Archivi categoria: Videogiochi e Films

Se per caso mi capita, dico la mia su videogiochi e film…

Giochi del momento…

E ora occhi puntati su questo… Volevo dire pad puntato su questo… Cioè mentre spezzo con Resident Evil 6 (e non sarò molto morbido quando ne parlerò) e Testament of Sherlock Holmes (avventura punta e clicca vecchio stampo finito pure su PS3) ci ho infilato Dishonored su PC. Dunque ottime premesse al di là del trailer sensazionalistico. Abbiamo un certo Viktor Antonov che è stato art director per Half Life 2 (e si vede), un approccio decisamente libero (alla Deus Ex, difatti è presente nel team il lead designer) e maree di robe che riportano gli shooter in prima persona un pò sull’onda di quei vari Thief che tanto imperversavano un paio di gen passate. In pratica pare bello, una sensazione di oooooooooh finalmente un pò come fu con Bioshock circa cinque anni fa…

The boldest measures are the safest.

Manca poco a Skyfall…

 

Mentre sale la mia fotta per l’uscita di Skyfall, ecco che comincia a girare timidamente la title track dello score. Non discuto le abilità canore di Adele ma onestamente dopo un inizio sbadiglio viene servito uno dei temi più anonimi della saga Bondiana, sebbene infarcito di rimandi abbastanza convenzionali. Piuttosto si slega dalle prove più trascinanti di CHRIS CORNELL e la coppia Alicia Keys and Jack White   per quanto riguarda la trilogia con il Bond di Daniel Craig.
Mah. Vogliamo fare i classici? Allora tira fuori un tema che spacca. E intendo tipo questo, che al terzo minuto ti manda a casa con un acuto quella pecora inglese di Adele, ovvero Tina Turner.
Grazie… XD

Roba da assassini, con effetto domino…

Semplicemente aw3some!!!

Ubisoft asked three dedicated Assassin’s Creed fans to create the ultimate fan video in anticipation of Assassin’s Creed III. Four weeks, a couple of case of energy drinks and 139 takes later, The Redcoats Are Falling was born. With over 8,000 hand painted soldiers, a handmade small-scale log cabin, fire and faux snow, there’s no doubt in our minds, that this was a true labor of love. And we feel them. Is it October 30 yet?!??!? Check it out.

Nazisti dalla Luna???

Sarà trash, sarà fantascienza, sarà assurdo, sarà comico ma io questo film me lo sparo appena esce: 11 Ottobre 2012!!!
Praticamente i nazisti nascosti per mezzo secolo nel lato oscuro della luna, tornano incazzati e pronti a terminare quanto iniziato nella seconda guerra. Chiaramente è ironico, ma il mix potrebbe funzionare. Ora mi manca con chi andarlo a vedere. Ah no, nessun problema. Ci vado da per me! ahahahahaha!

Dredd!

Allora diciamo che ero partito con l’idea di prepararmi per la visione di qualche film perso durante gli ultimi mesi (leggi scaricare ehm) e mentre incappo in un trailer di Starship Troopers Invasion (ero rimasto al 2) un film interamente in CGI diretto pure da Aramaki (Appleseed, Halo Legends e un futuro Capitan Harlock tra le prove da regista) che salta di palo in frasca i precedenti due film per agganciarsi solo al primo di Verhoeven, mi cade l’occhio su questo di cui io NON SAPEVO UN FOTTUTISSIMO CAZZO, ma nemmeno dai soliti organi d’informazione. Esce un nuovo film su DREDD e nessuno mi dice niente?!?!? Dico ma non se lo incula proporio nessuno? Il giudice, giuria, esecutore di MegaCity One? Pare da quel che ho trovato in giro sia pure un fedele adattamento, cioè niente a che vedere con il film di Stallone del ’95, ma proprio del fumetto originale. Purtroppo a incassi non se la passa proprio bene con poco più di 20 milioni di $ worldwide, vabbè che ne è costato 45, tira benone in Inghilterra (ovviamente viste le origini del fumetto) male in America e se non arriva al cinquantone nessun sequel perchè pare sia prevista una trilogia. E tanto per cambiare non ha una data in Italia. Uffa. Anzi no. DROKK!!! Speranza ultima a morire ma almeno spero nell’home video. Manca solo la vigliacca cinefila con cui andarlo a vedere…

