Iron Man 3 recensione

Dove comincio? Quasi totalmente deluso. Nessuno si aspetta una maestosità di chiusura per una trilogia alla TDKR, siamo in universo Marvel, ci mancherebbe. Ma la caduta e rinascita psicologica, emozionale e tecnologica di questo supereroe meritavano tanto di più. Premesse e trailer davano quasi per certi epicità e conclusione con il botto, merito di un secondo episodio non frizzante come il primo ma di sicuro trampolo (a cui aggiungere gli Avengers). Serietà ed ironia, visto Downey sempre mattatore nei panni di Stark, sono d’obbligo ma non così, non di continuo ogni volta che apre bocca. Sgonfiato quel poco di epico rimasto, ecco che vengono fuori gli scricchiolii come parecchie incoerenze, buchi di trama, valanghe di personaggi messi per riempire e ridotte a mere comparse. Si lascia correre la rivisitazione del Mandarino, l’Extremis e un villain giù di tono, di certo non tiene testa a Stark. Non passano le idiozie alla Disney, il far ridere a ogni costo quando non serve. Merito di politiche sempre più rivolte al mainstream, piuttosto che la fanbase, magari quando si aspettava un cinecomic più maturo, meno ingenuo e facilone, ma ben coeso e affiatato come gli Avengers. Ok, vi danno gli effetti speciali super turbo che giustificano il budget stellare ma alla fine cosa rimane? Un cliffhanger dopo i titoli di coda da dimenticare… I più integralisti lo perdoneranno per un pelo, il pubblico di massa ne ingigantirà gli incassi stratosferici e alla fine ai Marvel Studios (e Disney) va benissimo così.

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