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O male o peggio. A voi la non scelta.

 

L’attenzione mediatica di questi giorni è tutta per il Silvio. Senza troppe soprese e francamente credo abbia fracassato a chiunque i maroni. Il mezzo scudo ha permesso alla macchina della magistratura di procedere, come giusto che sia, per far valere almeno una volta la famosa “legge uguale per tutti”. Puntualizzazione. Ha scopato una minorenne, evabbè, cosa succederà? Niente. Il teatrino si aggiorna con zero novità. Allarghiamo un attimo il fronte. Il problema resta la mancanza di un governo, di un domani. Di un timone, una guida. Che il lestofante finisca o meno in galera poco importa. Il concetto di breve termine è sempre stato marchio di fabbrica nel nostro paese. Bisognerebbe guardare più in là. Quante alternative abbiamo? Oggi volevo invece porre alla vostra attenzione l’altra notizia, un pelo più importante come peso specifico, ma che rapidamente sparisce sotto i colpi della non informazione e senza una reale analisi dei fatti. Informazione generalista capace di cogliere al balzo lo scandalo di un povero vecchio andato a capo di un paese abbastanza vicino al collasso economico: fa più eco la ragazzina che lo ha preso in culo (non in senso lato), che il resto. Corruzione, mafia, P2, sfuggire e distruggere la magistratura. Monopolizzare le masse. Dai basta, divento logorroico. Dicevo, ieri si è consumato un duro colpo per la democrazia, diritti dei lavoratori conquistati in decenni spazzati via da un referendum, operai costretti a non scegliere, ricattati. Parlo ovviamente della FIAT, società a perdere e delinquere, ingrassata con i soldi dei contribuenti quando va male e senza mai risarcire un centesimo (da sempre). Meglio dislocare a destra e a manca con i soldi sempre dei contribuenti invece di convogliarli (come logica vorrebbe) nelle infrastrutture nostrane. Vabbè. La disamina di Massimo Giannini che vi invito a leggere, mette in evidenza l’ennesima promessa ad altissimo rischio mascherata da grande successo d’impresa, accordi sindacali e blah blah. Ricordate, la FIAT non ha bisogno di produrre più macchine ma di investire in qualità, perchè se cadono a pezzi dopo 6 mesi, non se ne vendono. E questo lo sanno a livello internazionale. Proporre una lineup fresca, solida, vincente. Quindi? Che famo? Un’altra nuova Panda? Sì, mi sembra una ottima idea. Proprio ottima…

Voglia zero

 

Parlare di bunga bunga, Ruby troietta in cerca di notorietà, Berlusconi puttaniere e bestemmiatore a gratis che se lo fa scucchiaiare da minorenni, abusando con la sua autorità persino sulla Polizia perchè ha un buon cuore, non ne ho voglia. Sistema al collasso, credibilità nulla e derisi dal mondo. Già si sa, niente di nuovo. Ormai è condannato ad andarsene, è finito. Crede di essere dentro una “cospirazione internazionale”, si sente assediato. Oramai non ne possono più nemmeno i suoi amici da che le spara talmente grosse. E’ cotto, bruciato spero dal solo Viagra. Vecchio e rincoglionito però ha sfasciato il Paese. Mica male, se pensava meno alla gnocca forse le cose andavano meglio. Penso a comici e satiri che dovranno trovare tra qualche mese una alternativa. Sapendo che in realtà non esiste alternativa. Cambio. Due parole per Marchionne: fottiti. Senza l’Italia la FIAT non esisterebbe, visto che da quarant’anni attinge dalle casse pubbliche e non restituisce un cazzo di euro. E con gli stanziamenti va ad aprire fabbriche all’estero. Soldi italiani. Avevo detto due parole, esatto: fottiti. Non ho nemmeno voglia di insultarlo. Cambio. Stanotte indietro di un’ora, evvai. Peccato che il gusto del dormire di più durerà solo qualche giorno. Pazienza. Cambio. Salto di palo in frasca, vado un pò alla deriva. Stancaggio. Vorrei scrivere ma non ne ho voglia. Il brutto tempo ci mette del suo. Sono in ferie fino a mercoledì, ma c’è brutto tempo. Cambio. Domani sera Halloween, pensate ho noleggiato un costume da una ditta specializzata nel modenese che opera in ambito teatrale. Ma non ho voglia di metterlo, in teoria serviva per far scena assieme al gruppo dell’associazione ludica dei Coboldi in occasione delle fiere d’ottobre. Ma come detto neanche a farlo apposta domani sarà brutto tempo. Che rottura di palle. Cambio. Ho una palanca di giochi da finire: Vanquish, Fable 3, Enslaved, Undead Nightmare per Red Dead Redemption. Fallout New Vegas no da subito, dura un totale. Sempre tutto in un colpo ad Ottobre. Roba da leccarsi i baffi. Ecco è qui il problema, credo di avere il blocco del gamer: voglia zero. E non è mica bello.

