Archivi tag: mac

iPad 2? No grazie 2

iPad nuovo, nuovamente frullato. Fatto in tempo a tirargli contro lo scorso anno, arriva la release (attesissima) del tablet che di fatto ha inaugurato un filone redditizio per questa fascia di mercato. Gli appassionati di tecnologia sono nei pazzi. Comunque ora sono sicurissimo. Se comprerò un frullatore, sarà della Blendtec. Sì il post non c’entra praticamente niente con il tavolozzo, tanto lo conoscete tutti. Piuttosto era a vetrina di questa linea di elettrodomestici.

Amnesia: the Dark Descent

La generazione attuale di console e giochi presenti sugli scaffali soffrono di una grave penuria. I survival horror. Oramai il Re della categoria Resident Evil, dal 4 e ultimamente di più con il 5 è diventato un horror action. L’incubo psicologico di Silent Hill è oramai un triste ricordo dai tempi della PSOne, se non nutrire qualche barluginio di speranza per Downpour oppure passare sopra un discreto Shattered Memories per quell’agitatore del Wii. Sempre per Wii sembra promettere molto bene Night of the Sacrifice (Ikenie no Yoru) ma zio portobello è rilegato al mercato giapponese per ora, resta maggiormente avventura. E deve ancora uscire. Siren Blood Curse è un remake di Project Siren per PS2 approdato su PS3. Terrore puro, ma controlli obsoleti e di riflesso frustrazione, la totale idea di non sapere che cavolo fare se non morire mentre ci si pensa, vanificano un pò lo splendido lavoro. Dead Space 2 forse si può fregiare di titolo survival della gen. Però lo vedo splatter, organico, rivoltante, poca devastazione mentale. Veramente mancano quei colpi al cuore, il terrore di girare l’angolo. L’immaginazione che vacilla. Seriamente però. Che fai fatica ad andare avanti. Senza trigger che una volta passati fanno sbucare abomini dietro l’angolo, tipo Doom 3. Mi ricordo un gioco per PC di nome Undying, uno shooter di nicchia che oggi fa un pò sorridere, però all’epoca che tensione. Lo scricchiolio, i suoni, mugugnii, lamenti, obbrobri partoriti da Clive Barker, il senso di vuoto della villa della famiglia Covenant (il primo che rompe con Halo gli spezzo le gambe) e l’allora grafica mettevano un forte senso di disagio ed inquietudine. E’ stata una piacevole sorpresa ritrovare le stesse emozioni come dieci anni fa. Questo Amnesia, prodotto da un team indie svedese di 5 persone richiede del pelo dritto e un bel fegato nell’arco della (giusta) durata pari a 7/8 ore. Sì 5 persone. Per fare l’ultimo Assassin’s Creed ce ne sono volute 450. Non scherzo, ovviamente parliamo di un caso limite. Tornando ai nostri amiconi di Frictional Games, la passione e la cura maniacale del dettaglio possono fare la differenza, senza bisogno di budget milionari. Parlo di un autentico gioiello. Lo stavo perdendo di vista in mezzo al marasma, arduo seguire bene la mole del mercato PCista, pulsante e in buona salute. Inanzitutto va assaporato come consigliato dallo sviluppatore per stimolare l’autosuggestione qui essenziale: un paio di cuffie e buio intorno. Da soli. Al resto pensa la maestria dei Frictional, abili dosatori di tensione e mistero, in grado di coinvolgere in prima persona grazie a espedienti vecchi come il mondo ma sempre efficaci, utili per calare e immedesimare completamente il giocatore, invitandolo nelle trame del protagonista. Primo tra tutti la totale assenza di armi e l’arte della fuga quando necessaria. In aiuto avremo solo una lampada ad olio e degli acciarini, stando attenti a dosarli. Spesso un armadio chiudendovisi dentro può salvare la pelle. Oppure mantenere il sangue freddo ed escogitare semplici espedienti come lanciare un sasso in una pozza. Secondo pescare a piene mani dai racconti Lovecraftiani e di Edgar Allan Poe, sapere poco o niente del perchè ci si trova in un castello (lugubre a dir poco), intriso di echi, ricordi, frammenti di memoria. Un puzzle che si compone. Terzo vedere cose orripilanti (ma anche solo avvertirne la presenza) e la poca luce dell’ambiente disturbano il precario equilibrio mentale riflettendo questo con distorsioni di immagine se non allucinazioni (un pò come accadeva in Eternal Darkness per Gamecube). Pochi i difetti e penso solo soggettivi. Certamente il motore proprietario non fa miracoli, non una tech demo da supermuscoli come sarà Crysis 2 ma svolge sapientemente il proprio lavoro. La mancanza di una reale sfida contro gli “abitanti” del castello, in termini di routine dell’IA, lo si è fatto volutamente apposta per lasciarci bere tutto d’un fiato questa esperienza. Così come i tanti enigmi disseminati e risolvibili in modi diversi, a volte non necessari a patto di sacrificare del background comunque sempre senza spezzare il ritmo, senza essere troppo complessi lasciando quindi la libertà al giocatore, esaminando a nostro piacere l’ordine esplorativo delle aree. Insomma devo sempre dirvi tutto io? Scaricate la demo, infedeli! Provatelo e se vi piace, costa pochissimo. Qualità a pacchi se ne vede poca di questi tempi. Ricordatevi di fare subito l’upgrade che sistema il sottotitolaggio (importante) e alcuni difettini tecnici. E ancora una volta un paio di cuffie, al buio e da soli. Non vorrete mica una passeggiata tranquilla e senza un paio di infarti…?