Voices of a distant star

Beh quando pensavo di andare a ninna e invece avevo finito di “recuperare” questo cortissimo anime. L’opera prima di Shinkai merita il plauso per la completa realizzazione artigianale e lo sforzo profuso nel dipingere una trama incentrata sulla distanza, la difficoltà di comunicare che può spezzare un rapporto e la volontà nonostante le avversità di mantenerlo. Contrasti fortemente drammatici ma al tempo stesso carichi di poesia. Voices non dura praticamente niente, ciò ne risente per una maggior introspezione dei personaggi e background ma non lo biasimo assolutamente in quanto il messaggio è semplice e diretto, senza fronzoli. In più se animazioni e mecha design non sono all’altezza, addirittura è stato fortemente criticato per questo, vorrei rimarcare un paio di cose. Primo è stato fatto come detto praticamente in casa e non ha avuto a disposizione un team tanto che i doppiatori originali erano suoi amici, secondo lo vedo come una sorta di demo che effettivamente ha proiettato l’autore verso lidi più importanti. Infine rappresenta una sorta di assaggio per il futuro 5cm per second (che caldamente vi consiglio di recuperare), vero capolavoro e dove amplia e sviluppa tali tematiche con il giusto respiro e mezzi tecnici più adeguati.

The Last Express e problemi con Windows 7

Ah, ovviamente dopo l’articolo precedente, son qui che lo provo a installare su Windows 7 e vi sono dei problemi (grossi) di compatibilità. Certo lo si può trovare per meno di 6$ e così ce lo si può sparare ancora oggi su pc recenti e non vecchi di quindici anni fa o almeno fino a XP funziona. Io avendolo originale sono subito incappato nei guai e pensare che non ho mai avuto problemi a far girare giochi ben più vecchi. Esiste un rimedio invero molto semplice e non serve recuperare installer da pc obsoleti o DosBox. Bastano un set di passaggi:

1. creare una nuova cartella
2. inserire il primo CD
3. copiare tutti i files della cartella DATA nella nuova cartella
4. copiare expressw.exe, MFC42.DLL, MSVCRT.DLL dalla cartella WINDOWS del CD nella nuova cartella, tutti nella stessa directory
5. doppio click expressw.exe

E via. Più semplice del previsto. E meno male perchè non vi sono molte soluzioni.

The Last Express su Apple Store

Ci sono un paio di cazzate che potete fare nella vostra vita. La prima è avere un tablet e/o smartphone Apple. E vabbè, capita (scherzo ahahah). Secondo è avere i suddetti prodotti e non procurarsi una delle migliori avventure grafiche di tutti i tempi. Io in cima ci metto il Blade Runner della Westwood, ma ne parleremo una prossima volta. Non nego che in quel bel periodo il PC era proprio un gran giocare e soprattutto le AG, genere a cui sono legato parecchio, rullavano di brutto per qualità e quantità. Da Myst, 7th guest, Black Dahlia, Sanitarium per arrivare a Rama (mai completato quest’ultimo, credo chi lo conosce può immaginare il perchè), ne avrei a bizzeffe ma The Last Express (1997) è veramente tra le punte più alte mai prodotte, un gioco che tranquillamente tiene testa anche ai parti più recenti come i vari Dracula, Syberia, Sherlock Holmes (ne è uscito giusto uno per PS3 e 360 proprio in settimana), Black Mirror 3, non mi scordo di Gray Matter va bene, e così via. La peculiarità di questo TLE è semplice, l’avventura scorre sul treno in totale realtime, ergo se voi siete in una cabina piuttosto che in un’altra, perderete probabilmente indizi, dialoghi, oppure che qualcosa succeda mentre voi siete semplicemente a consultare il giornale nella carrozza ristorante. A ciò aggiungete uno stile molto particolare dal punto di vista delle animazioni e la cura riposta nel replicare l’originale Orient Express. Conclude una trama con i controcazzi e… oh siete ancora lì? Andate qua, accattatevelo.