I minatori italiani

E’ di pochi giorni la notizia del recupero dei minatori cileni, intrappolati per circa 70 giorni in condizioni che non augurerei a nessuno. Si sono già rotti le palle dell’attenzione mediatica, in effetti è un altro paese, mica in Italia dove ogni mala occasione ti fa finire sul giornale. Immaginate…

Se i minatori cileni fossero stati italiani sarebbe andata diversamente.

“Circola in Rete: Se i 33 minatori fossero rimasti intrappolati in una miniera italiana, le cose sarebbero andate così: 1° giorno: tutti uniti per salvare i minatori, diretta tv 24h, Bertolaso sul posto. 2° giorno: da Bruno Vespa plastico della miniera, con Barbara Palombelli, Belen e Lele Mora. 3° giorno: prime… difficoltà, ricerca dei colpevoli e delle responsabilità: BERLUSCONI: colpa dei comunisti; DI PIETRO: colpa del conflitto d’interessi; BERSANI: … ma cosa … è successo? BOSSI: sono tutti terroni, lasciateli la’; CAPEZZONE: non è una tragedia è una grande opportunità ed è merito di questo governo e di questo premier; FINI: mio cognato non c’entra. 4° giorno: TOTTI: dedicherò un gol a tutti i minatori. 5° giorno IL PAPA: “faciamo prekiera a i minatori ke in qvesti ciorni zono vicini al tiavolo!!” 6° giorno: cala l’audience, una finestra in Chi l’ha visto e da Barbara D’urso che intervista i figli dei minatori: “dimmi, ti manca papà?'” dal 7° all 30esimo giorno falliscono tutti i tentativi di Bertolaso, che viene nominato così capo mondiale della protezione civile. Dopo un mese, i minatori escono per fatti loro dalla miniera, scavando con le mani. Un anno dopo, i 33 minatori, già licenziati, vengono incriminati per danneggiamento del sito minerario. Ma è successo in Cile…. ci siamo salvati!”. Luca E.

