Ten thousand dreams

Again again the same. Allora proviamo a mettere insieme i pezzi. Non si conclude un tubo, basta bere, soffocare, reprimere e annullare. Usatelo come acronimo, BSRA. Le tipe vi guarderanno male, sembra una peste mortale, invece dite che è colpa di Eldo. Quindi abbiamo già concluso tutto? Lo so, speravate nell’ennesima para senza tangente del sottoscritto. Del resto ponetevi qualche domanda. Sono settimane che mi perdo in iperbole fini a se stesse. Ciò pare innegabile. Mi prende un non so che di curioso quando mi si scrive dicendo, che sono diventato cattivo, in realtà ho virato la visione intrapersonale verso altrove. Mia cara, se la strategia non porta da nessuna parte, ovvio che ti metto in ignore list. Basta, non ne parlo più. Il blog può e deve essere inteso come valvola di sfogo. Se la cosa non vi va bene, con un click spietato siete fuori per altre strade. Altrimenti sopportate le mie schegge di follia ragionata. Così la prima cosa che dovreste fare cari amici è cliccare su quel video e spararvi un bel pezzo anni ’80, come sottofondo. E prendo il mio drink rubato dal bar che poi riporterò domani, il bicchiere intendo. Sorseggio avana tanto per cambiare. La dolce balla che sale. Da settimane sono senza identità personale, ma soprattutto musicale. Il che suona come un mare di merda secca. Se non ho una chiara (chiara…), idea di cosa ascoltare, sono fottuto. La musica forse per me è tutto. Il rifugio senza tempo. Dicevo. Quando sono alla deriva il porto sicuro resta la musica, anni ’80. Siamo seri, io non mi lamento di quando sono nato, come periodo. Piuttosto mi sono perso i ’60, vabbè, i ’70, qui tot bestemmie, la disco inferno e qualche sottigliezza dei Kraftwerk. In particolare come diavolo si vestivano. Ero troppo piccolo per capirne la maestosità, così grazie al fratellone (per fortuna) ho recuperato e sono venuto su a colpi di Police, Peter Gabriel, Earth wind & Fire, Michael Jackson e Tears of Fears per citarne qualcuno. Donald Fagen e vi dico pure i Talking Heads. Quindi ho fatto bene i compiti. Se si tratta di musica, mi spiace, ma un pò di filo da torcere lo posso concedere. Però la presa di coscienza l’ho avuta nei ’90. Sono stati il buco del cesso, ricordo dei gran Nirvana, Soundgarden, Pantera. Dei 2000 rimane solo un mare di letame. Capisco però di esser stato, aver goduto di un periodo limbo. Avrei preferito una decade prima, quel che basta per capire e apprezzare. Pazienza. Vorrei tornare in quegli anni, come si vestivano le tipe, i tipi. Le mode. Il mood, l’operandi di incidere i brani, real time, senza tanti copia incolla in software. E fare roba della madonna come Joe Jackson con il solo ausilio di un pianoforte. L’esser fighi con un paio di occhiali improponibili. Ora ho perso il filo del sunto, idilliaco nonsense che mi coglie. Difatti scrivo senza un chiaro intento, perso in un coacervo di pensieri senza capo e coda. Ecco, entro nel loop di ricordi, nel mare in cui mi perdo, versando lacrime contenute, per ogni motivo. Da quello sentimentale, a quello senza un perchè. Buonanotte mondo… A mente fredda però, quante sono le persone che vi linkano in video i Whispers? NON CE NE SONO!!!! Ditelo, che mi devo pavoneggiare un pò…

Lascia un commento