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GeoHot colpisce ancora?

Probabilmente lo pseudonimo usato da George Hotz, tranquillo studente di 20’anni presso il Rochester Institute of Technology, non suonerà a molti di voi, a meno che non abbiate un iPhone che avevate comprato all’estero oppure se volevate farci girare sopra del software/homebrew non autorizzati dalla Mela. Difatti il blackra1n è un hack di sua invenzione e senza dubbio apripista nello sblocco dello smartphone più chiacchierato (e venduto) degli ultimi anni. Ora però sembra averla sparata grossa, un conto è sbloccare uno smartphone, un conto è far saltare una PS3, ancora oggi quasi impossibile da piratare e ancora solida dopo 3 anni. Per i più curiosi l’intervista apparsa sulla BBC svela alcuni dettagli come l’esser riusciti a far girare del software come emulatori per PS2 oppure giochi completi da Hard Disk esterni utilizzando una modifica software/hardware di cui però solo il 5% riguarda quest’ultimo (probabile che basti una chiavetta USB su cui far girare l’hack). C’è riuscito dopo uno studio sulla macchina durato 5 settimane, solo i prossimi giorni ci diranno se tutto ciò è vero o un modo per farsi della pubblicità.

Falla di WordPress…

Probabilmente chi si tiene informato sui siti specializzati (tipo punto-informatico) ne era già a conoscenza, gli altri che usano WordPress e non lo hanno ancora aggiornato alla recente 2.8.4, gli conviene farlo alla svelta ma potrebbe essere troppo tardi. Io l’ho già fatto la settimana scorsa, oggi ho tempo e voglia per avvisarvi su queste pagine. Si sa che una piattaforma diffusa (oltre 5 milioni di blog) con il passare del tempo viene sempre presa di mira da spammer e lameroni del cazzo, che cercano in ogni modo di bucarvi il sito. Orbene questo è un vero e proprio worm che si sta diffondendo rapidamente a partire dallo scorso agosto, elude il codice (utilizzando la solita falla di cui nessuno era a conoscenza), si crea un utente con i privilegi di admin restando nascosto e vi inonda il blog di spazzatura. Come fare a sapere se siete stati infettati? Due modi, il primo se trovate alla fine dei vostri permalink (in pratica cliccate su un vostro post) una stringa di codice anomala, ad esempio http://www.sito.com/2009/09/05/titolo-post/%&(%7B$%7Beval(base64_decode($_SERVER%5BHTTP_REFERER%5D))%7D%7D|.+)&%/, contenente il termine eval e/o il termine base64_decode oppure date un’occhiata agli Amministratori del vostro sito, nel pannello utenti se ne trovate come “Amministratore (2)” anzichè (1), siete fritti. In effetti non esiste cura o fix appropriato, siete costretti ad esportare tutti i contenuti con l’apposito tool di wordpress, segarlo completamente (inutile backuppare il database perchè corrotto) e reimportare il blog. Quindi se per caso non lo avete, correte immediatamente ad aggiornare la piattaforma oppure se riuscite utilizzate l’apposito update integrato!

Machinarium…

Machinarium Preview 02 from Amanita Design on Vimeo.

Oramai le software house indipendenti sono l’unica risorsa per i gamers in cerca di qualcosa di innovativo e originale. Oggi voglio farvi buttare l’occhio su Machinarium, una avventura grafica che si è distinta per il miglior artwork nell’independent games festival di quest’anno. Il gioco è una avventura classica vecchio stampo, in cui la risoluzione di ogni quadro è indipendente in quanto sono pochissimi gli indizi. Risulta interessante non solo per la caratterizzazione che richiama la visionarietà di Gilliam e i mondi bizzarri di Benoit Sokal, ma soprattutto perchè è interamente in Flash. Previsto a Ottobre 2009, al momento (purtroppo) solo per Mac e PC. Troverete il sito ufficiale qui: http://machinarium.com/

Gli imputtaniti.