Limbo insegna: Feist

 

Mentre i papà dell’acclamatissimo Limbo, dopo il successo strameritatissimo (oltre 500k copie piazzate), sono al lavoro su un gioco completamente differente, il calderone indipendente volge lo sguardo verso un gioco dalle tinte molto simili. Si chiama FEIST, ben distinto anche all’IGF, Independent Game Festival, nella categoria Student Showcase Winners. Al momento è in sviluppo per Mac e PC ma il passo per portarlo su console è decisamente breve vista la godibilità e la fame del pubblico verso queste tipologie di giochi. Le premesse stilistiche di FEIST sembrano succose così come il gameplay. Da tenere d’occhio.

Fract: adventure game design

La tagline del gioco che vorrei mettervi a conoscenza oggi è abbastanza eloquente: Myst + Rez with a heavy dose of tron. Una bella serie di ambizioni. Myst è una delle avventure grafiche degli anni ’90 per eccellenza, in grado di rifinire il genere su pc e mostro sacro di bellezza e ingegnosità degli enigmi. Rez è uno degli sparatutto più geniali e artistici ripreso qualche anno fa anche per 360 e originariamente apparso per Dreamcast e PS2. Tron? Beh, se ne è parlato di recente. Abbiamo quindi una idea di cosa ci aspetta questo FRACT e non è un caso sia stato nominato tra i potenziali vincitori dello student showcase all’Independent Games Festival 2011. Lo stile di FRACT sembra sufficientemente intrigante per appassionare chi apprezza mondi digitali e pesantemente astratti. Il gioco si trova attualmente in fase di beta avanzata, mi premeva farvelo conoscere perchè dal sito ufficiale è possibile scaricare la demo per PC/Mac e quindi giocarlo in assoluta tranquillità, prima che venga pubblicato in via definitiva nei prossimi mesi.

Starcraft II Demo

 

Da oggi è disponibile la demo per uno dei migliori giochi (se non il migliore) su PC/Mac per questo 2010 oramai arrivato al termine. Basterà accedere qui e registrarsi per scaricare il client da 1.2gb che permetterà di provare le prime tre missioni del gioco in single player. Il tutto chiaramente gratuito, ricordo che il grosso viene offerto dalla massiccia possibilità del multiplayer online e mappe della community. Il potente editor permette di creare persino dei minigiochi all’interno della missione. Siccome gira anche su PC di vecchia generazione (Pentium IV in poi) dategli una possibilità se vi piacciono gli strategici in tempo reale. Comunque Blizzard, meglio tardi che mai, siccome è uscito lo scorso 27 Luglio! Le mie umili impressioni le leggerete cliccando qui.

