E’ solo questione di dimensioni

Forse chi mi conosce ben sa come periodicamente sforo su varie divagazioni personali riguardanti il senso della vita (qui la più recente). Canis Majoris è una ipergigante rossa, al momento la stellona più grossa che l’umanità è riuscita a cappellare nell’universo, pari a 2100 volte il diametro del Sole, il quale poveretto risulta una mezza seghetta ad un cane ammorbato da herpes a confronto: 2.800.000.000 (sì due miliardi e 800 milioni) di kilometri. 500.000 volte più luminosa. Sì roba molto grossa e stà letteralmente sputando fuori valanghe di materia. Il suo destino (una supernova) non ci interessa. Di fronte a questi numeri viene da pensare. Ora facciamo un piccolo punto della situazione, si trova a soli 5.000 anni luce di distanza. Un cazzo? Beh non male. Proxima Centauri la stella più vicina a  noi dista soltanto 4,2 anni luce. Quanto è un anno luce casomai ve lo chiedessero al Milionario? Un anno luce è lo spazio percorso che la luce impiega (nel vuoto) in un anno: 9.461 miliardi di km. Non ho abbreviato eh, ci sono più zeri del Canis di prima. Molti di più. Questo offre uno spunto interessante. Ciò che vediamo non è l’Universo attuale, ma ciò che è stato. Una bella foto ricordo. Tutti quei bei puntini luminosi sono solo echi arrivati sino a noi. Il Canis probabilmente in questo istante non esiste ed è già saltato in aria (immagino il botto), ma tranquilli, ce ne accorgeremo solo tra 5.000 anni. Fico eh? Altro esempio. Alla velocità attuale di circa 61.000 km orari la sonda Voyager I lanciata nel 1977, percorrerà la distanza di 1 anno luce fra 64.666 anni. Ecco ora cominciamo a traballare. Avete una mezza idea di quanto è grosso l’Universo? 13.7 miliardi di anni luce, ovvero l’età dell’Universo, cioè l’espansione sino ad oggi osservabile. Ma attenzione è molto più grande visto il tempo che quella luce all’orizzonte ha impiegato per arrivare e, nel mentre, si sarà espanso ulteriormente. Vi ho paranoiato almeno un pochino? Quando alzerete lo sguardo con la vostra morosa lasciandovi cullare da quel barluginio del sasso che ti ronza in testa e si chiama Luna ricordatevi che a) l’uomo non conta un cazzo di fronte alla vastità del cosmo e b) liberi di credere in quello che più vi aggrada c) potete cominciare a toccarle le tette. Ma ciò vi farà stare meglio solo temporaneamente a patto di fregarsene. Non vale. Questo è un altro discorso!

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