Io e il Bonimba siamo irriducibili nostalgici dei giochi da bar, pratici masticatori di Mame retrogaming e affini. Da quando gli ho fatto annusare l’Hori è finito in un circolo vizioso oramai senza via d’uscita, culminato stamane. Vorrebbe cambiare quello schifo di N95 Nokia che oramai non funziona più (che strano), ma è cascato nei paraggi dei temibilissimi X-Arcade. Temibili per il portafoglio si intende. Ora è in quello stato che definirei “imputtanito”, ovvero non pensa ad altro: canta frasi senza senso, versi animali, distratto. Oramai è certo: DEVE COMPRARE UNO DI QUEI COSI LI’. Fa bene. Primo perchè dopo a giocare con Bubble Bobble al Ponte in due si evocano bei ricordi, secondo perchè costruttivamente parlando sono proprio interessanti e massicci. Grantito a vita sono i 62 centimetri di larghezza nella versione a due posti, un sacco di tasti e adattatori per ogni necessità: Mac, PC e tutte le console old-gen e generazione attuale. La brochure è godibilmente esaustativa. Troppo. L’imputtanibilità è una condizione malefica che si passa rapidamente da persona a persona. In effetti conoscevo la bestia e la ditta produttrice (preparano anche cabinati veri e propri con gli emulatori pronti all’uso) e non era nelle mie intenzioni spendere circa 160 euro tra doppio stick e adattatore, visto l’utilizzo saltuario ma in particolare il deciso ingombro. Io dovrei reggere all’acquisto. Bonimba forse non ce la farà.

uru live torna a vivere.

Da appassionato di avventure grafiche ho sempre ritenuto la serie di Myst come inarrivabile per complessità enigmi e genialità degli stessi e non nego il giocare puntualmente con le soluzioni sotto mano. Ma tant’è che la differenza la facevano, gli ambienti, le musiche e il senso di smarrimento, come se ci si lasciasse abbandonare. Nel lato pratico l’impostazione degli enigmi dettarono irrimediabilmente (nel bene e nel male) i canoni per gli anni a venire. Basta con i Maniac Mansion, Monkey Island e Day of the Tentacle, basta mettere un bicchiere di grog sulla serratura della cella. Furono giochi come questo o l’appena precedente 7th Guest a reinventare il genere. Però con il tempo i Miller persero per strada il concept originale oltre che il proseguio della loro proprietà intellettuale. Massimo rispetto ma non posso perdere ore a risolvere un mezzo percorso per arrivare da A a B. Ad ogni modo Riven è rimasto il prediletto, exile un pò meno. Piantato lì il quarto e mai preso in considerazione il cinque. A rigor di logica Uru Live venne glissato, un massive online (a pagamento, all’epoca ancora non lo credevo giustificabile) che ti buttava direttamente nelle ere degli D’ni non più come Straniero ma proprio se stessi come visitatori. Purtroppo le vicissitudini intercorse (apertura, chiusura servers, mancanza di iscritti, costi, cambi di programmatori) furono più letali dei prematuri accenni di concept che oggi trovano in World of Warcraft il massimo esponente, a cui Uru aspirava. Oggi per evitare la totale morte di questo universo, Uru è open source. Solo un server della Cyan rimarrà attivo per i dati, il resto sarà nelle mani degli appassionati.

nessuna invulnerabilità

Mai scrivere in un forum di maccari. Se la prenderebbero a male a saperlo, anche di fronte all’evidenza. Come nei canali di cinema, i fanboy non desistono mai. Un pò come quando elencai le lamentele di tranquillo utente windows passato al Mini poco più di tre anni fa. Da allora a oggi sono cambiate pochissime impressioni sulla Mela ma per l’uso che ne faccio va fin troppo bene. Ci passo sopra a certe cazzate. Di certo finisce un sogno, benchè da sempre ogni buon appassionato sa che nulla in informatica risulta invincibile. I virus per Mac esistevano già allora, semmai non hanno diffusione e rapidità come fece il Sasser, ma esistono da sempre. E allora come dissi mesi fa prima o poi doveva capitare. Cosa? Leggete qui. Insomma se volete consigliare un mac a un amico, togliete la postilla che macos è immune.

recensione Wall-E.