StarCraft II: Wings of Liberty

 

Dunque da dove comincio? Qualche cifra. Al lancio sono stati venduti circa due milioni di pezzi, tra scatolati e download digitali, dati senza la Sud Corea dove è considerato uno e-sport nazionale con tutto quello che ne consegue (circa la metà del venduto arriverà da lì). Il record lo detiene Wraith of the Lich King, espansione per World of Warcraft, con 2.5 milioni, vedremo nei prossimi giorni se sarà battuto. Su tale onda si possono stimare 5/6 milioni di unità piazzate entro fine anno. Perchè tutto questo? In pratica stiamo parlando di uno dei fenomeni videoludici più attesi di tutti i tempi, un pò come non si vedeva da tanti anni a questa parte, oramai rimasti sui libri di storia. Un pò per essere su PC/Mac e la rivincita di queste piattaforme che godono di ottima salute se controlliamo i volumi di vendita di Steam (in pratica l’iTunes dei videogiochi), alla faccia di chi le dava defunte per il gaming. Mi sono preso il dovuto tempo in questa settimana passata dal day one. Una settimana fatta di sessioni generalmente in lungo e in largo, online e non, ma ci vorrebbero settimane di gioco per comprendere la complessità di questo ritorno sulle scene e coglierne ogni particolare. In primo la cura maniacale che da sempre contraddistingue Blizzard dal resto della massa, con piccole perle incastonate nella memoria storica dell’RTS più venduto e giocato di tutti i tempi. Gli omaggi in effetti si sprecano, non solo nei suoni o in celeberrime frasi (You want a piece of me, boy?), ma pure alla produzione interna della casa califroniana, nel bar della nave si può giocare a un coinop (sì un arcade da bar, nello specifico uno shooter a scorrimento) chiamato The Lost Viking, in omaggio a uno dei tanti progetti mai conclusi. Oppure in missione un ghost di nome Nova, spinoff di Starcraft originale previsto e poi accantonato. Oppure nelle news di intermezzo la pubblicità del nuovo album di un Tauren che suona heavy metal (e qui si omaggia WoW). Insomma lasciandosi alle spalle tali chicche, la campagna in singolo è spettacolare, forte di un background sul quale poggia un assetto classico nella narrazione di fantascienza, con i suoi colpi di scena e il resto, cesellato e solido nel dipanarsi. Picchi di vera emozione nelle vicende di un Raynor consumato dalla responsabilità per la perdita di Kerrigan, e la profondità di ogni membro dell’equipaggio della nave ribelle. La campagna dura 29 (in realtà 26) missioni tutte diverse nel gameplay, non solo classiche come proteggere/scortare, ma fare a gara sul raccogliere risorse oppure andare ad epurare una colonia possibilmente di giorno (sì ci sono spunti di rotazione giorno/notte), evitare ondate di lava. Inedito la possibilità di affrontarle in ordine a discrezione del giocatore, in grado con le sue scelte (in tre casi) di virare la trama e garantire la rigiocabilità futura. Totale gestione a libero arbitrio di come investire nei potenziamenti, acquistabili missione dopo missione per dare maggiore impronta al proprio stile di gioco. Inutile nascondere la possibilità commerciale di splittare in tre giochi l’universo di StarCraft, oggi i Terran (e 4 missioni con i Protoss), domani gli Zerg e poi i Protoss, uno dei pochi appigli agli “haters” sempre presenti ed invidiosi, quando i loro RTS considerati tatticamente superiori hanno i server di gioco deserti… Ma se serve per dare quanta più potenza narrativa possibile, aspetteremo. Veniamo all’aspetto principale, il gruppo delle meccaniche che muovono StarCraft II sono nella maggior parte delle critiche ferme da dieci anni su ogni livello. Il battlefield è inchiodato nella sua isometria, il gameplay fatto di shortcut con la tastiera e microgestione dell’arsenale a disposizione a velocità umanamente folli e spesso da fare in maniera inconscia/automatica. Nessuna novità se si vuole giocare competitivi (e comunque rimane modulabile nella difficoltà), StarCraft ha uno stile old ma che ma non si tocca. E’ frenetico, è macchinoso, essenziale. All’apparenza senza strategie o tattiche. Niente di più errato, i più accorti sanno che solo la disposizione della base in maniera errata, ad esempio lontana fa la differenza siccome i lavoratori percorrono molta distanza nel raccogliere e portare. E il low-rate sulle risorse lo paghi sulla distanza nei confronti dell’avversario. Limatura e bilanciamento con tre razze fin da subito, con unità che hanno maggiori bonus di attacco contro unità meccaniche piuttosto che biologiche. Non a caso i più bravi non vanno in giro con un gruppo miscelato cliccando su un punto X ma dividono in gruppi ciò che hanno a disposizione e seguono meticolosamente cosa effettivamente fanno le truppe, non si limitano a portarle davanti a quelle avversarie. Basta concentrarsi su cosa colpire che è già una differenza. StarCraft II va immaginato come gli Scacchi, facile da apprendere, duro da addomesticare. Molto duro. In multyplayer ovviamente le cose si fanno interessanti, tra leghe e quick match, con decine di mappe e una community messa al lavoro grazie all’editor mappe (abnorme), fanno di StarCraft II l’ideale compagno di gioco per i prossimi anni. Pensate che il matchmaking è affinato a tal punto che difficilmente incontrerete giocatori fuori dalla vostra portata e per iniziare c’è una mini league di 50 partite con impostazioni userfriendly proprio per imparare a muoversi. Non c’è fine al ben di mamma Blizzard. Dopo la campagna in singolo ci si può dilettare nelle Sfide, stage preconfezionati dove vengono messe alla prova le proprie skill in determinati scenari. Infine per i veri sfegatati ci sono gli achievements, un pò come su 360 e PS3 (trofei), troviamo obiettivi sbloccabili, sempre a servizio della rigiocabilità e per personalizzare il proprio profilo (e sì, fare anche gli sborroni con gli amici), confluito nel nuovo BattleNet, sistema in grado di reggere il colpo (mediamente 1 milione di giocatori online) senza battere ciglio. Concludo con il comparto tecnico, di assoluta eccellenza e sulla quale non serve spendere tanto. Il motore è scalabile a tal punto da girare su un Pentium IV (geffo serie 6600/radeon serie 9800 pro), che comunque non conviene vista la dovizia nei particolari. Musiche magistrali, dove sono stati chiamati gli autori dell’episodio originale per suggellare ancora di più quello che a detta di chiunque è un capolavoro. Dovrei aggiungere altro, mi sembra che sia abbastanza. no? Ah, ci manca solo il ricchissimo sito ufficiale. Dategli un occhio!