Tratto da Beppegrillo.it

l’inutilità dell’informazione generalista

Diciamolo tranquillamente. All’indomani del caso che ha scandalizzato l’Italia per la sua brutalità, Italia piccola e morbosa invece di prendere la cosa con il giusto peso (ovvero chi se ne frega), non vede l’ora di sguazzarci e i media che giocano un ruolo di primo piano quando ci sono storie del genere, sono pronti appena possibile a cannibalizzare la notizia esasperandola, fin nei minimi particolari. Quindi Sarah Scazzi, una normalissima 15enne non solo è stata seviziata, legata, strangolata e abusata dopo averla fatta fuori, perchè non ci stava, da un pazzo fotonico malato di sessant’anni che passerà sicuramente delle brutte giornate in carcere pagando come giusto che sia (se aspettiamo la legge non vi sarà giustizia, i carcerati non sono ti tale avviso), cronaca nera inutile per quanto mi riguarda ma accetta per distogliere l’opinione pubblica dai reali problemi del paese! Tornando IT, fino all’altro ieri Federica Sciarelli era un cazzo di nessuno come giornalista. Nessuno se la cagava proprio pari e a Chi l’ha Visto ha avuto l’occasione della vita, ovvero sputtanare una notizia terribile in barba al buon senso evidenziando una certa incapacità personale nel condurre il proprio mestiere. Le è bastato un niente per andare in tilt come si evince dal video embeddato. Non è una giornalista seria e professionale. Ora mi chiedo con che cazzo di faccia tosta vai a dire a una madre, con tanto di primo piano sulla sua faccia, “ehi, hanno trovato tua figlia uccisa e buttata in un pozzo, ah è stato lo zio, però calma che non ne siamo sicuri” quando bastava un semplice mandare la pubblicità, avvisare i famigliari e chiudere il collegamento. Eh no, non in Italia, non quando hai tra le mani la possibilità di fare ascolti che nemmeno ti sogni, si comincia con lo squallido, quando il barile è già raschiato da un pezzo. Fare a pezzi la morale, la dignità, l’essere umano, sull’altare della notorietà e dei soldi. La Sciarelli non è da mettere alla gogna, semplicemente è parte del sistema, dal pubblico che letteralmente freme per queste cose a cui imputo la maggiore responsabilità, anestetizzato dal media televisivo, senza spessore culturale. E Concetta Serrano, madre della tipa, che non ha perso occasione per andare in televisione. La vedremo prossimamente su Domenica 5, statene certi.

Sconnessismi

Berlusconi il 29 settembre scorso, giorno del suo 74esimo compleanno, è sceso sotto Palazzo Grazioli per incontrare un gruppetto di fan. Decisamente sopraffatto dalla giornata per la fiducia al governo, incassata senza problemi (e chi aveva dei dubbi?) si lascia andare a dichiarazioni che ce lo confermano come personaggio decisamente scollegato dalla realtà, oramai rintontito perchè qualcosa di stupefacente deve assumerlo. Grande Don Giovanni (una ragazza al giorno, non ci dice di quanti anni però) a comico pagliaccio con una barzelletta, tristemente noto il suo repertorio, sugli ebrei.

“Un ebreo racconta a un suo familiare… Ai tempi dei campi di sterminio un nostro connazionale venne da noi e chiese alla nostra famiglia di nasconderlo, e noi lo accogliemmo. Lo mettemmo in cantina, lo abbiamo curato, però gli abbiamo fatto pagare una diaria… E quanto era, in moneta attuale? Tremila euro… Al mese? No al giorno… Ah, però… Bè, siamo ebrei, e poi ha pagato perché aveva i soldi, quindi lasciami in pace… Scusa un’ultima domanda… tu pensi che glielo dobbiamo dire che Hitler è morto e che la guerra è finita?… Carina eh?”

Si ritiene un uomo disperato, altre dichiarazioni le lascio alla vostra lettura, disperati semmai siamo noi Italiani, soprattutto quel pugno di svegli che spera in un collasso totale del sistema, un domani non tanto senza Silvio, quanto un domani senza tutta questa cloaca di classe politica che abbiamo. E forse ci meritiamo: Berlusconi non è la causa, è il prodotto finale della Casta. E se nel nostro piccolo non informiamo, non cambiamo, non ci proviamo, il nostro futuro resta in mano a dei vecchi morti che camminano, che continuano a ciucciare risorse come parassiti, distruggono, deviati nella mente, depravati nello spirito, corrotti e marci.

prove di dogana…

 