Orpo boia che diamine ci fanno delle impressioni su un film in CG di produzione americana? Puntualmente evitati, bistrattati, sputati sopra da quando mi fecero ingoiare Toy-Story e Monsters & Co., qualche sprazzo di merda Shrek, Incredibili e altri che non ricordo. Cinema abominevolmente banale, comicità volgare, confusionaria, esasperata. Poi ci lamentiamo se i bambini sono una latrina di volgarità e ignoranza. Da allora Pixar o Dreamworks sempre evitati come la peste. Di fronte a miriadi di post, lettere, commenti, critiche e osannato a testa bassa ancor prima di averlo visto, la mia vorrebbe essere fuori dal coro, ignorata come solito oppure condividere un paio di spunti. Wall-E è un film per adulti. Perlomeno adulti molto piccoli. Sentire il boooong di un Mac quando Wall-E si ricarica, l’evoluzione della pittura che sottolinea i momenti importanti della storia nei titoli di coda, la palese citazione a 2001 dal navigatore robot uguale ad HAL 9000, con una differenza speculare rispetto a Kubrick, dove l’uomo riprende il controllo sulla macchina, sono figatine che notiamo solo noi grandi e forse non tutti, diciamo grandi che masticano un pochino di cinema, chiamiamole “fighettinate” colte. Passerà in secondo piano il messaggio di denuncia velatamente teso ad avvertire come può andare il mondo a puttane, potenzialmente nella spazzatura ci finiamo anche noi. Al resto del pubblico fregherà un tubo, perchè si commuoverà di fronte agli occhi da cane bastonato di Wall-E che per quanto mi riguarda possono emozionare, grazie a una tecnica sbalorditiva in grado di infondere personalità in maniera incredibile ma non fanno un capolavoro. Non lo è. Un buon film, non un capolavoro. Piuttosto finirà cancellata nel cesso la prima parte da brivido, senza dialoghi e gestita in maniera tale da farmi dire “cazzo questa volta è un gran colpo”. Invece rimarrà nella memoria quando arrivano i terrestri (e garantirà un bel calo), perchè funziona nel ritmo e diverte, il trucco per riportarlo su binari commerciali, nel perfetto canovaccio di “come ci si fotte il capolavoro”. Binari inevitabili: volare troppo in alto prima o poi ti bruci e con i soldi che girano rimetterci la faccia non è il massimo. Così si applaude al pre-finale visto 238237489 volte circa, forzato e inutile come un palo nel sedere, e ATTENZIONE NON PARLO dell’immancabile happy ending. Chiaramente non lo posso spoilerare ma è l’ennesima fozatura messa lì per fare leva, un pò come gli occhioni dolcioni di cui sopra. I quali farebbero bene a guardarsi i tanto bistrattati “cartoni animati per bambini” made in Japan, di tutt’altra forza e spessore. Si intende la mia opinione non vuol dire “è un film da cioccolataio”, anzi andateci al cinema. Ma tenete a mente quello che vi ho detto.

