di Tron 2.0? Poi non dite che V.d.B. fa informazione musicale inutile…

the prodigy invaders must die recensione.

Ed eccoli qui, belli carichi i Prodigy ritornano con Invaders Must Die, pubblicizzato in pompa magna come il primo album da studio con tutti i 3 membri storici della band dopo ben 12 anni mentre Outnumbered giustamente finito nel cesso. Che dire? Spuntato. Graffiante. Esplosivo senza sosta. Tutto fuorchè impressionante e memorabile. Però suona bene. Meglio delle aspettative un pò insipide che il primo singolo aveva pericolosamente accennato. Una antologia omaggio di quel brodo primordiale del gruppo, in grado di affondare le radici in Jilted Generation e forse più in Experience, dalle basi ritimiche molto anni ’90 persino nei suoni (sequenze come Charly ed Everybody in the Place per capirci), spinti con l’energia sintetizzata e tecniche di produzione elettronica tipica dei nostri giorni (pause, filtri, controtempi). Ennesimo virtuosismo autocitazionista, anima personale, eccetera, sempre roba di Liam Howlett. Non vorrei essere fraineso, I.M.D. è un buon disco e forse soddisfa i fan di vecchio corso dopo Fat of the Land. Ma non aggiunge nulla, anzi non ha una sua anima. Non c’è il “parental advisory”. Non c’è testo, non c’è rabbia, non c’è Poison, Diesel Power, il big beat che ha fatto storia. Lo ascolti e morta lì, divertente, torni in memoria quando sudavi ubriaco (se non peggio) a vederli dal vivo o in pista. Ma manca un Flint che tiene in corsa il brano assieme a Maxim, ci sono ma sono entrambi inguaiati e piegati, stritolati dalle macchine acide Howlettiane.
Non ci si rende quasi conto che in Run With The Wolves c’è dietro Dave Grohl. Simpatico e insolito nella chiusura con Stand Up. Ma la curva dinamica dei brani è pari dall’inizio alla fine, pompa adrenalina con lo spettro della ripetitività che incombe. Da apprezzare, da avere, da gustare con le dovute riserve ricordandosi che gli anni d’oro sono finiti da un pezzo.

Invaders Must Die.

2 Marzo 2009.
Questa la data d’uscita del nuovo Prodigy.
Dopo l’aborto Always Outnumbered (vabbè mica lo consideriamo un disco dei Prodigy ma una parentesi inutile di Liam) si torna alle origini che sulla carta contano ovvero il trio Flint, Maxim e Howlett. Back to 1997. Fat of the Land, ma niente ballerini inutili. La news non è molto recente, invece il singolo gratis scaricabile dal sito ufficiale lo è, roba fresca fresca di ieri.
In home page la band si sputtana così: “The result is back to their bone shaking best, a collision of old skool rave noise with the stratospheric limits of new technology”. Il che mi fa pensare solo a una cosa, se il resto del disco è come il singolo offerto la presentazione ci becca poco. Se ne siete incuriositi datevi una mossa perchè l’offerta del download dura fino a mercoledì prossimo.

Vabbè, so che la pigrizia è vostra parte integrante, tranquilli ci pensa il tuo tubo.

il mar baltico deve far bene

Cascando dalle parti del nuovo Match Music in cui ora Morgan è il nuovo direttore artistico, passano cosine interessanti come stà Kerli (nome completo Kerli Kõiv), roba made in Estonia. Nemmeno a farlo apposta comincia a girare la song di una certa Lisa Miskovsky, spinta qui da noi dal recente Mirror’s Edge (gioco per 360 che prima o poi mi dovrò sparare), made in Svezia.

Robetta pop ma passabile per le mie orecchie. Dateci un’ascolto!

Video Games Live: Volume One.

La bolla africana calda ammazza ogni sentore di creatività per queste pagine, anche se da stasera torno in ferie fino a sabato mattina. Zio can, sabato mattina, ma capite che storia???
Stavo per sloggarmi da wordpress quando ecco che mi capita a tiro la notizia che un certo album di classica con i temi dei videogiochi più famosi è balzato in decima posizione sulla Billboard Statunitense. Di cosa si tratta? Di un tour itinerante con tanto di spettacolo multimediale (luci, colori, big screen) di temi suonati dal vivo da una orchestra sinfonica, un successo tale da giustificare un disco, prontamente registrato nei mitici Abbey Road Studios sotto EMI Classic (mi pare ovvio). Così le musiche di Halo, Metal Gear Solid, Warcraft, Tetris, Myst, la tracklist completa la troverete qui, prendono una grande magia. Non male come idea, benchè sono assenti temi veramente memorabili come Zelda, Mario e tanti altri ma se consideriamo i consensi di critica e pubblico, quel volume one, lo spettacolo continuerà sicuramente.

Musetta: Nice to meet you.

Oggi mi va di andare a relax, downtempo. Ringrazio il buon Peter che come solito dal forum (di cui sono modesto mod) tiene impegnate le orecchie più attente. I Musetta sono un duo milanese piuttosto retrò nel sound, si definiscono come “Un’elaborazione estetica che si muove in ambienti espressivi figli del jazz e delle colonne sonore cinematografiche, sfumando in un elettronica che lambisce il trip-hop, la sperimentazione ed il pop contemporaneo”. In effetti il disco non solo è interessante ma fa piacere sapere che in Italia abbiamo chi prova e sperimenta sound con un pizzico di ricerca e creatività senza strafare, senza finire nel tritacarnone radiofonico. E per fortuna sono tanti, per fortuna esiste la rete che ce li fa conoscere. Sia chiaro i Musetta non hanno inventato nulla quanto un lavoro ben fatto e meritevole d’ascolto. Da appunto Rob Ellis dietro alle quinte è stato produttore di PJ Harvey, Marlene Kuntz, Placebo e Marianne Faithfull.