I servizi postali giapponesi (le Japanpost) sono rapide e celeri come le loro metropolitane. E soprattutto puntuali, come vuole la tradizione nel Sol Levante. Il test odierno verte come al momento il mio pacchettino contenente un CD ha impiegato 9 ore a venire calciato fuori da nippolandia appena entrato in carico nel sistema e ora è inchiodato a Malpensa per lo stesso periodo di tempo che ha impiegato a girare mezzo mondo. Ricordo che in Italia se non spedisci entro una finestrella di orario, vieni inesorabilmente posticipato di 24 ore più i tempi a smistare la baracca. Tornando in topic il servizio è come sempre trackabile direttamente dal sito, così con un copia/incolla possiamo notare l’impietoso stato che a oggi non ha update e sicuramente non andrà oltre. La cosa bella è vedere quanto tempo ci vorrà prima di arrivare in ufficio postale. Ora hanno leggermente cambiato l’iter, non mandano più a casa la distinta dove si invita a faxare tutto il necessario per lo sdoganamento del pacco, adesso te lo mandano direttamente per posta con tanto di riscatto da pagare, ovviamente messo in preventivo quando si tratta di comprare fuori area UE. In questa fase che mediamente porta via dai 7 ai 10 giorni c’è solo da incorociare le dita perchè il rischio di “smarrimenti” appena le cose arrivano nel nostro paese, sono altissimi. Su Ebay gli stranieri spediscono in tutto il mondo, sempre meno in Italia. Come testato di recente in Australia o anche in Germania, Francia, Inghilterra, un oggetto impiega sempre 2/3 giorni ad arrivare da noi. Poi si perde per due settimane. Capito il perchè?

Sep 5
18:28
Posting/Collection  
TSUSHIMA Branch
Aichi prefecture
496-8799
Sep 5
20:18
En route  
NAGOYAJINGU Branch
Aichi prefecture
469-8799
Sep 6
3:40
Dispatch from outward office of exchange  
CHUBU INTERNATIONAL Branch
Aichi prefecture
479-0199
Sep 7
17:01
Arrival at inward office of exchange   MALPENSA LONATE POZZOLO ITALY
 
Sep 7
17:02
In Customs   MALPENSA LONATE POZZOLO ITALY

Ferrari 458 Italia flambè

Ma no… Ma nooooooooo! Ferrari, prestigioso vanto del made in Italy (oramai uno dei pochi) è scivolata in un errore di progettazione banalissimo. Proprio loro, l’officina con le piante dentro ad elevati standard qualitativi sono incappati in un episodio imbarazzante. Non ci sono poltergeist o macumbe strane sui fenomeni di autocombustione. Questo bolide da 570 cavalli che può raggiungere i 325 Km/h, dal prezzo non proprio accessibile di circa 200 mila euro, prendeva fuoco per colpa di un tipo di colla usato nei pressi del motore, il quale dopo un serrato sfogo prestazionale della macchina, la temperatura elevata innescava l’incendio. 1248 macchine sono state richiamate per venire sistemate, mentre chi ha avuto la 458 nuova e “fiammata” ne avrà un’altra senza alcuna spesa aggiuntiva. E meno male!

Questo è il nostro calcio

 

Go home con imbarazzo. Ma il calcio nostrano è questo, il meglio che possiamo offrire e la responsabilità ricade su tutti. Senza cuore, testa e gambe come ha ammesso il cittì, non un collettivo detentore del titolo, con una grossa tradizione calcistica e sportiva, quanto ragazzini impauriti e incapaci di giocare a pallone davanti e dietro una difesa che non regge più il ritmo. Complessivamente scoppiati, disorganizzati, partita dopo partita invece di migliorare siamo finiti nel cesso. Giusta l’eliminazione. Farsi dominare senza il minimo sforzo dalle squadre dal girone che per inciso chiunque avrebbe sognato (del calibro in fondo al ranking FIFA, Paraguay a parte), lascia un profondo senso di amarezza, pure a uno come me che di calcio ne capisce poco e nemmeno lo segue tanto che nelle altre due partite avrei ancora difeso la Nazionale, c’era qualcosa da sistemare in fase offensiva, ma qualcosa c’era. Qui con gli Slovacchi è andato tutto a puttane. Assistendo la partita online live sul sito FIFA c’era una certa incredulità di chi postava, difatti il buon senso impone di lottare non di stare sulla difensiva, soprattutto quando perdi. Se non c’è la testa, sei fuori. The Italian Job della mediocrità. E pensare che dal quel che si è visto fino ad ora in questi mondiali la scuola italiana della difesa l’hanno bene o male applicata le altre squadre minori (nel senso delle meno blasonate) pure con discreti risultati (vabbè a parte i coreani). Curiosità, non era mai successo in un mondiale che le squadre finaliste della precedente edizione, uscissero entrambe al primo turno. Lo so, magra consolazione.

E via a tifar il Giappone!