Virtual Reality Multimedia Cocoon

Come sempre a caccia di curiosità in questo periodo, Vita di Bordo ne ha pescata una interessante, con risvolti potenziali non solo nel gaming videoludico ma in molto altro. Il Cocoon è una sorta di bozzolo multimediale in cui all’interno si ricrea un 3D perfetto con cui interagire completamente. Camminare dentro Pompei (tipo museo virtuale) o fraggare gli amici online girandosi di scatto non sarà più un sogno. Immaginate quindi il sistema di tracking 3D visto in Minority Report (non a caso uno dei progettisti tale John Underkoffler collaborò nel film e attualmente nel progetto) nel proprio salotto di casa e in una esperienza completamente immersiva non dei pannelli fissi, ma proprio tutto intorno a noi, interagendo come se avessimo un controller del Wii o toccando il touch dell’IPhone. Tranquilli occorreranno ancora 5 anni prima della messa in commercio, il prototipo vedrà forma nel 2009. Se volete approfondire la news completa la trovate qui. Il mercato dei vidoegiochi sta continuando in una espansione senza sosta e sapere cosa ci aspetta mi letteralmente sbavare.
Fonte CNN, Londra.

WordPress: Failed opening Text/Diff/Renderer

Il recente crash totale del database mi ha costretto a un repentino upgrade di wordpress per evitare ulteriori guai. Diciamo che aggiorno ogni cosa se mi capita a tiro ma WordPress no, al massimo una volta all’anno o più, quando cambio tema o cose del genere. Perchè? La procedura ottimale richiede tempo, occorre cancellare i files vecchi, mettere i nuovi, backuppare ogni singolo byte e poi resta sempre una operazione piuttosto delicata che porta via tempo. Stavolta ho dovuto farlo, siccome la causa in linea di massima risponde ad un bug nel codice della celebre piattaforma. Sapevo che la 2.5 non era il massimo della sicurezza (alla prima release bastava copiare/incollare un codice e postarlo nei commenti che ti aprivano in allegria) quindi ho cercato di temporeggiare la solida 2.3.2 e onestamente senza quel problema ci sarei rimasto alla grande. La 2.6 non è esente da cazzate più o meno fastidiose. Il post di oggi lo volevo fare qualche giorno fa ma tra una balla e l’altra lo pubblico ora, in pratica consiglio un piccolo aggiustamento nel caso l’abbiate montata. Può capitare (e curiosamente non sempre, non c’è una regola precisa) che dopo la pubblicazione di un articolo vi siate accorti di un errore di battitura o altro. Cliccando fiduciosi sull’edit con orrore vi appare un messaggio del tipo Fatal error: require_once() [function.require]: Failed opening required ‘Text/Diff/Renderer.php’
Girando in rete se ne leggono di tutti i colori, spesso soluzioni che non funzionano mai a parte un piccolo zip da scompattare all’interno della directory di installazione di worpress sovrascrivendo la roba presente. Niente di più semplice. Un grazie a Code Styling per la dritta.

iPhone 3G

Prima assoluta in Italia per il telefono di casa Cupertino. Già additato come semplice upgrade verso la tecnologia UMTS (invariate le altre caratteristiche hardware), più compatto e veloce, il balocco continua ad attirare la mia attenzione. Attenzione che scevra di fronte alla pacca di soldi da tirar fuori, solo qui da noi ovviamente. Ancora una volta dobbiamo ingoiare le tariffe più esose dell’intera area europa, a un giorno dal lancio nella terra dei cachi sono ufficializzate le tariffe dei carrier principali, un duopolio delinquente che rifila il melafonino a prezzi da vero furto. Il tutto incluso di TIM è disarmante, contando l’obbligo di restare legati per 24 mesi e pagare non solo la penale (omessa) ma anche i mesi restanti del piano in caso di recesso, più l’entry ticket che da solo risulta pari a metà prezzo del dispositivo. Comprarlo lock free la proposta Maxxi sfiora il ridicolo con al massimo 30mb giornalieri (vita di bordo vi mangia mediamente più di mezzo mega per darvi una idea) e nel caso si sfori il plafond si viaggia a centesimi per kilobyte… Vodafone non è certo migliore, ti piomba 24 mesi e una penale complessiva di 300 euro quando recedi (onesta se sommata all’ingaggio iniziale, il costo viene coperto e non raddoppiato come fa la TIM), ad ogni modo si può prenderlo a rate. La cosa certa dando una rapida occhiata è un leggero vantaggio a stare sotto Vodafone che ha preparato una piccola tariffa anche per chi va all’estero e una solo per i dati.
Quindi di fronte a queste tariffe mensili la cosa più sensata (parola grossa visto che al momento non manda MMS) è l’acquisto in blocco (499 € per il modello a 8gb) senza abbonamenti e scorribande svizzere perchè manovra inutile. A Tokyo per la cronaca costerà 137 euro, poi magari frega il cambio favorevole, in America si dice 199$ (con abbonamento)… Ma i nuovi sistemi sono per ora a prova di jailbreak, tanto da renderlo un semplice sottobicchiere se vi sgamano.
Lasciamo perdere e attendiamo l’arrivo di TRE fra qualche mese.

