Trofei del nonsense

Prima di leggere, volete cliccare play su quel video qua? Grazie. Il cuba libre con lo Zacapa procura sensazioni paragonabili al terrorista pronto a farsi implodere per un pugno di sette vergini. Delirio, paradiso, sconnessione. Quindi provo a scalare una ampia parete di tegole rosse chiedendomi un perchè? Quante devotchke (un terzo minorenni, ma scosciate con le gambe tornite non sembrano mica) scorrono nei miei occhi. Perchè? Dove sono finito? Mica lontano eh, sempre nel paese. Perchè? Sono cambiate così tante cose? Nella perdizione della gravità, si prova a trarre una conclusione. Un pensiero bello per me, un pensiero brutto per te. Poi non c’entra nulla, passo a un altra e casualmente squarci il telefono. Sai che non resisto a sparare due puttanate fatte bene per stuzzicarti, così rispondi sempre. Ma chi sei tu? Poi mi sorprendi. Mi dici che hai voglia di lubbilubbing. Ora che devo rispondere? Mica come quel cretino che smessaggia una mia amica e gli dice, facciamo domani. CIOE’. Ti invita a casa sua e non ci VAI!?! No eh, la declassazione della razza maschile la sopporto poco poco. Mi rovello. Mamma mia! Dico ci sono, ok, 600 secondi e arrivo. Puoi aspettare? Ce ne vogliono 15 di minuti ma andrei veloce. Tanto basta per ridurli a 10. Niente. Allora?!? Pieno di Aperol per declassare il tasso. Come se servisse, se mi pizzicano torno a rivedere le stelle. Lei brilla dice che dorme, domani chissà. Un sorriso dolce. Ma domani non è adesso. Il tempo fugge, si creano alchimie irripetibili. Non ci sono le donne di una volta, è pur concepibile che non ci sono più nemmeno i malchick di quella volta. No ma io no, sono altro. Tu chiami e mi materializzo, semplice. Senza fretta. Ora siamo nella casa della devochka più ambita, quella tornata singol. Siamo un ampio gruppo, però. Troppi galli per un pollaio fatta di una. Ridere ma non si becca, tanto vale chiudere e andare a letto. La stanchezza ha preso anche me. Finita, per ora. Congedo. Ancora Zacapa per la prossima volta, che mi ispira a scrivere. Very denghiù Bartender. Ehi. Piaciuta la canzone?

Un commento su “Trofei del nonsense”

  1. Distorta
    da tiepidi vapori di Ebbrezza
    di etere mediocre,
    appaiono,
    vorticose,
    purpuree visioni voluttuose.

    Tu,
    da una commistione
    di luci e suoni,
    irrompi
    prepotente
    e dissolvi l’entità del tutto.

    Perchè,
    straniero dall’estro stimolante,
    gremisci questi pensieri
    languidi,
    confusi
    ed estingui qualsivoglia certezza?

    Ok….ora la smetto…la prossima serata però lo voglio anche io lo Zacapa anzichè quel rumaccio “el papel” da 4 euro e 90….

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