Le ali grattate d’argento…

Facce strane, mondi vuoti. Ali grattate d’argento vi chiamo. Portatemi via nel luogo dove la solitudine empia e girandoci intorno fluvia, dorme. Gusto la sigaretta che inesorabilmente finisce. E lascerò correre. Perchè quando è ora devi accettare. Devi mollare. Contemplo il silenzio. Potrei chiedere stato migliore? No. Vorrei solo perdermi senza risposta. Forse non voglio conoscere la domanda. Fa male… Poi però, rimane l’eco del tuo sapore. Lachesi, continua a tessere il mio destino… Non so dove porterà… Le chiedo se posso tornare indietro e ripetere quell’istante… Tornare indietro e ripetere quell’istante… Tornare indietro e ripetere quell’istante… All’infinito…

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