NIN: The Slip.

Uscito una decina di giorni fa, tornano alla ribalta i Nine Inch Nails con un inedito album da studio, The Slip. Dopo la parentesi del concept Ghosts I-IV largamente promosso su queste pagine, si torna al sano industrial rock con un “disco” vecchio stampo. The Slip riassume l’essenza dei NIN che si erano ripresi con lo scorso Year Zero (05/2007), accontentando i fan. Spazia nei soliti paesaggi rock elettronici dipinti nel corso della carriera: Discipline, Echoplex, Demon Seed sono marchi di fabbrica inconfondibili, Lights in the Sky il brano ambient. The Four of Us are Dying richiama moltissimo i Depeche Mode. Onestmente mi ha convinto maggiormente The Slip, segno che la band è veramente in forma.

Tracklist:

999,999
1,000,000
letting you
discipline
echoplex
head down
lights in the sky
corona radiata
the four of us are dying
demon seed

Continua la politica della musica distribuita legalmente e gratis. Come per Ghosts ogni archivio è corredato degli artwork originali e crediti, in PDF. Per una versione tradizionale (CD e Vinile) occorrerà aspettare Luglio.

Eccetto lo zip mp3 che con un click si scarica direttamente, gli altri sono un semplice link per torrent (P2P file sharing):

-High-quality MP3 (87 mb), tutto taggato e codificato via LAME. Il formato standard della distribuzione digitale.
-FLAC lossless (259 mb) qualità CD. Come formato non c’è perdita di dati nella compressione.
-FLAC high definition 24/96 (942 mb). Qui occorrono programmi apposta perchè i player soliti non leggono a tale risoluzione, essendo più alta dei comuni CD.
-M4A apple lossless (263 mb) qualità CD riproducibile ovviamente con iTunes.
-WAVE 24/96 (1.5 gb), ovvero 24bit a 96kHz. In pratica la massima risoluzione possibile (il registrato finale che poi viene elaborato a 16 bit/44kHz per finire su CD commerciali). Dovrete essere equipaggiati come uno studio professionale o non noterete la differenza. Solo per audiofili.

Chiudo con la sempre interessante parentesi dei remix. The Slip è DRM free e quindi esistono le singole track rimaneggiabili a piacimento per poi pubblicarle sul sito ufficiale.

NIN: Ghosts I-IV.

E’ uscito un paio di giorni fa l’ultima fatica dei Nine Inch Nails, storica band ambient/industrial/hard rock. Il ritorno di quelli in grande stile come ai tempi di The Fragile, riflette una sorta di concept album nell’ascolto il quale si snoda attraverso 36 brani belli tosti, con un ritorno ispirato alle origini. Non passerà inosservato per le doti espresse (sempre rivolto più al pubblico di affezionati che avvicinarne di nuovo, non mi metto a sciorinare elogi), quanto per la distribuzione. Reznor (il frontman) da sempre non nega lo scontento verso le politiche commerciali delle major atte a preservare i mega interessi perdendo di vista l’anima stessa della musica. Ghosts lo si scarica gratis e per giunta a 320kilo, DRM free ovvero senza limitazioni nella sua fruizione. Chiaramente occorre registrarsi e ci si becca la prima tranche ad ogni modo lo si può acquistare completo pagando 5 (cinque) dollari. Nella pagina dedicata le opzioni sono molteplici, e gli acquisti su classico supporto fisico garantiscono un link monouso per accaparrarsi Ghosts anche in Flac o in Apple (entrambi lossless in qualità massima) nell’attesa che arrivi a casa. Da sbavo l’ultra collector’s edition (addirittura in Blu Ray e vinile, già esaurito garantendo un rientro di 750000 dollari), ma il deluxe set oltre al doppio CD non è male: tenete conto che la libertà sbandierata da anni dai NIN la troviamo al 100%, i brani sono pubblicati con licenza CC quindi riarrangiabili a piacimento. Troverete un data dvd con le singole tracce da buttare dentro i vari software di editing (logic, cubase, ecc) per dare sfogo alla vostra creatività e verrà presto organizzato un contest che raccoglierà i migliori lavori.
La pubblicazione è arrivata un pò a sorpresa vista l’abitudine della band di aggiornare lo stato dei lavori sia che si tratti di musica inedita o tour live. Siamo sinceri non è certamente roba commerciale e per il pubblico di massa, ma sono sicuro pian piano le acque si smuoveranno visto il successo dell’iniziativa.

parco sempione e studentessi.

Tornano Elio e le Storie Tese. Se nel video per un secondo si legge C=G, ma anche la copertina del singolo, dovrebbe essere facile la soluzione del rebus qui sopra. 9 lettere la prima parola e 11 la seconda. Non è difficile. :mrgreen:

Il video è qui sotto, citazioni a The Ring e pure Maccio Capatonda. Insomma che volere di più?

Il nuovo disco si intitola Studentessi ed è il ritorno con un album di studio dallo scorso 2003 (Cicciput). La data è pronta: 20 febbraio. Curiosità alle stelle!