Diablo III: ufficiale!

Attesissimo sequel dell’immortale papà dell’hack’n slash in salsa rpgistica, torna prepotente sui nostri monitor il seguito che personalmente attendo da 8 anni.
Le indiscrezioni nell’aria e gli spunti di Rob Pardo hanno trovato conferma nello GDC a Parigi.

Sul SITO UFFICIALE non solo trovate un trailer ma pure una sequenza in-game (cioè il gioco in azione) che mostra lo stadio decisamente avanzato (con commento degli sviluppatori, si parla del Barbaro) e uno score di supporto epico da brivido. Notate come ora si interagisce direttamente con ciò che circonda il personaggio, una ondata di energia distrugge elementi scenici di contorno. Da applauso. Oltre a screenshot, media e un teaser che mette tutti in rigorosa adorazione (mentre scrivo, sono le 14 e 30) stanno letteralmente aggiornando pian piano ogni sezione). Insomma ce n’è abbastanza per sbavare a tutto ritmo.
Nessuna data di release ovviamente, solo quando il gioco sarà pronto. Come nello stile Blizzard.

UPDATE: ecco l’annuncio appena pubblicato.

Twenty years have passed since the cataclysmic events of Diablo® II. Mephisto, Diablo, and Baal have been defeated, but the Worldstone, which once shielded the world of Sanctuary from the forces of both the High Heavens and the Burning Hells, has been destroyed, and evil once again stirs in Tristram….
Playing as a hero from one of five distinct character classes, players will acquire powerful items, spells, and abilities as they explore new and familiar areas of Sanctuary and battle hordes of demons to safeguard the world from the horrors that have arisen.

Launched at the end of 1996, the original Diablo helped popularize the action role-playing-game genre, earning widespread critical and commercial success. The game’s sequel, Diablo II, shipped in 2000 to similar acclaim, winning several Game of the Year awards and at the time becoming the fastest-selling computer game ever. Diablo II’s award-winning expansion set, Diablo II: Lord of Destruction™, debuted in 2001, becoming Blizzard Entertainment’s sixth-consecutive #1-selling game. To date, the franchise has sold more than 18.5 million copies worldwide.*

Ora non resta che attendere.

Giochi Avalon Hill Online.

Carissimi, una piccola news per gli appassionati. Da poco è uscito Gleemax, piattaforma che raccoglie i successi Avalon Hill riproponendoli in formato giocabile online. Il tutto patrocinato dalla stessa Wizards of the Coast (quindi ufficiale). Allo stato attuale siamo in fase di Alpha testing, il servizio è gratuito così da raccogliere quanti più utenti possibile per calibrare errori e il traffico dei server. L’iniziativa interessante e pare piuttosto curata, con tanto di forum per la community, contenuti editoriali, esclusive, tornei, eccetera. Così se qualcuno vorrebbe giocare ad Axis & Allies ma non trova nessuno, sarà possibile farlo. Altri giochi come Vegas Showdown (da me recensito), Magic, Acquire e Roborally sono i primi di una lista che sicuramente aumenterà nel tempo. Come prerequisito occorre avere installato Java sul proprio PC/Mac.