Torchlight II

Arrivato dopo continui rimandi il seguito di un ottimo hack ‘n slash che ha letteralmente spopolato tanto da finire pure su Xbox 360 per la sua formula basilare e meccanismi puliti da orpelli e anzi al servizio del gamer, senza però disdegnare una forte profondità. Torchlight per riassumere altro non è che un clone quasi 1:1 di Diablo. Il secondo capitolo a distanza di tre anni non fa altro che potenziare la formula, il classico more of the same e oserei dire quasi in modo spudorato nella sua copia a partire dallo score (ma hanno chiamato Matt Uelmen?) per arrivare al semplice movimento o utilizzo dei comandi, tra tasti numerici rapidi e uso del mouse. Veloce, velocissimo, abbastanza facile da affrontare e con una quantità direi imbarazzante di loot, dopo 30 minuti di gioco si fa fatica a star dietro alle varie possibilità che saprà offrire. In definitiva trovo qualche riserva, ovvero consigliarlo a chi in questi mesi sta diventando di gomma per equipparsi in maniera decente ai livelli più ostici (ogni riferimento è casuale), Torchlight nonostante sia tutto fuorchè frustrante (e credetemi un valore aggiunto non di poco conto) resta troppo uguale al maestro ispiratore. Mi riferisco praticamente in ogni dettaglio non fosse per la skill tree e i punti alle statistiche qui assegnabili come preferiamo (e possibilità di fare marcia indietro casomai sbagliassimo a distribuirli), la possibilità di stare offline (grande cosa), però vedere il cooldown sulle pozioni, gemme, gradi di qualità degli oggetti e set, damage per second, crit damage, magic find, seguace e altro anche qui… Dovete proprio essere dei grossi fan del genere o avere forte nostalgia di Diablo 2. Ma nel caso non abbiate dimestichezza con la serie targata Blizzard allora Torchlight 2 è un grande titolo, giustamente atteso. A me personalmente piace meno per un comparto grafico in linea con il precedente ma ancora troppo “pupazzoso” per i miei gusti e chiaramente per averne visti a bizzeffe di giochi del genere. Comunque va detto che alcuni limiti li ha proprio per essere un prodotto indie ma non per questo scevro di gustose qualità. Costa meno di 20$, requisiti di sistema infimi, online coop a 4 su internet ma anche LAN in locale (grandissima cosa) è sempre tanta roba. Dategli una chance.

Black Mesa Source Mod pubblicato!

Hey sì voi, proprio voi fighini del menga che puntualmente come tanti pecoroni comprate il copia/incolla di Call of Duty ogni anno, che sia pubblicato da Treyarch o Infinity Ward non sapete di avere tra le mani sempre la solita pappa. Ma da qualche parte quello dell’FPS ha avuto un inizio. Non mi riferisco a Wolfenstein 3D (del 1992), il primo assoluto o i vari Doom sempre targati da mamma ID Software. La svolta in termini di interazione di ambienti (ben lontano da andare a premere un pulsante per aprire una porta) ma soprattutto una trama degna delle contropalle (e fortuna della Valve), è Half Life! Oggi è possibile recuperare quella svolta in versione rimasterizzata e intendo non solo texture ma rifinite per bene le mappe e i modelli poligonali, tutto possibile grazie a un gruppo di appassionati e un progetto che va avanti dal 2004. Basterà avere il Source installato e questa mod da 3.5 giga. Gratis. Bentornato Dottor Freeman!

Torna Killer Instinct?

Alla news sono saltato sulla sedia. E pensare che i più lo davano morto un qualsiasi ritorno del brand, visti i tempi oramai cambiati dove i giochi profondi sono appannaggio di una cerchia oramai in via di estinzione. Ora come ricordo nostalgico commercialmente parlando sembra plausibile un porting in versione HD per i market digitali, il succo dell’annuncio nasconde questa possibilità. In futuro chissà, un terzo? Non illudiamoci. Dicevo morto vista la RARE di oggi, non certo quella degli anni ’90 che spaccava su Nintendo 64 (e in sala giochi). Anyway non sei un gamer serio se non sei capace di fare la combo infinita con Eyedol. PUNTO!