Il grande giorno è arrivato!

 

REGGIO EMILIA, IT 27/07/2010 6:54 IN CONSEGNA
  27/07/2010 6:53 SCANSIONE ARRIVO
BERGAMO, IT 27/07/2010 5:12 SCANSIONE PARTENZA
  27/07/2010 3:51 SCANSIONE ARRIVO
  27/07/2010 3:50 SCANSIONE ARRIVO
KOELN (COLOGNE), DE 27/07/2010 2:40 SCANSIONE PARTENZA
  27/07/2010 0:43 SCANSIONE ARRIVO
  27/07/2010 0:40 SCANSIONE ARRIVO
EAST MIDLANDS AIRPOR, GB 26/07/2010 22:25 SCANSIONE PARTENZA
  26/07/2010 22:25 SCANSIONE PARTENZA
  26/07/2010 21:35 SCANSIONE ESPORTAZIONE
  26/07/2010 21:00 SCANSIONE ARRIVO
SWANSEA, GB 26/07/2010 18:15 SCANSIONE PARTENZA
  26/07/2010 17:32 SCANSIONE ORIGINE
GB 26/07/2010 12:35 INFORMAZIONI DI FATTURAZIONE RICEVUTE

Ore 13.40 CONSEGNATO!!! L’attesa dopo circa… 14 anni è finita, Starcraft II è qui! 12gb di installazione, ma quanto ci metteeeeeeeeeee, daaaaaaaaaaaaaaaaaai!!!

La CE è superba, enorme e piena di roba. Ho già i brividi all’apertura del tema musicale storico…

Portal gratuito

Nel 2007 quando uscì Portal fu un vero e proprio fenomeno videoludico. Come del resto la quasi totalità dei giochi targati Valve sono sempre stati in grado di dettare innovazioni e tendenze. Portal è un rompicapo in prima persona, fuori di testa, che ha saputo ritagliarsi una grossa fetta di successo, pur essendo infilato in sordina dentro una raccolta di giochi classici del publisher. Inquietante nel contesto in cui veniamo catapultati (siamo cavie di laboratorio senza un preciso motivo) grazie alla caratterizzazione dell’IA GLaDOS e squisitamente difficile il giusto. Fino al prossimo 24 Maggio sarà gratis a tutti coloro che effettueranno la registrazione a Steam, il servizio di distribuzione videoludica più usato nel mondo (e remunerativo). Questo non solo per preparare il terreno al prossimo episodio (previsto quest’anno) ma per festeggiare l’evento (direi epocale per una software house da sempre dedita al PC e solo di recente su Xbox e solo con Orange Box su PS3) di approdare sul fronte Mac. Quindi anche per i fans della Mela esiste la possibilità di poterlo giocare.

