Con un semplice click qui potrete accedere al webcast live della prima accellerata di particelle. Attenzione diversamente a quanto si crede non è che tutto si farà in mattinata, anzi sarà tanto se riusciranno ad accellerare il primo fascio. Ci vuole tempo.
“Quando l’acceleratore funzionerà con fasci di particelle ad energie progettuali (4.5 Tev) – si legge in una nota – si potranno studiare nuove particelle, previste solo dai teorici, ed esplorare nuove frontiere nello studio della materia, alcune delle quali forse ancora ignote”.
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Se il fascio di particelle riuscirà a compiere un intero giro già nella prima metà della giornata, i responsabili dell’esperimento potrebbero decidere di far circolare anche un fascio nell’altra direzione. “E’ una possibilità, ma per ora non possiamo sapere se si verificherà. E’ invece certo che non ci saranno collisioni il 10 settembre”, aggiungono al Cern. Le collisioni di particelle sono lo scopo della macchina che accelererà due fasci di particelle per farli scontrare al centro dei quattro apparati sperimentali e produrre nuove particelle da studiare.
Tutte le componenti dell’LHC dovranno lavorare insieme, come una sola macchina. E’ un’operazione molto complessa. LHC è l’ultimo ed il più grande anello di una serie di acceleratori più piccoli. In un primo tempo è necessario produrre i protoni, prelevarli e quindi cominciare a spararli attraverso un “fucile”, che si chiama il Linac ed è diritto. Fornisce la prima accellerazione. Poi c’è tutta una cascata di acceleratori, tra cui il proto-sincrotone (Ps), macchina che spinge questi protoni a energie relativistiche, e quindi il Super-protosincrotone (Sps) che man mano si riempie. Quando è pieno – spiega il professore Lucio Rossi Direttore del gruppo magneti e superconduttori del Cern – il fascio viene sparato attraverso delle linee di transfer, sorta di autostrade, che sono sottoterra.
Il fascio arriva quindi fino all’entrata dell’LHC, a 100 metri sotto terra. Il fascio è poi immesso nell’anello vero e proprio. Deve essere misurato ad ogni settore, controllato, per verificare che sia buono, ben collimato, che non diverga. Deve quindi essere aggiustato il livello di campo magnetico e alla fine si spera di poter fare circolare il fascio. Per farlo è necessario accordare tutte le componenti. Soprattutto il campo magnetico grazie agli ottomila magneti superconduttori dell’Lhc che guideranno il fascio.
Per il suo primo viaggio lungo i 27 km dell’LHC, il fascio di protoni circolerà ad un’energia d’iniezione di 450 GeV (0,45 TeV o tera-elettrovolt). Solo successivamente, quando la circolazione dei fasci sarà stata stabilita, i fasci saranno fatti entrare in collisione, forse già nelle prossime settimane. Sarà poi necessario far entrare in funzione il sistema di camere a radiofrequenza (d’acceleratore) dell’LHC che dovrà portare l’energia dei protoni a 5 TeV. L’ultima tappa prevede di raggiungere l’energia finale di 7 TeV.