Prometheus recensione

Visto Venerdì scorso oggi ho avuto la voglia di buttare un paio di opinioni. Di premessa voglio dirvi che per me la fantascienza rappresenta il genere cardine e a me preferito, motivo per cui spero di riuscire a darvi una buona critica. Prometheus poteva (e doveva) essere il ritorno della fantascienza nel mainstream in grande stile, premesse altissime visto il brand a cui fa riferimento e il regista lo stesso del primo che ha dato origine a tutto un filone nel lontano 1979. Il palese prequel di Alien (a scapito di chi andava a dire velato) dipana alcuni dubbi della mitologia Aliena come lo Space Jockey (per quanto non sia lo stesso, non ci troviamo sul mitico LV-426 ma su un vicino LV-233), l’astronave e che cavolo era successo, qualche abbozzo sull’origine dei creatori umani (avete letto bene) e esperimenti biologici (gli Alieni) ma ne apre di abnormi. Purtroppo, non crediate di vedere risolto qualcosa. Qui non ci piove che lo zampino della FOX si sia manifestato, soprattutto nel finale completamente da cestinare ma se letto come chiave necessaria per approntare un film ponte per ragioni ovviamente commerciali tanto da riattaccarsi all’intramontabile primo episodio, ok lascio correre, allarghiamo ancora l’universo. Ma i problemi di Prometheus sono molteplici, tanti, troppi e dove non dovevano essercene. Partiamo con il gioco oramai logoro dell’eliminazione sistematica dell’equipaggio, motivato con uno dei pretesti più ovvi (e banali) che mi sia capitato di vedere, quasi fosse accessorio. Pazienza, ancora lascio correre. E’ la crew stessa che toppa alla grande. In questo genere è praticamente il cuore pulsante, se non funziona le conseguenze sono immaginabili. Poco mordente, coesa, nemmeno affiatata o memorabile. I fan di vecchio corso si saranno gasati per le battute memorabili di Hudson (Bill Paxton), il leader dal sangue freddo Hicks (Michael Biehn), Apone e tutti gli altri, non solo in Scontro Finale anche negli altri della saga (sì anche la Clonazione) abbiamo uno studio più accurato dei personaggi. Quasi a farci dispiacere quando finiscono nel tritacarne. Prometheus offre una serie di comparse che nemmeno si arriverà a caratterizzare eccetto la Rapace, per forza se deve ricoprire il ruolo di Ripley/Sigourney Weaver parte II, un bravissimo Fassbender nella parte del solito Androide, la Theron nonostante ci venga mostrato il suo sederino (con svariate screpolature oramai) è sempre capace, ma perdiana in un ruolo che te la fa proprio stare sulle palle. Completamente inutile. Tutte le figure principali del cast restano invischiate e vittime a loro volta di una sceneggiatura sbrigativa (nella seconda parte accelera e diventa ingestibile) che non coinvolge e peggio minata da incredibili scivoloni, veri e propri gesti stupidi e situazioni grottesche che ne danneggiano il fluire, portando a singhiozzo la visione. La libertà nel genere deve mantenere un certo equilibrio o la “credibilità” e con essa la portata del film, franano inesorabilmente. Si salva qualcosa? Sì, la produzione. Visivamente imponente e tecnicamente ineccepibile, il design di veicoli, la ripresa degli ambienti e l’ampio respiro assieme a una fotografia superba ed effetti speciali di prim’ordine (bestiario raccapricciante, nel senso buono), piazzano Prometheus veramente in alto negli standard qualitativi. Una vera gioia per gli occhi. Chiaramente non basta a sollevarne il giudizio. Di fatto Prometheus aveva grosse potenzialità lasciate inespresse. Auspico una eventuale extended edition per l’home video, magari un montaggio più disteso e meno sfilacciato soprattutto nel secondo tempo.