Tutto chiaro? Basta cliccare QUI.

Starcraft II: 27 Luglio 2010

 

E finalmente eccolo l’annuncio ufficiale per Wings of Liberty, primo episodio interamente dedicato ai Terran della trilogia videoludica più attesa della storia. Dopo svariati anni d’attesa (annunciato il 19 Maggio del 2007) e rimandi l’attesa giunge al termine e abbiamo una data: 27 Luglio 2010. Questione di settimane e avremo i dettagli sui prezzi, soprattutto della ricchissima edizione da collezione, sulla quale ovviamente cercherò con ogni mezzo di metterci le manacce sopra, hahaahhaah! Avete una idea di ciò che circola attorno a questo RTS? Sapevate che una chiave per la beta (attualmente in corso) su Ebay sfiorava le centinaia di dollari? Mica bruscoli…

iPad? No grazie.

A parte che voglio quel frullatore di cui sopra… Ok, torniamo seri. Diciamo la verità. L’iPad non serve a un cazzo. Sicuramente lodevole la filosofia da parte di Apple nel proporre sempre qualcosa di inedito sul mercato, tanto da farne un marchio di fabbrica e motivo di vanto da parte della comunità di appassionati, geek e quant’altro. Personalmente no grazie. Un iPhone sovradimensionato che ha già un parco di problemi tecnici, da mettere sempre in conto quando si fa la roba in Cina, che fa tutto e niente. Mezzo telefono ma troppo grosso, non è un laptop ma nemmeno era nelle intenzioni di Jobs in quanto li odia, un sostituto mordi e fuggi quando ci si allontana da casa, la batteria dura tanto, un tablet accattivante, bello, luminoso. Volendo fa molto Star Trek o Guida Galattica per Autostoppisti. Ma costoso, quel che basta per renderlo un orpello d’elite. Senza flash, multitasking (!) e le solite cagate tipiche di Cupertino (limitazioni e uso del software ad esempio) e le immancabili foto di bimbi e famiglie felici (magari chi è solo come un cane troverà conforto): come dice Letterman (nel video qui sotto), non si è comprato un inutile device elettronico, ma una famiglia… La partenza è stata buona, già 300mila pezzi venduti al day one, però niente da far gridare al miracolo, le file per l’iPhone credo ce le ricordiamo ancora tutti. Ora vediamo quanto durerà.

Le Chuck’s Revenge: estate 2010.

Annunciato proprio ieri la riedizione speciale per console HD, PC, Mac e pure iPhone di Monkey Island 2 e sul sito ufficiale si possono vedere le immagini! Un remix come per il primo episodio storico (finalmente a breve disponibile per PSN e Mac, gli unici formati che mancavano). Grafica ridisegnata ma sempre a tema, possibilità di switchare con la grafica originale, ridoppiaggio, aiuti ingame. Per l’occasione sarà affiancata una OST nuova di pacca (presumo alcuni brani inediti in aggiunta agli originali). Il primo era venuto veramente bene, per fortuna nessuno si era azzardato a rivedere anche la minima cosa se non graficamente e ha avuto tanto successo al punto che questo seguito uscirà subito per ogni formato.

Partita la Closed Beta di Starcraft II

E allora oramai ci siamo. Da ieri è partita la closed beta ufficiale (in pratica lo step prima della definitiva chiusura dei lavori per la pubblicazione) riservata a una cerchia selezionata sparsa per il mondo selezionata da Blizzard stessa. Se a ciò aggiungo una mail arrivata da Amazon.co.uk per il preorder, significa che oramai ci siamo, perlomeno ad un annuncio ufficiale sulla data d’uscita di un gioco che fatto la sua comparsa più di 3 anni fa e da allora in continua lavorazione. Starcraft 2 è il seguito del mitico RTS uscito più di dieci anni fa, giocatissimo soprattutto in area asiatica dove Blizzard sponsorizza dei tornei ancora oggi e che conta circa dieci milioni di copie vendute.