Kinect e le prime avvisaglie di imbarazzo generale


Inutile che ti sbracci, il gioco non funziona!

Ancora una veloce analisi per riassumere quanto sta avvenendo a casa Micro$oft. I forum in questi giorni sono letteralmente intasati di furiosissimo sdegno e incredulità. Oltre che rammarico. Già più volte ho cercato di inquadrare quanto possibile la situazione, oggi non vi sono che conferme. La realtà evidente e indiscutibile resta che in quasi un anno (contando annuncio E3 nel 2010 ed ovvi mesi prelancio) non si è visto praticamente niente. Chi ha preso un Kinect lo sa come lo sta usando. Raccatta polvere. Non ci giriamo i pollici. E quel poco applicato malissimo o già visto con il Wii già cinque anni fa. La rivoluzione in grande stile (il controller sei tu), si sta rivelando una pagliacciata colossale. Come detto, qualcuno comincia a lamentarsi e vedere in una fiera internazionale come la Gamescom (la gif qui sopra è una clip d’esempio tratta da una prova sul campo di una rivista) della chincaglieria videoludica prepara qualche crepa anche al più fiducioso incallito. Steel Battalion e Rise of Nightmares, i titoli maggiormente promettenti si sono rivelati delle vere porcherie. Idee scialbe, mal presentate e fondo del barile, quel cavolo di sensore non ne azzecca mai una, mappa sempre da cani. Il tutto sotto riflettori e conferenze stampa. Scuse nella media, sono tutte build per le fiere, il prodotto finito sarà migliore. Crediamoci. All’E3 si era capito una certa “recitazione” dei dimostratori durante la presentazione. Gamescom sarà meno professionale, oltre la vetrina e le porte chiuse per gli addetti stampa. E’ soprattutto aperta al pubblico e non si scappa dalle prove “pad” alla mano e i vari commenti in rete. Ora marcia indietro non si può fare viste le promesse di giochi core per gli appassionati, soldi investiti e software house avviate, sacrificandone qualcuna per strada, e advertising spietato su ogni fronte. Il prezzo da pagare in termine di immagine sarà devastante, tutto sommato il rinvio di Star Wars Kinect a data da definire in un laconico 2012, è abbastanza eloquente. Ancora peggio il danno in termini videoludici. Occorre che Micro$oft si metta a trattare il Kinect come orpello casual e solo quello. Cercando almeno di farlo decente. Al momento si profilano tempi duri per i boxari in caduta libera. Poche esclusive in vista e sempre le solite. La traghettata verso la prossima versione di 360 appare mese dopo mese piuttosto triste, ringrazio Elendil_1 per aver fotografato in maniera piuttosto evidente che cosa si devono aspettare i boxari a fine gen. La cosa curiosa rimane un ritorno software venduto anche qui imbarazzante. Come riportato da Elendil_1 quando un brand non funziona raggranellando poco, Micro$oft si defila, smolla esclusive, chiude studi e IP (proprietà intellettuali) che sarebbero da coltivare come Alan Wake. Per dovere di cronaca Sony così non si comporta. Quindi escludendo Kinect Sports e Dance Central (i titoli si spiegano da soli), con quasi 3 milioni di copie vendute ciascuno, il resto si attesta attorno a una media di un qualche centinaio di migliaia di pezzi, eccetto Zumba (un rhythm game che sta andando fortissimo) a 780 mila, con il Wii che ne fora quattro volte tanto. Child of Eden al momento uno dei giochi più attesi (sempre per valutarne le bontà) al giorno di lancio ha piazzato in america 34 mila copie (fonte dei dati Vgchartz). In pratica un fiasco commerciale. Su una base installata di sensori pari a oltre 10 milioni (parola di Micro$oft), c’è qualcosa che non torna. Usciranno dal pantano?

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