Il vigore roteante del carnale sostentamento.


Path of petals, by Linda Bergkvist.

È differente. Suona in modo strano e confuso. Botte di testa fatte di rock e progressioni già assaporate. Se posso anche solo toccarle i seni in altra occasione potrebbe bastarmi tanto basta. Ma non posso, non mi è concesso. Lei non vuole, non può, cinica realtà. Non si avverte, ancora meno sentire la consistenza in un sogno, resta etereo e fatto di ricordi, che pian piano svaniscono. Si perderanno nel tessuto di polveri cosmiche sbiadite. Il drink reclama il bevuto per tessere ancora una volta l’ingresso dell’oblio, dove il caos della propria anima trova momentanea stasi. L’attimo di mondo reale. Si forma la porta dei campi elisi, annullamento e pace dei sensi, luogo in cui dimorano essenze del perchè. Assaggiare fiele e ninfe degli dei. Eternal drowsiness, il non-sonno. Per discutere, non ci trovi Campanellino, nella candida aurora del mattino. Era solo una fregatura, Peter… Torturaggio. Slavo e allungo di poco il drink, in modo da perdere il meno tempo possibile e preservare il gusto dolciastro. Forse cerco questa condizione, forse si trova qui la risposta alla domanda fondamentale. Loop e controllo, annullato prendo sonno subito. Eldo, che cazzo cerchi veramente? Visto che hai perso l’unica musa, l’ago che equilibrava l’esistenza, ti rimangono autodistruzione e un paio di mosche. Le alternative sono possenti come la forza di un bambino che cerca di stringere il pugno. Forse complesso imperscrutabile per la massa, troppo in là. Scomodo e poco invitante, collassato su un piano in cui si perde ogni possibilità di riallinearsi. Scoprire la reale essenza del cuore, sarebbe solo una perdita di tempo. Vi è poca convenienza in questi tempi, in questa epoca l’amore è precluso ai sognatori. Così rimane una via facile e poco impervia da calcare. Pian piano ce la farai a perderti nel limbo, nel buio, nell’oscura dimensione. E vagherai, vagherai, vagherai… Ripeterai gesti senza fine… A ciò preferisco una teca di ametista viola.

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